Mar 08

La porta stretta

LA PORTA STRETTA

Matteo 7:13-16 Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione, e molti son quelli che entrano per essa.
Stretta invece è la porta ed angusta la via che mena alla vita, e pochi son quelli che la trovano.
Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono a voi in vesti da pecore, ma dentro son lupi rapaci.
Voi li riconoscerete dai loro frutti.

Luca 13:23-24 E un tale gli disse: Signore, son pochi i salvati?
Ed egli disse loro: Sforzatevi d’entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno d’entrare e non potranno.

Matteo 23:12-13 Chiunque s’innalzerà sarà abbassato, e chiunque si abbasserà sarà innalzato.
Ma guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché serrate il regno de’ cieli dinanzi alla gente; poiché, né vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare.

Gesù parla di una porta stretta che ci fa entrare nel regno dei cieli, ci sarà uno sforzo per entrare attraverso quella porta, si dovranno superare gli ostacoli che pongono i religiosi ipocriti, cioè coloro che con la loro presenza serrano, ostruiscono il varco per il regno dei cieli.
Bisogna sforzarsi e scavalcare coloro che con la loro religiosità impediscono un vero contatto spirituale con Dio, coloro che impediscono alle anime di adorare il Signore in ispirito e verità, coloro che impediscono la manifestazione dei doni spirituali e dei ministeri dati dal Signore, coloro che vorrebbero impedire la preghiera sospinta dallo Spirito Santo e la testimonianza di Cristo Gesù che è lo Spirito della profezia ( Apoc. 19: 10 ).
La via larga della religiosità è molto spaziosa, c’è posto per tutti coloro che vogliono percorrerla ed in essa fare carriera ed ottenere così i primi posti ed il plauso di coloro che li seguono.
I religiosi ambiscono gli alti seggi, si innalzano sul popolo e serrano il regno dei cieli dinanzi a loro, si presentano come maestri, ma non seguono il Sommo Maestro.
Questi sommi maestri, questi dottori sono un impedimento, la loro religiosità ipocrita cerca di ostruire la porta stretta ed indirizza il popolo verso la porta larga.
I religiosi non sono perseguitati dal mondo, ma si perseguitano fra loro, per avere i primi posti scendono a compromessi con il mondo e fra loro, creando così una babilonia nel “cristianesimo”.
Si reputano ricchi della chiesa di Laodicea.

