Nov 19

IL PAPA ROCK STAR.. E LA MUSICA DEL DIAVOLO

FONTE: http://www.iltempo.it/cultura-spettacoli/2015/11/06/esce-in-tutto-il-mondo-wake-up-nel-disco-le-parole-di-bergoglio-papa-francesco-stella-del-rock-1.1476162Papa Francesco stella del “rock”

IL PAPA ROCK STAR…

IL PAPA AFFERMA CHE SI PUO’ EVANGELIZZARE ANCHE CON LA MUSICA DEL DIAVOLO….

Esce in tutto il mondo “Wake up!”: nel disco le parole di Bergoglio. La missione è l’evangelizzazione: anche con la “musica del diavolo”

Udienza generale di Papa Francesco

Ma il rock non era la musica del diavolo? Più generazioni erano cresciute con l’ammonimento, da parte di esorcisti insigni e tonacati attenti alla questione, che se ascoltavi certe canzoni al contrario, trovavi messaggi satanici a profusione. Invece ora le vere star del settore sembrerebbero essere i Papi. Dopo “Abba Pater” con la voce (cantante) di Wojtyla e “Alma Mater” in cui Ratzinger dispensava devozione mariana e la propria cultura musicale classica, ecco Bergoglio con “Wake up!». Occhio: qui la voce del Papa, registrata in varie occasioni pubbliche, è solo “discorsiva”. In undici brani che sintetizzano i contenuti delle sue encicliche, il tappeto strumentale è definito appunto come “rock”. Ma non aspettatevi roba tipo Metallica o Ac/Dc, qui lo sforzo dei musicisti è stato attualizzare, per esempio, gli inni sacri e la tradizione plurisecolare del canto gregoriano con strutture armoniche contemporanee.

Spiega Tony Pagliuca: «Il gregoriano è apparentemente semplice, incentrato su una sola melodia, dove cantano tante voci senza che nessuna debba prevalere sulle altre. L’insegnamento è che devono sembrare una persona sola, una sola volontà. E non sappiamo quale fosse il suo ritmo, centinaia di anni fa». Un momento: Pagliuca? Proprio lui, il fondatore de Le Orme, il leggendario gruppo progressive che negli anni Settanta rivaleggiava con Pfm e Banco. Pagliuca (autore peraltro nel ’99 de “La notte della stella, una inusuale Messa di Natale per coro e orchestra) è nel drappello di musicisti ingaggiati dalle Edizioni Multimedia San Paolo per questa operazione discografica: gli altri sono Beppe Dati (autore per Laura Pausini o Mia Martini), Lorenzo Piscopo (chitarrista con Anna Oxa, Giorgia, Articolo 31), il direttore d’orchestra Dino Doni, il cantante e scrittore Giorgio Kriegsch, diventato monaco in India con il nuovo nome Nirvanananda Swami Saraswati, e Mite Balduzzi, fondatore del Gen Rosso, band di punta del pop cristiano in Italia. La cantante Alessia Busetto colora gli esotismi di “Cuidar el Planeta”, che offre il Cantico delle Creature in spagnolo sotto il messaggio del Papa pronunciato dodici mesi fa alla Fao; mentre “sorprendente” (con le dovute proporzioni) è l’incedere semi-rock del singolo “Wake up!”, con il monito di Francesco alla Messa per la Gioventù Asiatica in Corea del Sud, il 17 agosto 2014. Ovviamente qui il Papa parla in inglese, e se uno si distrae quasi ci casca: quella è la lingua della musica ex-maledetta, e Wake Up! (“svegliatevi”) era anche l’esortazione di Jim Morrison in un famoso live dei Doors…

C’è poi un coro cinese che interviene nell’iniziale “Annuntio vobis gaudium magnum” che come suggerisce il titolo cattura i primi momenti di Bergoglio-Francesco, compreso lo storico “Buonasera” con cui il 13 marzo 2013 inaugurò il pontificato. «Quel saluto racchiude tutto, non so se in duemila anni un Papa, da quel balcone vaticano, abbia mai salutato in modo così confidenziale i suoi fedeli. Quel “buonasera!” è la carta d’identità di Francesco», spiega Don Giulio Neroni, direttore artistico del progetto. Neroni, «un ragazzo di 80 anni», lo definiscono i collaboratori, precisa che al centro di tutto c’è «l’evangelizzazione», dunque ben venga anche il rock «per veicolare la parola del Papa fra i giovani». No, Don Giulio non va ai concerti. E rivela ridendo che i primi provini portatigli da Pagliuca erano «una schifezza», ma poi si è trovato «l’equilibrio fra tradizione e modernità», e così l’album, con la sua «sfrontatezza», è stato realizzato. Tiratura centomila copie, distribuzione mondiale curata dalla Believe Digital (i brani si scaricano anche da Itunes, i video sono su YouTube), il 10 per cento dei proventi andranno ai rifugiati (quelli attorno alla stazione Termini).

La produzione, viene sottolineato in un momento in cui ogni centesimo speso all’interno della Santa Sede viene ingrandito da mille lenti, ha investito circa 50 mila euro. Neroni dice che la voce del Papa «è costata solo il lavoro dei tecnici dell’archivio della Radio Vaticana». Ma la vera star ha ascoltato il disco? «Non lo so, io gli ho consegnato il master ad agosto, ma Francesco ha molto da fare…Lui non canta, ma le canta e le suona». E non è singolare presentare l’album nelle ore in cui vengono pubblicati due libri piuttosto scomodi? «La settimana prossima Bergoglio sarà a Firenze al congresso Cei, abbiamo anticipato per non trovarci con giornalisti distratti», conclude il religioso. Siamo a Palazzo San Carlo, nella filmoteca Vaticana, al pianterreno. Sopra le nostre teste c’è l’attico di monsignor Bertone.

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