Feb 15

BEATI I POVERI IN SPIRITO

BEATI I POVERI IN SPIRITO

Matteo 5:1-16 E Gesù, vedendo le folle, salì sul monte; e postosi a sedere, i suoi discepoli si accostarono a lui.

Ed egli, aperta la bocca, li ammaestrava dicendo:Beati i poveri in ispirito, perché di loro è il regno de’ cieli. Beati quelli che fanno cordoglio, perché essi saranno consolati.Beati i mansueti, perché essi erederanno la terra.

Beati quelli che sono affamati ed assetati della giustizia, perché essi saranno saziati.

Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta.

Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Iddio.

Beati quelli che s’adoperano alla pace, perché essi saran chiamati figliuoli di Dio.

Beati i perseguitati per cagion di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli.

Beati voi, quando v’oltraggeranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro a voi ogni sorta di male per cagion mia.

Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande ne’ cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi.

Voi siete il sale della terra; ora, se il sale diviene insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non ad esser gettato via e calpestato dagli uomini.

Voi siete la luce del mondo; una città posta sopra un monte non può rimaner nascosta; e non si accende una lampada per metterla sotto il moggio; anzi la si mette sul candeliere ed ella fa lume a tutti quelli che sono in casa.

Così risplenda la vostra luce nel cospetto degli uomini, affinché veggano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è ne’ cieli.

Isaia 66:2 Tutte queste cose le ha fatte la mia mano, e così son tutte venute all’esistenza, dice l’Eterno. Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui ch’è umile, che ha lo spirito contrito, e trema alla mia parola.

Salmi 34:18 <span>L’Eterno è vicino a quelli che hanno il cuor rotto, e salva quelli che hanno lo spirito contrito.

Gesù inizia il famoso sermone sul monte dicendo: beati i poveri in ispirito, perché di loro è il regno dei cieli.

Tutti noi credenti diciamo di volere entrare nel regno dei cieli, che il regno dei cieli è dentro di noi, che siamo figli di Dio, che vedremo Iddio, che ci è stata fatta misericordia.

Siamo convinti di tutto questo, ma spesso non ci siamo confrontati con le parole di Gesù.

Molti erroneamente pensano di potere essere beati senza avere la caratteristiche descritte da Gesù, questi ingannano loro stessi e non si rendono conto che nonostante il loro dire ed il loro fare, il loro carattere rimane sempre lo stesso, il loro spirito non è povero e pertanto non può essere arricchito dallo Spirito Santo, si sento ricchi del loro discernimento e non lo chiedono al Signore.

Il povero è colui che ha scarsi mezzi di sussistenza, che è bisognoso, che riconosce la sua condizione di povertà e chiede al Ricco di essere sostenuto.

Purtroppo ci sono molti poveri che vivono di stenti che si reputano ricchi nello spirito, i quali non vogliono riconoscere la loro condizione e se qualcuno vuole aiutarli, respingono l’aiuto e si sentono addirittura offesi, questo avviene perché sono orgogliosi e non vogliono riconoscere la loro condizione e vogliono cercare in tutti i modi di dimostrare di essere quello che non sono.

Questa categoria di persone sono povere, ma si reputano ricchi e pertanto rimangono poveri orgogliosi che il Signore non può arricchire delle Sue meravigliose ricchezze spirituali.

Pensano di sapere, ma non sanno di avere bisogno della Sapienza di Dio, si credono arrivati e non si confrontano con la Parola di Dio, parlano con la loro parola e contraddicono la Parola dalla quale dicono di dipendere.

Il Signore può ammaestrare coloro che si presentano a Lui come discepoli, come alunni che vogliono imparare da Lui che è umile e mansueto, chi è umile e mansueto è povero del proprio spirito umano e pertanto può essere ammaestrato dallo Spirito Santo.

Chi si reputa laureato non sarà disposto a frequentare la classe elementare della rinunzia a se stesso, dove il Sommo Maestro Cristo Gesù vuole insegnargli l’Amore di Dio.

Per essere iscritti alla scuola Biblica del Maestro Gesù, ed iniziare il Suo corso di ammaestramento, è necessario un requisito, senza quel requisito non si può essere discepoli di Cristo, se non si può essere seguaci di Cristo, certamente non si può essere apostoli, cioè mandati.

Luca 14:33 Cosí dunque ognuno di voi, che non rinunzia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo.

La condizione per essere discepolo del Signore è la rinuncia a tutto quello che abbiamo, rinunciando alla nostra carnalità, alla nostra presunzione, al nostro orgoglio, diveniamo poveri in ispirito e pertanto dipendiamo dal Maestro che potrà iniziare ad ammaestrarci e rivelarci la Sua Parola.

Questo è il primo passo che ci avvicina al Regno dei cieli, quando non regna il nostro io, comincia a regnare il nostro Dio, se il nostro spirito umano non si riconosce povero e bisognoso di essere arricchito dallo Spirito Santo, noi non abbiamo ancora rinunciato al nostro io, a noi stessi, non siamo disposti a scendere dal trono della nostra vita, e pertanto il Signore non può regnare in noi.