Matteo 19:16-26 Ed ecco un tale, che gli s’accostò e gli disse: Maestro, che farò io di buono per aver la vita eterna?
E Gesù gli rispose: Perché m’interroghi tu intorno a ciò ch’è buono? Uno solo è il buono. Ma se vuoi entrar nella vita osserva i comandamenti.
Quali? gli chiese colui. E Gesù rispose: Questi: Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dir falsa testimonianza; onora tuo padre e tua madre, e ama il tuo prossimo come te stesso.
E il giovane a lui: Tutte queste cose le ho osservate; che mi manca ancora?
Gesù gli disse: Se vuoi esser perfetto, va’ vendi ciò che hai e dallo ai poveri, ed avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguitami.
Ma il giovane, udita questa parola, se ne andò contristato, perché avea di gran beni.
E Gesù disse ai suoi discepoli: Io vi dico in verità che un ricco malagevolmente entrerà nel regno dei cieli. E da capo vi dico: È più facile a un cammello passare per la cruna d’un ago, che ad un ricco entrare nel regno di Dio.
I suoi discepoli, udito questo, sbigottirono forte e dicevano: Chi dunque può esser salvato?
E Gesù, riguardateli fisso, disse loro: Agli uomini questo è impossibile; ma a Dio ogni cosa è possibile.
Un giovane si presenta a Gesù e lo interroga: che debbo fare per avere la vita eterna?
Gesù risponde con franchezza: osserva i comandamenti. Quali? Chiede lui, come se non li conoscesse. Gesù li elenca ed inserisce un comandamento che non era così esplicitamente scritto nei dieci comandamenti: ama il prossimo tuo come te stesso.
Il giovane dichiara: tutte queste cose le ho osservate; che mi manca ora?
Gli mancava l’amare il prossimo come se stesso, lui pensava di avere adempiuto anche a questo comandamento, egli era un religioso pensava che l’osservanza dei precetti degli uomini che non tenevano conto dei bisogni del prossimo, erano sufficienti per aprire le porte del regno dei cieli.
Gesù gli dimostrò quale era l’impedimento: non amava il prossimo come se stesso.
Egli era ricco e non poteva capire i poveri, doveva divenire povero per comprendere i poveri ed avere così una ricchezza nel Regno dei cieli e poi divenire discepolo di Cristo, prima discepolo e poi se Gesù chiama al ministerio, apostolo, profeta, evangelista, dottore e pastore.
Quel giovane non era disposto a divenire povero per essere ricco, egli era povero delle ricchezze celesti e ricco di quelle terrene. L’Amore di Dio non era in lui, egli non si curava dei poveri e non era disposto a spogliarsi per rivestire gli altri, egli voleva entrare nel regno dei cieli alle sue condizioni e non a quelle di Dio.
Quel giovane che sembrava tanto interessato al regno di Dio, se ne andò contristato, perché era ricco e tale voleva rimanere, egli non era disposto a rinunciare a se stesso, ai suoi privilegi.
I discepoli rimasero stupiti del comportamento di questo giovane tanto interessato alla vita eterna.
Gesù dice: per i ricchi è molto difficile entrare nel regno dei cieli, è difficile che passino per la porta stretta, hanno molte ricchezze terrene e non sono facilmente disposti a lasciarle.
Conferma ciò che ha detto, dicendo: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che ad un ricco entrare nel regno di Dio.
L’accesso alle città fortificate, avveniva attraverso delle grandi porte di ferro, di rame o di legno, queste porte erano sparse lungo il perimetro della città che era formato da spesse mura di cinta.
Ogni angolo aveva delle torri di vedetta con delle sentinelle. Solitamente queste grandi porte avevano una piccola porta, questa porta stretta veniva aperta in via eccezionale solo quando le grandi porte erano chiuse, naturalmente la porta stretta era aperta solo nel giorno del riposo.
Al tramonto del venerdì ( sesto giorno ) le porte della città venivano chiuse, iniziava il sabato ( 7° giorno ), tutto il lavoro si doveva fermare, ne gli uomini, ne gli animali potevano portare dei pesi, chi trasgrediva questi ordinamenti andava incontro a riprensioni e punizioni.
Gli scribi ed i farisei applicavano la legge ma trascuravano la misericordia, si reputavano giusti e puri ma non avevano amore per il prossimo.

Matteo 12:1-8 In quel tempo Gesù passò in giorno di sabato per i seminati; e i suoi discepoli ebbero fame e presero a svellere delle spighe ed a mangiare.
E i Farisei, veduto ciò, gli dissero: Ecco, i tuoi discepoli fanno quel che non è lecito di fare in giorno di sabato.
Ma egli disse loro: Non avete voi letto quel che fece Davide, quando ebbe fame, egli e coloro ch’eran con lui?
Come egli entrò nella casa di Dio, e come mangiarono i pani di presentazione i quali non era lecito di mangiare né a lui, né a quelli ch’eran con lui, ma ai soli sacerdoti?
Ovvero, non avete voi letto nella legge che nei giorni di sabato, i sacerdoti nel tempio violano il sabato e non ne son colpevoli?
Or io vi dico che v’è qui qualcosa di più grande del tempio.
E se sapeste che cosa significhi: Voglio misericordia e non sacrifizio, voi non avreste condannato gl’innocenti; perché il Figliuol dell’uomo è signore del sabato.

