Feb 17

La semina e la raccolta

Può esserci una semina senza raccolta, ma non può esserci una raccolta senza la semina.
Ogni raccolta è la dimostrazione del seme che si è seminato, il seme determina la pianta dalla quale si può ricavare altro seme che a sua volta può essere seminato e dare così inizio ad una semina e raccolta perenne dello stesso tipo di frutto. La raccolta, il frutto non è altro che la dimostrazione visibile di quello che si è seminato.
Soltanto gli esperti sanno riconoscere tutti i semi o tutti gli alberi, ma coloro che vedono i frutti e li assaggiano sanno discernere il tipo di frutto ed il gusto d’esso, e pertanto con certezza possono dire che il contadino ha seminato il grano se ha raccolto il grano, ha piantato una vite se ha raccolto l’uva. Il frutto di ogni pianta è quello che ci fa riconoscere l’albero ed il seme d’esso.
Naturalmente quello che è stato detto è così ovvio nel campo dell’agricoltura, ma non riusciamo a comprenderlo quando la Parola di Dio la usa per farci comprendere della cose spirituali.
Nel giardino d’Eden ( delizie ) vi erano molti alberi fruttiferi che producevano dei frutti deliziosi, ed in centro del giardino due alberi unici e particolari: l’Albero della Vita e l’albero della conoscenza del bene e del male.
Adamo ed Eva si potevano cibare del frutto di tutti gli alberi, ma non del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male. Nel frutto era il seme dell’albero, quel seme avrebbe fatto divenire l’uomo simile all’uomo del peccato e da quel seme l’uomo sarebbe nato mortale.
Da allora tutti gli uomini che sono stati “seminati” nel mondo sono stati mortali e tutti sono stati costituiti peccatori, portando così nella loro carne l’impronta del peccato ed essendo stati seminati nella loro carne peccatori ed essendo seminatori della propria stessa carne che porta corruzione.
Il salario del peccato è la morte, il dono di Dio è la Vita Eterna in Cristo Gesù il Signore.
Accostandosi all’Albero della Vita Eterna che è Gesù e cibandosi del Buon Seme, noi possiamo divenire alberi buoni che portano buon frutto, il frutto dello Spirito e così attraverso Quel Frutto, inseminare altri alberi che sono simili agli alberi fruttiferi che erano nell’Eden.

Matteo 12:33-37 O voi fate l’albero buono e buono pure il suo frutto, o fate l’albero cattivo e cattivo pure il suo frutto; perché dal frutto si conosce l’albero.
Razza di vipere, come potete dir cose buone, essendo malvagi? Poiché dall’abbondanza del cuore la bocca parla.
L’uomo dabbene dal suo buon tesoro trae cose buone; e l’uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvage.
Or io vi dico che d’ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderan conto nel giorno del giudizio; poiché dalle tue parole sarai giustificato, e dalle tue parole sarai condannato.

Il Signore divide gli uomini in due categorie di alberi che portano il loro frutto, per conoscere l’albero bisogna conoscere il frutto. Il frutto dell’albero è quello che esce dalle labbra dell’uomo che è la dimostrazione di quello che c’è nel cuore dell’uomo. Il nostro parlare è l’espressione del nostro stato d’animo, dei nostri sentimenti che determinano anche le nostre azioni.
Dal nostro parlare dichiareremo esplicitamente che tipo di albero noi siamo, ogni parola oziosa che esce dalle nostre labbra, ogni pettegolezzo, ogni interessamento dei fatti altrui, ogni cattiva parola, ogni buffoneria, ogni maldicenza che l’uomo fa uscire dalle sue labbra, dovrà renderne conto nel giorno del giudizio. Le nostre stesse parole sono quelle che ci condannano o ci giustificano.

Luca 3:9 E ormai è anche posta la scure alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, vien tagliato e gittato nel fuoco.

Ebrei 13:15 Per mezzo di lui, dunque, offriam del continuo a Dio un sacrificio di lode: cioè, il frutto di labbra confessanti il suo nome!
Il Signore non si accontenta di frutti intermittenti, ma di frutti continui confessanti il Suo Nome.

Giacomo 3:5-18 Così anche la lingua è un piccolo membro, e si vanta di gran cose. Vedete un piccolo fuoco, che gran foresta incendia!
Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità. Posta com’è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e infiamma la ruota della vita, ed è infiammata dalla geenna.
Ogni sorta di fiere e d’uccelli, di rettili e di animali marini si doma, ed è stata domata dalla razza umana; ma la lingua, nessun uomo la può domare; è un male senza posa, è piena di mortifero veleno.
Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo ( maldicenza = dire-male = maledire )gli uomini che son fatti a somiglianza di Dio.
Dalla medesima bocca procede benedizione e maledizione.
Fratelli miei, non dev’essere così. La fonte getta essa dalla medesima apertura il dolce e l’amaro?
Può, fratelli miei, un fico fare ulive, o una vite fichi? Neppure può una fonte salata dare acqua dolce.
Chi è savio e intelligente fra voi? Mostri con la buona condotta le sue opere in mansuetudine di sapienza.
Ma se avete nel cuor vostro dell’invidia amara e uno spirito di contenzione, non vi gloriate e non mentite contro la verità.
Questa non è la sapienza che scende dall’alto, anzi ella è terrena, carnale, diabolica.
Poiché dove sono invidia e contenzione, quivi è disordine ed ogni mala azione.
Ma la sapienza che è da alto, prima è pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità senza ipocrisia.
Or il frutto della giustizia si semina nella pace per quelli che s’adoprano alla pace.

