Feb 13

L’ORGOGLIO

L’ORGOGLIO

I° Corinti 4:1-7 Così ci stimi ognuno come dei ministri di Cristo e degli amministratori de’ misteri di Dio. Del resto quel che si richiede dagli amministratori, è che ciascuno sia trovato fedele.
A me poi pochissimo importa d’esser giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, non mi giudico neppur da me stesso.
Poiché non ho coscienza di colpa alcuna; non per questo però sono giustificato; ma colui che mi giudica, è il Signore.
Cosicché non giudicate di nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il quale metterà in luce le cose occulte delle tenebre, e manifesterà i consigli de’ cuori; e allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.
Or, fratelli, queste cose le ho per amor vostro applicate a me stesso e ad Apollo, onde per nostro mezzo impariate a praticare il “non oltre quel che è scritto”; affinché non vi gonfiate d’orgoglio esaltando l’uno a danno dell’altro.
Infatti chi ti distingue dagli altri? E che hai tu che non l’abbia ricevuto? E se pur l’hai ricevuto, perché ti glorî come se tu non l’avessi ricevuto?

Proverbi 16:18 La superbia precede la rovina, e l’alterezza dello spirito precede la caduta.

Proverbi 8:13 Il timore dell’Eterno è odiare il male; io odio la superbia, l’arroganza, la via del male e la bocca perversa.

Proverbi 29:23L’orgoglio abbassa l’uomo, ma chi è umile di spirito ottiene gloria.

Proverbi 13:10 Dall’orgoglio non vien che contesa, ma la sapienza è con chi dà retta ai consigli.

I Samuele 2:3 Non parlate più con tanto orgoglio; non esca più l’arroganza dalla vostra bocca; poiché l’Eterno è un Dio che sa tutto, e da lui son pesate le azioni dell’uomo.

arrogante agg. ; anche s. m. e f. Che (o Chi) dimostra presunzione e superbia; SIN. Altezzoso, tracotante.

orgoglioso agg. 1 Che è pieno d’orgoglio, fierezza o giusto vanto: sono orgoglioso di te. 2 Che mostra orgoglio o profonda soddisfazione: parole orgogliose. 3 Altero, superbo; CONTR. Umile.

superbo A agg. 1 Che ha superbia e la dimostra: uomo superbo | Che rivela superbia: atteggiamento -s. 2 ( sempre seguito da una specificazione) Che è fiero, che si compiace giustamente di qlcu. o di qlco.: andare superbo dei propri figli. 3 Persona superba. ETIMOLOGIA: dal lat. superbus, da super ‘sopra’; propr. ‘colui che sta sopra’.

Marco 7:20-23 Diceva inoltre: È quel che esce dall’uomo che contamina l’uomo; poiché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi, adulterî, cupidigie, malvagità, frode, lascivia, sguardo maligno, calunnia, superbia, stoltezza.
Tutte queste cose malvage escono dal di dentro e contaminano l’uomo.

I Giovanni 2:16 Poiché tutto quello che è nel mondo: la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita non è dal Padre, ma è dal mondo.

L’apostolo Paolo parla sospinto dallo Spirito Santo, non innalza ed esalta se stesso, dichiara di essere un ministro di Cristo, un amministratore dei misteri di Dio.
Ogni amministratore deve fedelmente amministrare i beni del suo Signore, questo chiede il Signore.
Paolo non si cura del giudizio degli uomini, o d’essere portato dinanzi ad un tribunale, egli sa di essere giudicato dal Signore che gli ha affidato l’amministrazione, egli sa che deve rendere conto a Lui, il Signore è il suo Capo ed egli sa di essergli fedele, la sua coscienza non lo accusa.
Pertanto il giudizio degli altri non lo smuove dall’eseguire il compito al quale è stato chiamato, nel suo parlare non c’è orgoglio, superbia ed arroganza, ma la consapevolezza del ministerio ricevuto.
Egli non giustifica se stesso, non si giudica, ma si rimette al giudizio del Signore.
Egli è stato coerente, ha applicato le cose che dice agli altri, a se stesso ed Apollo; ovviamente anche Apollo è stato ubbidiente all’ammaestramento ed al comportamento di Paolo.
Questo permetteva a coloro che ascoltavano Paolo e Apollo, di imparare a praticare il “non oltre quel che è scritto”; affinché non vi gonfiate d’orgoglio esaltando l’uno a danno dell’altro.
Ogni credente deve imparare a praticare il “non oltre quel che è scritto”, questo significa che coloro che fanno cose che non sono scritte, vanno oltre quello che è scritto, e si esaltano.
Andare oltre la Parola significa gonfiarsi d’orgoglio e non ubbidire, andare oltre la Parola, lasciarsela alle spalle e fare quello che pare e piace.
I ministri debbono essere un esempio, non debbono essere superbi, orgogliosi ed arroganti, e non andare oltre a quello che è scritto, questo lo debbono fare anche coloro che collaborano al ministerio, come faceva Apollo; i servi e le serve di Dio non vanno oltre quello che è scritto.
L’orgoglioso non è disposto a prendere dei consigli, non si lascia consigliare dalla Parola, e non si rende conto che la Sapienza è con coloro che da Essa si lasciano consigliare.
L’orgoglio porta delle contese, l’orgoglioso contende con la Parola di Dio, con i servi e le serve che la praticano e la predicano; l’orgoglioso non si rende conto che sta per cadere rovinosamente.
La superbia contamina l’uomo, la superbia è in coloro che vanno oltre la Parola, la superbia della vita non è dal Padre ma dal mondo, pertanto i figli di Dio debbono essere dal Padre e non essere superbi e volere signoreggiare sulla Parola e su gli altri.
Orgoglio e superbia sono il contrario dell’umiltà che precede la gloria di Dio.