Pertanto non ci presenteremo a Dio come dei sudditi, ma ci presenteremo come dei re che vogliono continuare a regnare e signoreggiare anche sugli altri, e se gli altri non lo permettono è guerra.

Ogni Regno ha un Re, nessun regno al mondo ha mai avuto due re contemporaneamente, o regna l’uno o regna l’altro o è guerra fino a quando uno si sottomette al Re dei Re, al Signore dei Signori.

Il Re è Uno, i re sono tanti che dovranno riconoscere la signoria del Signore dei signori.

Chi scrive e chi legge deve chiedersi: sono povero in ispirito? Dipendo dal Signore? sono un discepolo che dipende dal Maestro? Ho rinunziato a me stesso? Sono mansueto? Sono puro di cuore? Sono misericordioso?

II Corinzi 8:9 Perché voi conoscete la carità del Signor nostro Gesù Cristo il quale, essendo ricco, s’è fatto povero per amor vostro, onde, mediante la sua povertà, voi poteste diventar ricchi.

Il Signore si è fatto povero, si è spogliato della Sua deità e si è fatto uomo, al fine di arricchire noi miseri peccatori. Noi che ci reputavamo ricchi ci dobbiamo spogliare della nostra presunta ricchezza e rinunziare al nostro io per essere ricchi delle ricchezze spirituali e potere così arricchire altri poveri in ispirito.

Apocalisse 3:17-19 Poiché tu dici: Io son ricco, e mi sono arricchito, e non ho bisogno di nulla e non sai che tu sei infelice fra tutti, e miserabile e povero e cieco e nudo, io ti consiglio di comprare da me dell’oro affinato col fuoco, affinché tu arricchisca; e delle vesti bianche, affinché tu ti vesta e non apparisca la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungertene gli occhi, affinché tu vegga.

Tutti quelli che amo, io li riprendo e li castigo; abbi dunque zelo e ravvediti.

L’angelo della chiesa di Laodicea si reputava ricco, il Signore lo vede infelice, miserabile e povero e cieco e nudo, questo perché non ha ricercato le ricchezze spirituali e si crede autosufficiente.

Egli è un infelice, non un beato delle beatitudini di cui parla Il Maestro ai Suoi discepoli.

Quando il Signore ha chiamato i Suoi discepoli, ha cominciato il Suo ammaestramento ponendo dinanzi a loro le Sue condizioni: se volete essere miei discepoli dovete rinunziare a voi stessi.

Questo è il requisito necessario per essere iscritto alla scuola dei discepoli del Sommo Maestro.

Se non si è disposti a rinunziare a noi stessi, non possiamo essere ammaestrati dal Maestro, se non siamo ammaestrati siamo ignoranti delle cose di Dio e pertanto non siamo seguaci della Parola di Dio che è Cristo Gesù il Signore, Il Beato.

I Timoteo 6:15 la quale sarà a suo tempo manifestata dal Beato e unico Sovrano, il Re dei re e Signor dei signori.

beato A part. pass. di beare ; anche agg. 1 Che è completamente felice | Beato te! beato lui!. 2 Che gode della visione beatifica di Dio B s. m. (f. -a ) 1 Chi gode della perfetta felicità nella contemplazione di Dio | Il Regno dei Beati, il Paradiso.

L’essere beato, significa sentirsi appagato per quello che riceviamo dal Signore, e non bramare e ricercare gratificazioni carnali che innalzano il nostro io.

I Timoteo 1:12 Io rendo grazie a colui che mi ha reso forte, a Cristo Gesù, nostro Signore, dell’avermi egli reputato degno della sua fiducia, ponendo al ministerio me.

1° Corinti 15:7-10 Poi apparve a Giacomo; poi a tutti gli Apostoli; e, ultimo di tutti, apparve anche a me, come all’aborto; perché io sono il minimo degli apostoli; e non son degno di esser chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio.

Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono; e la grazia sua verso di me non è stata vana; anzi, ho faticato più di loro tutti; non già io, però, ma la grazia di Dio che è con me.

Attenzione fratelli cari, esiste anche una sorta di orgoglio spirituale che può portare coloro che il Signore usa ad inorgoglirsi, e pensare di essere più spirituali degli altri e dimenticare che tutto quello che abbiamo ricevuto, lo abbiamo ricevuto per grazia e non per la nostra bravura.

II Corinzi 1:12 Questo, infatti, è il nostro vanto: la testimonianza della nostra coscienza, che ci siam condotti nel mondo, e più che mai verso voi, con santità e sincerità di Dio, non con sapienza carnale, ma con la grazia di Dio.