I sabato era un giorno sacro al Signore, chi trasgrediva il sabato veniva punito, in quel giorno non si poteva fare nessun lavoro, né gli uomini né gli animali, non si poteva portare nessun carico e le porte della città venivano chiuse per evitare che i mercanti potessero entrare ed uscire.
Geremia 17:21-24 Così parla l’Eterno: Per amore delle anime vostre, guardatevi dal portare alcun carico e dal farlo passare per le porte di Gerusalemme, in giorno di sabato; e non traete fuori delle vostre case alcun carico e non fate lavoro alcuno in giorno di sabato; ma santificate il giorno del sabato, com’io comandai ai vostri padri.
Essi, però, non diedero ascolto, non porsero orecchio, ma indurirono la loro cervice per non ascoltare, e per non ricevere istruzione.
E se voi mi date attentamente ascolto, dice l’Eterno, se non fate entrare alcun carico per le porte di questa città in giorno di sabato, ma santificate il giorno del sabato e non fate in esso alcun lavoro.

Nehemia 13:17-22 Allora io censurai i notabili di Giuda, e dissi loro: “Che vuol dire questa mala azione che fate, profanando il giorno del sabato?
I nostri padri non fecero essi così? e l’Iddio nostro fece, per questo, cader su noi e su questa città tutti questi mali. E voi accrescete l’ira ardente contro ad Israele, profanando il sabato!”
E non appena le porte di Gerusalemme cominciarono ad esser nell’ombra, prima del sabato, io ordinai che le porte fossero chiuse, e che non si riaprissero fino a dopo il sabato; e collocai alcuni de’ miei servi alle porte, affinché nessun carico entrasse in città durante il sabato.
Così i mercanti e i venditori d’ogni sorta di cose una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme.
Allora io li rimproverai, e dissi loro: “Perché passate voi la notte davanti alle mura? Se lo rifate, vi farò arrestare”. Da quel momento non vennero più il sabato.
Io ordinai anche ai Leviti che si purificassero e venissero a custodire le porte per santificare il giorno del sabato.

Il sabato le porte della città erano chiuse per impedire che il sabato fosse profanato, da quelle porte non poteva passare nessun carico, ciò non significava che persone non potessero passare per quelle porte per adorare Dio. Potevano capitare dei casi particolari.

Luca 14:5 Poi disse loro: Chi di voi, se un figliuolo od un bue cade in un pozzo, non lo trae subito fuori in giorno di sabato?

Poteva capitare che un bambino o un animale si smarrisse nella campagna il venerdì sera, qualcuno doveva soccorrerlo anche in giorno di sabato, qualcuno doveva entrare ed uscire dalla città.
La porta stretta non era altro che la porticina che permetteva di entrare ed uscire dalla città a porte chiuse. La porta grande rappresentava la legge, la porta stretta la grazia che permette di entrare nella Gerusalemme celeste che ha sempre le porte aperte.
Nella città non doveva entrare nessun carico, ogni carico doveva rimanere fuori dalla porta stretta, era così stretta che un cammello che era la maggiore bestia da soma poteva passare a forza.
Quella porticina era quella cruna dell’ago, che nonostante era così piccola permetteva il passaggio sforzato di un cammello che doveva essere scaricato, fatto inginocchiare e spinto di forza dal proprio padrone ad attraversare la porta stretta. Naturalmente è più facile scaricare un cammello, farlo inginocchiare e spingerlo attraverso quella porticina piccola come la cruna di un ago, che convincere un ricco a volere lasciare fuori dalla porta stretta del regno dei cieli, tutta la sua ricchezza, il proprio io, il proprio orgoglio carnale e terreno.

Efesini 4:22 avete imparato, per quanto concerne la vostra condotta di prima, a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici.

Solo se ci spogliamo del vecchio uomo potremo passare per la porta stretta, dobbiamo scaricarci del vecchio uomo, dobbiamo essere “violenti” verso il nostro io per entrare nella Gerusalemme celeste.
Pace del Signore
F.llo Eliseo

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