Feb 16

Il martirio di Stefano

Atti 6:5 E questo ragionamento piacque a tutta la moltitudine; ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola, proselito di Antiochia.

Atti 6:8 Or Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva gran prodigi e segni fra il popolo.

Stefano era stato eletto diacono dalla chiesa, egli era un uomo pieno di fede e di Spirito Santo, pieno di grazia e di potenza, questo si manifestava nella chiesa.
La potenza del Signore si manifestava attraverso il Suo servitore Stefano, egli non era ne un timido, ne un codardo, pertanto egli era un valido testimone di Cristo Gesù il Signore.

Atti 6:9-10 Ma alcuni della sinagoga detta dei Liberti, e de’ Cirenei, e degli Alessandrini, e di quei di Cilicia e d’Asia, si levarono a disputare con Stefano; e non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava.

Stefano era anche un buon conoscitore della Parola del Signore, alcuni religiosi si levarono contro Stefano e si misero a disputare con Stefano, cercavano di metterlo a tacere, ma non potevano perché non potevano resistere alla sapienza ed allo Spirito che lo guidava.
Stefano intralciava il cammino dei religiosi che frequentavano la sinagoga, egli parlava di Cristo e della Sua grazia, i religiosi parlavano della legge e delle tradizioni umane che l’avevano annullata.
Fra tutti i sette diaconi, Stefano era quello che dava fastidio, egli doveva essere eliminato.

Atti 6:11-13 Allora subornarono degli uomini che dissero: Noi l’abbiamo udito dir parole di bestemmia contro Mosè e contro Dio.
E commossero il popolo e gli anziani e gli scribi; e venutigli addosso, lo afferrarono e lo menarono al Sinedrio; e presentarono dei falsi testimoni, che dicevano: Quest’uomo non cessa di proferir parole contro il luogo santo e contro la legge.

La calunnia e la falsa testimonianza sono le armi che vengono usate contro i veri testimoni di Cristo, Stefano viene accusato ingiustamente e portato dinanzi al Sinedrio per essere giudicato, anche lui come il divino Maestro, si trova dinanzi al giudizio dei religiosi e viene condannato.

Atti 6:15 E tutti coloro che sedevano nel Sinedrio, avendo fissati in lui gli occhi, videro la sua faccia simile alla faccia d’un angelo.

I religiosi che sedevano nel Sinedrio, avevano visto il volto di Stefano trasfigurato, era simile alla faccia di un angelo, egli era un angelo, cioè un mandato da Gesù per testimoniare di Lui.

Atti 7:1-2 E il sommo sacerdote disse: Stanno queste cose proprio così?
Ed egli disse: Fratelli e padri, ascoltate……

Leggi tutto il capitolo 7 di Atti degli apostoli e saprai quale testimonianza doveva portare Stefano ai religiosi che avevano fatto crocifiggere il Signore della gloria che il Padre aveva mandato.
Stefano non era un codardo, non aveva riguardi personali, non aveva timore degli uomini ma aveva timore di Dio, egli era ripieno di Spirito Santo e parlava da parte del Signore.
Certamente coloro che avevano crocifisso Cristo, non potevano ricevere la testimonianza di Cristo che testimoniava di se stesso attraverso il Suo servitore Stefano, tutti coloro che avevano visto la sua faccia simile alla faccia di un angelo, si misero a digrignare i denti dalla rabbia.
Quell’uomo doveva morire, egli testimoniava dell’Uomo che avevano messo in croce.
Atti 7:54-60 Or essi, udendo queste cose, scoppiavano ne’ lor cuori, e digrignavano i denti contro a lui.
Ma egli, essendo pieno dello Spirito Santo, affissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio, e Gesù che stava alla destra di Dio.
E disse: Ecco, io veggo i cieli aperti, ed il Figliuol dell’uomo che sta alla destra di Dio.
Ma essi, gettando di gran gridi, si turarono gli orecchi, e tutti insieme di pari consentimento si avventarono sopra lui.
E cacciatolo fuor della città, [lo] lapidavano; ed i testimoni miser giù le lor veste a’ piedi d’un giovane, chiamato Saulo.
E lapidavano Stefano, che invocava [Gesù], e diceva: Signore Gesù, ricevi il mio spirito.
Poi, postosi in ginocchioni, gridò ad alta voce: Signore, non imputar loro questo peccato. E detto questo, si addormentò.

I loro cuori scoppiavano di rabbia, quella rabbia si sarebbe placata solo vedendo morire Stefano.
Invece l’oggetto della loro rabbia, essendo pieno dello Spirito Santo, vide la gloria di Dio, e Gesù che stava alla destra di Dio; lo disse ad alta voce, confermando così la resurrezione di Cristo Gesù.
Essi gettando grida, si turarono gli orecchi per non sentire, e tutti insieme si pari consentimento si avventarono su Stefano per mettere a tacere la voce del testimone di Cristo Gesù.
Avevano il pari consentimento per uccidere Stefano, oggi purtroppo spesso manca il pari consentimento per offrire al Signore un culto accettevole, e loro avevano il pari consentimento.
Erano tutti uniti, una sola mente, uno stesso pensiero: uccidere Stefano, metterlo a tacere.
Nessuno obiettò, tutti si avventarono sopra di lui, mentre lui vedeva i cieli aperti, e Gesù alla destra del Padre; Gesù attendeva di ricevere lo spirito del Suo servitore Stefano che tornava a Casa.
Era usanza che i testimoni, gli accusatori che avevano portati il malcapitato in giudizio, fossero i primi a gettare le pietre per lapidare il condannato, poi tutti gli altri li avrebbero seguiti.
I falsi testimoni erano coloro che dovevano scagliare la prima pietra, misero giù le loro vesti per potere essere più liberi nei movimenti e scagliare con maggiore violenza le pietre.
Mentre le membra del suo corpo venivano dilaniate, egli invocava Gesù, e diceva: ricevi il mio spirito; egli non gridava, non si difendeva, non malediceva, non imprecava.
Le pietre arrivavano copiosamente su lui, le forze cominciano ad abbandonarlo, cade in ginocchio dinanzi al Signore e grida ad alta voce: Signore, non imputare loro questo peccato.
Le ultime parole di Stefano furono gridate, tutti dovevano udire quel grido, e dovevano sapere che Stefano non odiava i propri carnefici, egli stava pregando per coloro che lo lapidavano.
Se la testimonianza di Stefano fosse viva e presente in mezzo al cristianesimo di oggi, certamente molte controversie si potrebbero risolvere diversamente ed evitare molte “lapidazioni”.
Anche oggi ci sono coloro che contendono con la Parola, anche oggi ci sono molte sinagoghe dei Liberti, dei Cirenei e degli Alessandrini, ed anche oggi ci sono dei falsi testimoni che vogliono lapidare la Parola, e farla morire nelle loro sinagoghe perché non possono udire la testimonianza dei testimoni di Cristo Gesù il Signore della gloria che siede alla destra di Dio Onnipotente.
Anche oggi ci dovrebbero essere dei diaconi, anziani, apostoli, profeti, evangelisti, dottori e pastori, che gridano al Signore: non imputare loro questo peccato!…
Purtroppo oggi si assiste a molte lapidazioni ed a scomuniche reciproche, e non si comprende che la carta d’identità dei veri credenti è l’Amore che Dio ha sparso nei nostri cuori per lo Spirito Santo.

Giovanni 13:34-35 Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Com’io v’ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri.
Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri.

Pace del Signore
F.llo Eliseo

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