1 Corinti 4:6-8 Or, fratelli, queste cose le ho per amor vostro applicate a me stesso e ad Apollo, onde per nostro mezzo impariate a praticare il “non oltre quel che è scritto”; affinché non vi gonfiate d’orgoglio esaltando l’uno a danno dell’altro. Infatti chi ti distingue dagli altri? E che hai tu che non l’abbia ricevuto? E se pur l’hai ricevuto, perché ti glorî come se tu non l’avessi ricevuto? Già siete saziati, già siete arricchiti, senza di noi siete giunti a regnare! E fosse pure che voi foste giunti a regnare, affinché anche noi potessimo regnare con voi!

L’orgoglio spirituale è una delle piaghe che sta corrodendo il “cristianesimo”, se abbiamo ricevuto dal Signore qualcosa, non dobbiamo gloriarci noi stessi come se non l’avessimo ricevuto.

La gloria deve andare solo a Colui che ci ha fatto grazia, pertanto non dobbiamo aspettarci o pretendere che gli altri ci riveriscano per quello che abbiamo ricevuto.

Gli altri debbono riconoscere in noi la gloria di Dio e debbono dare gloria a Dio e non a noi.

Romani 12:16 Abbiate fra voi un medesimo sentimento; non abbiate l’animo alle cose alte, ma lasciatevi attirare dalle umili. Non vi stimate savi da voi stessi.

II Corinzi 12:7 E perché io non avessi ad insuperbire a motivo della eccellenza delle rivelazioni, m’è stata messa una scheggia nella , un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi ond’io non insuperbisca.

Paolo correva il rischio di insuperbirsi, spesso noi non ci rendiamo conto che corriamo lo stesso rischio anche quando non abbiamo eccellenza di rivelazione.

Il superbo vuole essere sempre al centro dell’attenzione e non mette al centro dell’attenzione la Parola di Dio e la grazia di Dio, quando il superbo non viene innalzato si sente offeso nelle sua carnalità, più è carnale e più si adira quando la sua carnalità non viene innalzata.

Anche raccontando una testimonianza, possiamo presentarci come protagonisti e non cerchiamo di fare nulla per nasconderci in Cristo e presentare Lui come Capo e compitore di ogni cosa e noi come dei poveri che sono stati arricchiti dalla Sua grazia.

A volte ci possiamo gonfiare dicendo: io ho fatto questo, quello, l’altro e il Signore ha operato.

Dovremo dire: la Sua grazia che è in me, mi ha fatto fare questo nel Nome di Gesù!…

Atti 14:9-15 Egli udì parlare Paolo, il quale, fissati in lui gli occhi, e vedendo che avea fede da esser sanato, disse ad alta voce: Lèvati ritto in piè. Ed egli saltò su, e si mise a camminare.

E le turbe, avendo veduto ciò che Paolo avea fatto, alzarono la voce, dicendo in lingua licaonica: Gli dèi hanno preso forma umana, e sono discesi fino a noi.

E chiamavano Barnaba, Giove, e Paolo, Mercurio, perché era il primo a parlare.

E il sacerdote di Giove, il cui tempio era all’entrata della città, menò dinanzi alle porte tori e ghirlande, e volea sacrificare con le turbe.

Ma gli apostoli Barnaba e Paolo, udito ciò, si stracciarono i vestimenti, e saltarono in mezzo alla moltitudine, esclamando: Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo uomini della stessa natura che voi; e vi predichiamo che da queste cose vane vi convertiate all’Iddio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi.

Il diavolo voleva cercare di innalzare Paolo in ogni modo, ma il Signore gli aveva detto: la Mia grazia ti basta, il Signore stesso gli aveva messo una scheggia nella carne, un angelo di satana, per schiaffeggiarlo onde egli non s’insuperbisse.

2° Corinti 11:13-15 Poiché cotesti tali sono dei falsi apostoli, degli operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo.

E non c’è da maravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce.

Non è dunque gran che se anche i suoi ministri si travestono da ministri di giustizia; la fine loro sarà secondo le loro opere.

Paolo era stato schiaffeggiato, perseguitato, messo a morte, vituperato, da molti angeli di satana, queste persecuzioni e l’infermità della quale soffriva, erano stati un deterrente affinché egli non s’innalzasse a causa di quello che il Signore per grazia gli aveva dato.

Il Signore stesso veglia sui Suoi servitori, affinché possano mantenersi poveri in ispirito e portare avanti la grazia del Signore, debbono essere deboli nella carne e forti della possanza del Signore.

Chi è forte del proprio io è debole della forza di Dio, chi cerca la propria gloria non ha quella di Dio, chi si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato.

Colossesi 3:16 La parola di Cristo abiti in voi doviziosamente; ammaestrandovi ed ammonendovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni, e cantici spirituali.

Questo debbono fare i poveri in ispirito quando si radunano insieme, deve prevalere in noi la Parola di Cristo e non le nostre parole, e ci dobbiamo ammaestrare ed ammonirci con ogni sapienza spirituale e non con la sapienza terrena che è pazzia agli occhi di Dio.

Pace del Signore

F.llo Eliseo

Permalink link a questo articolo: http://www.sanadottrina.it/wps/i-poveri-in-ispirito/