Giu 05

TU HAI UN POSTO ( DI DANIELE FAVARO)

TU HAI UN POSTO…TROVALO!

TU HAI UN POSTO…TROVALO (ATTI 9:1-18)di Favaro Daniele

 

Un giovane, zelante, l’opera che faceva era servizio a Dio, uomini onorevoli e di autorità del popolo osteggiavano tale opera, ne erano i mandanti, almeno quello gli avevano insegnato i Religiosi. MA qualcuno che conosceva il suo cuore, si decise a dare una svolta alla sua vita ed a usarlo per la sua opera vera non quella degli uomini.

 Saulo confuso dalla luce, che per la prima volta vide dall’abisso in cui camminava, fu però pronto: “Ed egli, tutto tremante e spaventato (e chi non lo è alla prima chiamata!), disse: Signore, che vuoi tu ch’io faccia?” Una domanda tesa, riconosco che solo Dio può fare ciò, sapeva che era Cristo, lo intui o lo capì il suo cuore, che vuoi che io faccia? La tua volontà, non la mia o dei sacerdoti o dei santi, la Tua volontà.

Questo incontro è profezia della chiesa, è profezia per tutti coloro che sono chiamati. Gli uomini fanno facile l’assegnazione a cariche religiose, bel parlare, aspetto rassicurante, bel vestito, ottimi attori che ora piangono ora sono seri, che seguono scalette studiate ad effetto, MA in tutto ciò Dio il Vivente dove lo mettiamo?

 Seguiamo le sue Vie o camuffiamo le nostre scelte a Volontà di Dio, attenzione le scritture ci parlano anche di questo:  Re Saul sceglieva uomini di alta statura, belli e li costituiva capitani di centinaia, che gioia in quegli uomini per seguire il Signore, MA era l’uomo o Dio a costituirli? Erano costoro al loro posto? Saulo di Tarso era al suo posto? Noi oggi siamo al nostro posto secondo la Volontà del Padre? Io sono al mio posto?

Se Dio ti fa capire che non sei al tuo posto, dietro i paraventi della religiosità, abbi il coraggio della fede è chiedi anche Tu, anch’io come Saulo da Tarso, Che vuoi tu che io faccia? Non gli altri ma tu o mio Eterno Re.

Ricordiamo ancora a tal uopo, la Sullamita nel Cantico dei Cantici 1:6, “Mi hanno posta guardiana delle vigne; io non ho guardato la mia vigna, che è mia”; questa donna chiamata ed eletta a sposa, aveva fino ad allora servito le vigne che uomini le avevano assegnato, MA quando incontro lo Sposo dell’anima sua, scopri il suo vero posto nella Vigna che è mia” servizio mio assegnatomi dal Signore.

Quanti dolori, quante paure per aver scelto noi e non il Signore, coloro che scegliamo nel momento critico, sfoderano gli artigli e le zanne ed invece di docili agnelli, abbiamo fatto entrare lupi rapaci, travestiti di agnelli, quante volte ciò è accaduto? Nelle comunità, nei fidanzamenti, nei matrimoni, nel mondo…

Dunque basta vagare qua e là, affidiamoci al Signore l’unico Vero e Sincero, che non cambia dall’Eternità, Lui ci dirà qual è il nostro posto nel servizio e nell’amore, come le pietre del tempio, lasciamoci lavorare nella cava dove siamo estratti, il mondo coi suoi abissi dove vagavamo nel buio, e dopo la lavorazione entreremo al nostro posto nel tempio.

Preghiamo Lui, per trovare il nostro posto, e non saremo confusi, poiché Lui è Dio, ed è un Dio d’ordine.

Favaro Daniele…

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