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TECNICHE DI SEDUZIONE…..CRISTIANA

TECNICHE DI SEDUZIONE…..

Fuoco strano nella Chiesa del Signore: la pantomima e altre realtà

Mercoledì 17 Febbraio 2010 23:30

In questi ultimi tempi, nelle chiese evangeliche, si sta verificando lo strano fenomeno della pantomima. Molti ministri infatti predicano Cristo ricorrendo a questa particolare tecnica di recitazione. Fermiamoci a riflettere e a domandarci: ai tempi di Gesù o degli apostoli vi erano queste realtà? Se vi erano, allora perché Cristo e gli apostoli non le hanno usate?

Il termine “pantomima” viene dal greco “pantomimos” che vuol dire “imitare tutto”. Secondo un noto dizionario italiano, la pantomima è una tecnica fatta di “conversazioni per via di gesti accompagnati da musica e danza”.

Nelle chiese pentecostali e carismatiche la musica e la gestualità hanno assunto una posizione chiave nell’evangelizzazione e nella predicazione dell’Evangelo. Oggigiorno non vi è campagna evangelistica se non vi sono ottime orchestre, bravi cantautori, belle coreografie e ottimi oratori in grado di fare miracoli. Ma siamo sicuri che tali persone mettano in pratica l’Evangelo? È legittimo evangelizzare e predicare ricorrendo a tecniche di recitazione, concerti o marce? Tali espedienti suscitano davvero la fede e la santità negli ascoltatori?

Gli artisti e gli attori della pantomima riescono a galvanizzare il pubblico trascinandoselo dietro in modo del tutto esagerato, ma contrario a quanto la Parola di Dio insegna: “Quant’è a me, fratelli, quando venni a voi, non venni ad annunziarvi la testimonianza di Dio con eccellenza di parola o di sapienza poiché mi proposi di non saper altro fra voi, fuorché Gesù Cristo e lui crocifisso. Ed io sono stato presso di voi con debolezza, e con timore, e con gran tremore; e la mia parola e la mia predicazione non hanno consistito in discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, affinché la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio” (1 Corinzi 2:1-5).
Allora perché proprio oggi, nel campo evangelico, vi è la frenesia di invitare cantautori e oratori o di creare la coreografia più suggestiva nelle manifestazioni evangelistiche?

Questi sono i segni degli ultimi tempi, in cui gli uomini “[…] distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole” (2 Timoteo 4:4), ovvero “saranno amanti del piacere anziché di Dio” (2 Timoteo 3:4). Perché l’apostolo Paolo non si presentò all’Areopago di Atene con un gruppo di mimi, o anche di giocolieri e ballerini accompagnati dalla musica del tempo o da danze ebraiche? Avrebbe sicuramente ottenuto grande consenso da parte del pubblico, che avrebbe applaudito con foga; invece l’apostolo fu beffato e deriso a motivo della predicazione (Atti 17:32). Egli non voleva il successo o l’acclamazione da parte della folla presente, bensì cercava solo di piacere a Cristo (Galati 1:10).
Quanto a noi, fratelli, faremmo bene a imitarlo sapendo che “[…] ciò che è grandemente stimato tra gli uomini è cosa abominevole davanti a Dio” (Luca 16:15).

I promotori della pantomima giustificano la loro scelta affermando che tecnica è un “ponte tra i non credenti e i credenti”. Ma non abbiamo bisogno di ponti e la Parola di Gesù è chiara nel suo linguaggio: “[…] poiché non siete del mondo, ma io vi ho scelto dal mondo, perciò il mondo vi odia” (Giovanni 15:19).

Come vivono spiritualmente queste persone che si fanno chiamare “pastori, apostoli, evangelisti” e che con tanta facilità pongono delle vere pietre d’inciampo sulla via dei fratelli e degli idolatri? La risposta è in Romani 14:13. Paolo non ha fatto dell’Evangelo un divertimento, un passatempo o un’occasione d’intrattenimento, ma lo ha presentato in tutta la sua disarmante semplicità e naturalezza, senza compromesso alcuno.

Gesù e gli apostoli avrebbero potuto servirsi della musica e del teatro greco o romano del loro tempo; però perché gli Apostoli e i loro collaboratori nonché i primi Padri della Chiesa hanno rinunziato a tali metodi di evangelizzazione e di predicazione? Eppure Dio si è servito proprio di loro per diffondere il cristianesimo in tutto il Mediterraneo, in Oriente e in Europa! E senza pantomima o altre stravaganze mondane!
Chi vive una vita guidata dallo Spirito Santo (Romani 8:1-10) sa molto bene che chi convince “[…] il mondo quanto al peccato […]” (Giovanni 16:8) è solo lo Spirito Santo; per cui non è la buona musica accompagnata da perfette coreografie, schiamazzi, fischi e ritmi presi in prestito dalla musica mondana (salsa cristiana, macumba cristiana, rock cristiano, rap cristiano, hip hop e reggaeton cristiano, cumbia cristiana, praise break, ecc…) a convincere i cuori.

Nella Bibbia la Parola è chiamata “spada dello Spirito” (Efesini 6:17), mentre il profeta Geremia la paragonò a un martello che spezza i sassi (i cuori, Geremia 23:29). La Parola di Dio ci insegna realtà spirituali a cui tendere, ma ci mette in guardia nei confronti delle realtà carnali, che alcuni vorrebbero applicare a quelle spirituali. Infatti “Di queste anche parliamo, non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito Santo, esprimendo cose spirituali con parole spirituali” (1 Corinzi 2:13).

Gesù non si è servito dei media del suo tempo per avvicinare le persone al Padre celeste; al contrario, Egli ci dice che “[…] le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa similmente” (Giovanni 5:19) e ancora: “lo non faccio nulla da me, […] perché faccio del continuo le cose che gli piacciono” (Giovanni 8:28-29). Queste parole ci confermano che Gesù non si è mai ispirato a tecniche umane: la sua esclusiva sorgente d’ispirazione era il Padre celeste. I suoi fratelli Lo rimproveravano di non seguire gli atteggiamenti umani per essere riconosciuto pubblicamente e avere successo (Giovanni 7:4).

Il teatro, la musica erano largamente diffusi al tempo di Paolo, ma neppure lui se ne servì per comunicare l’Evangelo, tant’è che scrisse che “è piaciuto a Dio di salvare i credenti mediante la pazzia della predicazione” (1 Corinzi 1:21). Sappiamo altresì che “la fede viene dall’udire” (Romani 10:17), non dal vedere; ma ci rendiamo conto che i concerti, il teatro e cose di questo genere attirano molte più persone, sebbene non significhi che si tratti di qualcosa di spirituale.

Ricordiamoci che sono sempre pochi coloro che seguono Gesù; le folle invece lo strumentalizzano diffamando la verità (2 Pietro 2:2).
La Scrittura ci dice: “Lo zelo senza conoscenza non è cosa buona

QUESTE SONO TECNICHE CARNALI E DIABOLICHE…

PACE DEL SIGNORE F.LLO ELISEO

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