Con molta facilità ci possiamo reputare savi ed intelligenti, ma non esaminiamo in nostro frutto.
Il frutto della giustizia si semina in pace per quelli che si adoperano alla pace.
A volte si vorrebbe seminare il cuore degli altri con un seme che non esiste nel frutto che stiamo portando, vogliamo fare degli altri degli alberi buoni e noi stessi portiamo un frutto cattivo.
Il nostro stesso frutto, ci giustifica o ci condanna dinanzi a Dio.
Non basta essere degli alberi alti, con rami e fronde, con ministeri e doni, ma bisogna portare frutto.

Marco 4:18-20 Ed altri sono quelli che ricevono la semenza fra le spine; cioè coloro che hanno udita la Parola; poi le cure mondane e l’inganno delle ricchezze e le cupidigie delle altre cose, penetrati in loro, affogano la Parola, e così riesce infruttuosa.
Quelli poi che hanno ricevuto il seme in buona terra, sono coloro che odono la Parola e l’accolgono e fruttano qual trenta, qual sessanta e qual cento.

Giovanni 15:1 Io sono la vera vite, e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non dà frutto, Egli lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo rimonda affinché ne dia di più.

Dobbiamo necessariamente comprendere quale è il frutto che dobbiamo portare, dobbiamo fare qualcosa? Dobbiamo seminare affinché portiamo questo frutto che ci apre le porte del cielo?

II Corinzi 9:6 Or questo io dico: chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina liberalmente mieterà altresì liberalmente.

Molti usano questo versetto per invogliare le anime a donare alla chiesa ogni sorta di beni materiali, per raccogliere poi benedizioni materiali e spirituali, è proprio vero che esiste una semina ed una raccolta, la Parola del Signore ci mostra che la semina di beni materiali deve essere la conseguenza di un copioso raccolto di frutto spirituale che è quello gradito a Dio.
Caino offrì a Dio i frutti della terra, frutti che potevano essere graditi dagli uomini che si cibavano dei frutti della terra, ma non lo furono a Dio che vuole frutti di ravvedimento.

Matteo 3:7 Ma vedendo egli molti dei Farisei e dei Sadducei venire al suo battesimo, disse loro: Razza di vipere, chi v’ha insegnato a fuggir dall’ira a venire?
Fate dunque de’ frutti degni del ravvedimento.

Matteo 21:43 Perciò io vi dico che il Regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato ad una gente che ne faccia i frutti.

Giuda 1:10-12 Ma costoro dicono male di tutte le cose che non sanno; e in quelle che sanno per natura, come le bestie senza ragione, si corrompono.
Guai a loro! Perché si sono incamminati per la via di Caino, e per amor di lucro si son gettati nei traviamenti di Balaam, e son periti per la ribellione di Core.
Costoro son delle macchie nelle vostre agapi quando banchettano con voi senza ritegno, pascendo se stessi; nuvole senz’acqua, portate qua e là dai venti; alberi d’autunno senza frutti, due volte morti, sradicati.

Filippesi 1:8-11 Poiché Iddio mi è testimone com’io sospiri per voi tutti con affetto sviscerato in Cristo Gesù.
E la mia preghiera è che il vostro amore sempre più abbondi in conoscenza e in ogni discernimento,
onde possiate distinguere fra il bene ed il male, affinché siate sinceri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.

Tutti i veri servitori di Dio debbono amare tutte le pecore del gregge del Signore, e debbono pregare che siano santificate e che siano ripieni di frutti di giustizia, frutti che sono conseguenti alla semina.

Galati 6:1-10 Fratelli, quand’anche uno sia stato còlto in qualche fallo, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. E bada bene a te stesso, che talora anche tu non sii tentato.
Portate i pesi gli uni degli altri, e così adempirete la legge di Cristo.
Poiché se alcuno si stima esser qualcosa pur non essendo nulla, egli inganna se stesso.
Ciascuno esamini invece l’opera propria; e allora avrà motivo di gloriarsi rispetto a se stesso soltanto, e non rispetto ad altri.
Poiché ciascuno porterà il suo proprio carico.
Colui che viene ammaestrato nella Parola faccia parte di tutti i suoi beni a chi l’ammaestra.
Non v’ingannate; non si può beffarsi di Dio; poiché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà.
Perché chi semina per la propria carne, mieterà dalla carne corruzione; ma chi semina per lo Spirito, mieterà dallo Spirito vita eterna.
E non ci scoraggiamo nel far il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo.
Così dunque, secondo che ne abbiamo l’opportunità, facciamo del bene a tutti; ma specialmente a quei della famiglia dei credenti.

