CAPITOLO 3
LA LUCE PENETRA NELLA PRIGIONE DI SATANA
Dopo un tempo, ovviamente un tempo di Dio (non un tempo solare ), Dio disse: sia la Luce, e la Luce fu. Lo Spirito do Dio aleggiava sulla superficie delle acque, le tenebre coprivano la faccia dell’abisso, le tenebre erano solo nell’abisso delle acque, la Luce sulla superficie delle acque. Dio disse: sia la Luce. Ovviamente dove c’erano le tenebre, cioè nell’abisso dove erano stati inabissati il diavolo e tutti gli angeli ribelli, i corpi celesti spenti nei cieli d’acqua.
Iddio con la sua Luce visita satana nella sua prigione. La Luce penetra nell’abisso, ma le tenebre rimangono dentro tutti gli angeli ribelli..
Iddio separa la Luce dalle tenebre, la presenza della Luce Dio la nomina Giorno e l’assenza della Luce Dio la nomina notte.
Tutto ciò non è ancora luce solare, ma in previsione dei luminari che avrebbe messo dopo.
Lucifero era stato spogliato dalla sua luce, era divenuto informe e vuoto nelle tenebre dell’abisso. Quando la luce di Dio penetra nell’abisso comincia il “processo” al ribelle e i suoi.
Qui ha termine il primo giorno di Dio della creazione visibile nel tempo e nello spazio. Dio stesso definisce il tempo e l’alternanza del giorno e della notte.
CAPITOLO 4
LA PRIGIONE D’ACQUA VIENE APERTA
Dopo un giorno di Dio, inizia il secondo giorno, un giorno non solare, ma un tempo di Dio.
Iddio separa questa immensa distesa di acqua e crea il cielo fra i cieli. La distesa di acqua viene tagliata in due: le acque di sopra ( sopra le quali lo Spirito di Dio aleggiava ), e le acque di sotto. L’abisso viene scoperchiato, il pianeta terra è nella parte più profonda e tenebrosa, tutti gli altri corpi celesti spenti si trovano nella spazio che separa le acque. Solo il pianeta terra è immerso nelle acque di sotto, la terra ancora non appare è immersa nell’acqua.
Questo fu il secondo giorno di Dio.