Proverbi 18:12 Prima della rovina, il cuor dell’uomo s’innalza, ma l’umiltà precede la gloria.

Isaia 2:12 Poiché l’Eterno degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò ch’è orgoglioso ed altero, e contro chiunque s’innalza, per abbassarlo;

Luca 18:14 Io vi dico che questi scese a casa sua giustificato, piuttosto che quell’altro; perché chiunque s’innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato.

Chi si innalza non prende diletto nella Parola, è andato oltre quello che è scritto, e sta camminando in una via che non è Cristo Gesù la Parola, è contrario alla Parola cioè a Cristo Gesù il Signore.
Dobbiamo del continuo controllare se stiamo andando oltre quello che è scritto, per fare questo dobbiamo controllare del continuo quello che sta scritto ed altresì scritto; non basta prendere un versetto, la somma della Parola è verità, Chi ha scritto quel versetto ha scritto tutta la Parola.

Matteo 4:4-7 Ma egli rispondendo disse: Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma d’ogni parola che procede dalla bocca di Dio.
Allora il diavolo lo menò seco nella santa città e lo pose sul pinnacolo del tempio, e gli disse: Se tu sei Figliuol di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: Egli darà ordine ai suoi angeli intorno a te, ed essi ti porteranno sulle loro mani, che talora tu non urti col piede contro una pietra.
Gesù gli disse: Egli è altresì scritto: Non tentare il Signore Iddio tuo.

Il diavolo disse a Gesù: sta scritto….Gesù gli disse: Egli è altresì scritto: Non tentare il Signore Iddio tuo.
Il diavolo non viene con la somma della Parola di Dio, ma viene con qualche versetto per tentarci, per convincerci a gettarci giù, per tentare il Signore andando oltre la Parola.

Matteo 22:18 Ma Gesù, conosciuta la loro malizia, disse: Perché mi tentate, ipocriti?

Atti 15:10 Perché dunque tentate adesso Iddio mettendo sul collo de’ discepoli un giogo che né i padri nostri né noi abbiam potuto portare?

Giobbe 2:3 E il Signore disse a Satana: Hai tu posto mente al mio servitore Giobbe? come nella terra non [vi è] uomo intiero e diritto, che tema Iddio, e si ritragga dal male, come esso? ed anche persevera egli nella sua integrità, benchè tu mi abbi incitato contro a lui, per distruggerlo senza cagione.

Giobbe 2:9-10 E la sua moglie gli disse: Ancora perseveri tu nella tua integrità? benedici Iddio, e muori. Ma egli le disse: Tu parli come una d’infra le donne stolte; sì avremmo noi ricevuto da Dio il bene, e non riceveremmo il male? In tutto ciò Giobbe non peccò con le sue labbra.

Dio stesso dichiara che Giobbe era un uomo integro, ed egli perseverava nella sua integrità, il diavolo voleva convincerlo a non perseverare più nella sua integrità, lo voleva portare a peccare dinanzi a Dio, il quale gli aveva vietato di toccargli la vita.
Il diavolo non lo poteva uccidere, pertanto usa sua moglie che cerca di stornarlo dalla sua integrità: ancora perseveri, ancora insisti, non vedi quanti problemi ci sono stati nella tua vita, nella nostra famiglia, abbiamo perso i figli, abbiamo perso i nostri averi, hai perso la salute, ed ancora perseveri nella tua integrità? Benedici Iddio e muori!…ucciditi, suicidati e falla finita, gettati giù.
Se Giobbe avesse seguito il consiglio della moglie, egli avrebbe peccato dinanzi a Dio.
Non sappiamo che fine fece la moglie di Giobbe, ma sappiamo che Giobbe la catalogò fra le donne stolte, le quali fin quando hanno un marito che ha dei beni terreni ed è in buona salute gli stanno vicino, non perché perseverano insieme al marito nella sua integrità ma perché lo sfruttano, infatti alla prima difficoltà sperano di rimanere vedove e lo incitano al suicidio spirituale e fisico.