Ognuno di noi dobbiamo esaminare noi stessi, che tipo di semina stiamo effettuando, il frutto di questa semina è sotto i nostri occhi ed è il cibo col quale stiamo seminando il nostro cuore.
A volte può capitarci di tornare a casa dal mercato, aprire il pacco della frutta e trovare della frutta marcia, se siamo stati noi stessi a sceglierla ed a metterla nel sacchetto, che è il responsabile?
Possiamo andare a protestare al supermercato che ci ha lasciato scegliere.
Naturalmente ce la prenderemo con noi stessi che non siamo stati attenti, e pagheremo le conseguenze della nostra disavvedutezza.
Purtroppo spesso non ci rendiamo conto che la nostra raccolta è il frutto della nostra semina.
Che significa seminare lo sappiamo tutti, ci sono due tipi di semina: per la carne e per lo Spirito.
Sono due campi diametralmente opposti, un campo è terreno ed un campo è celeste, un campo porta i frutti della terra, cioè le opere della carne e l’altro porta il frutto celeste, cioè il frutto dello Spirito.
In un campo si miete corruzione, quello fu il campo in cui seminarono Adamo ed Eva; nell’altro campo si miete dallo Spirito Vita Eterna. Il nostro spirito umano deve essere immerso (battezzato) nello Spirito Santo e deve essere ripieno dello Spirito Santo ed essere uno in Lui, solo allora porterà il frutto dello Spirito e sarà così una nuova creatura che cresce e porta frutto in Cristo Gesù.

Galati 5:13-26 Perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un’occasione alla carne, ma per mezzo dell’amore servite gli uni agli altri; poiché tutta la legge è adempiuta in quest’unica parola: Ama il tuo prossimo come te stesso.
Ma se vi mordete e divorate gli uni gli altri, guardate di non esser consumati gli uni dagli altri.
Or io dico: Camminate per lo Spirito e non adempirete i desiderî della carne. Perché la carne ha desiderî contrari allo Spirito, e lo Spirito ha desiderî contrari alla carne; sono cose opposte fra loro; in guisa che non potete fare quel che vorreste.
Ma se siete condotti dallo Spirito, voi non siete sotto la legge.
Or le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, gozzoviglie, e altre simili cose; circa le quali vi prevengo, come anche v’ho già prevenuti, che quelli che fanno tali cose non erederanno il regno di Dio.
Il frutto dello Spirito, invece, è amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza, temperanza; contro tali cose non c’è legge.
E quelli che son di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze.
Se viviamo per lo Spirito, camminiamo altresì per lo Spirito.
Non siamo vanagloriosi, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.

Le opere della carne sono la dimostrazione che abbiamo seminato carnalità alla nostra carne, che siamo ancora immersi in essa e che raccogliamo il frutto della nostra carnalità.
Vivere per lo Spirito, significa cibarci del cibo che viene dal cielo e per la forza di quel cibo camminare per lo Spirito Santo di Dio.
Vivere per la carne, significa cibarci del cibo che viene dalla terra e per la forza di quel cibo camminare per lo spirito del mondo, essendo corrotti e corrompendo.
Lo spirito dell’anticristo sta ingannando tanti “credenti” di questo presente secolo, infatti in molte chiese non si predica la pace e la santificazione ( senza la quale nessuno vedrà Dio ), ma si predicano decime, offerte, miracoli e spettacoli e buffonerie di ogni sorta, promettendo a quelli che partecipano un posto nel Regno di Dio.

Atti 3:19-20 Ravvedetevi dunque e convertitevi, onde i vostri peccati siano cancellati, affinché vengano dalla presenza del Signore dei tempi di refrigerio e ch’Egli vi mandi il Cristo che v’è stato destinato.
ravvedimento s. m. Riconoscimento, a parole e nei fatti, dei propri errori; SIN. Pentimento.
convertire A v. tr. (pres. io converto ; pass. rem. io convertii o conversi ; part. pass. convertito , lett. converso ) 1 Trasformare, tramutare, far passare da uno stato a un altro (anche fig.):

Il frutto di un vero ravvedimento e di una vera conversione è : Il frutto dello Spirito Santo che santifica tutta la nostra vita e non ci fa più seminare per la carne ma per lo Spirito.
Ognuno di noi sappiamo quale frutto stiamo portando, attenti a non accusare altri delle semine che noi stiamo facendo e del frutto che stiamo mangiando.
Pace del Signore
F.llo Eliseo

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