Giobbe 19:14-18 M’hanno abbandonato i miei parenti, gl’intimi miei m’hanno dimenticato.
I miei domestici e le mie serve mi trattan da straniero; agli occhi loro io sono un estraneo.
Chiamo il mio servo, e non risponde, devo supplicarlo con la mia bocca.
Il mio fiato ripugna alla mia moglie, faccio pietà a chi nacque dal seno di mia madre.
Perfino i bimbi mi sprezzano; se cerco d’alzarmi mi scherniscono.

Anche la moglie lo aveva abbandonato, non gli stava vicina a causa dell’alito, di quel respiro di vita che Giobbe aveva, la moglie lo ripugnava, lo reputava puzzolente e pertanto non poteva stare vicino ad un marito ridotto in quello stato, e certamente la moglie gli aveva detto che aveva un alito ripugnante, lo aveva ulteriormente umiliato, non lo aveva onorato ma tentato a suicidarsi.
Giobbe in quella condizione non poteva darle nulla di quello che lei voleva, Giobbe si trova veramente senza gli affetti più intimi, ma Dio non lo lascia solo.
Stiamo molto attenti a coloro che vogliono portarci al suicidio spirituale, chiunque essi siano.

II Timoteo 3:14 Ma tu persevera nelle cose che hai imparate e delle quali sei stato accertato, sapendo da chi le hai imparate,

Apocalisse 2:26 E a chi vince e persevera nelle mie opere sino alla fine io darò potestà sulle nazioni.

Giovanni 8:31 Gesù allora prese a dire a que’ Giudei che aveano creduto in lui: Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli;

Colossesi 1:23 se pur perseverate nella fede, fondati e saldi, e non essendo smossi dalla speranza dell’Evangelo che avete udito, che fu predicato in tutta la creazione sotto il cielo, e del quale io, Paolo, sono stato fatto ministro.

Colossesi 4:2 Perseverate nella preghiera, vegliando in essa con rendimento di grazie;

A volte qualcuno può dirci: Ancora perseveri tu nella tua integrità? benedici Iddio, e muori!..
Resistiamo e continuiamo a perseverare nella nostra integrità spirituale, perseverando nella Parola di Dio per essere dei Suoi veri discepoli, perseveriamo nella fede, perseveriamo nella preghiera, e non lasciamo smuoverci da cosa alcuna.
Non ci sia superbia nella nostra vita, ma cerchiamo le cose del Regno di Dio e la sua giustizia, camminiamo ed operiamo senza riguardi personali, ed ubbidiamo a tutta la Parola senza mai andare oltre ed affermare con parole ed opere l’ubbidienza a tutta la Parola.
Questo dice la Parola, questi sono Comandamenti del Signore.

I° Corinti 14:34-40 Come si fa in tutte le chiese de’ santi, tacciansi le donne nelle assemblee, perché non è loro permesso di parlare, ma debbon star soggette, come dice anche la legge.
E se vogliono imparar qualcosa, interroghino i loro mariti a casa; perché è cosa indecorosa per una donna parlare in assemblea.
La parola di Dio è forse proceduta da voi? O è dessa forse pervenuta a voi soli?
Se qualcuno si stima esser profeta o spirituale, riconosca che le cose che io vi scrivo son comandamenti del Signore. E se qualcuno lo vuole ignorare, lo ignori.
Pertanto, fratelli, bramate il profetare, e non impedite il parlare in altre lingue; ma ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine.

Se qualcuno si stima essere profeta o spirituale, riconosca se quello che ha letto sono comandamenti del Signore. E se qualcuno vuole ignorare, e non gli interessano i Comandamenti del Signore, lo faccia; i servi di Dio non debbono imporre la Parola ma esporla, affinché coloro che non la vogliono ignorare la mettano in pratica ubbidendo e perseverando fino alla fine.
Certamente, gli orgogliosi ed i superbi, non sono disposti a sottomettersi alla Parola e cercheranno di contestarla per non perseverare in Essa, ma andare oltre quello che è scritto.

Apoc. 22:18-21 Io lo dichiaro a ognuno che ode le parole della profezia di questo libro: Se alcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali le piaghe descritte in questo libro; e se alcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Iddio gli torrà la sua parte dell’albero della vita e della città santa, delle cose scritte in questo libro.
Colui che attesta queste cose, dice: Sì; vengo tosto! Amen! Vieni, Signor Gesù!
La grazia del Signor Gesù sia con tutti.

Pace del Signore
F.llo Eliseo

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