Dic 23

IL ROSARIO PAGANO

IimagesAW4UVIEJL ROSARIO E’ PAGANO..

NON E’ UN’INVENZIONE DEL CATTOLICESIMO, MA LE SUE ORIGINI SONO PAGANE  ED ANCHE ISLAMICHE…

QUANDO RECITATE….LO SAPETE CHI E’ L’AUTORE DEL COPIONE????
SIETE RECITANTI PAGANI…ATTORI NON PAGATI MA PAGANTI…..

DEBBO AMMETTERLO, IL REGISTA E’ PROPRIO UN GRAN VOLPONE…HA SCRITTO LA CATTOLICA COMMEDIA E MOLTI CREDONO CHE SIA DIVINA….DANTE CI HA PROVATO, MA LA SUA COMMEDIA NON HA AVUTO IL SUCCESSO DI QUELLA VATICANA CHE E’ RECITATA IN TUTTO IL MONDO DA SECOLI, VARIE VOLTE AL GIORNO…….LE ORIGINI DEL ROSARIO..NON SONO SICILIANE COME FIORELLO, MA SIMBOLEGGIANO UNA CORONA DI FIORI DA OFFRIRE A EVA-MARIA…

Oggi volevo parlare un po’ del rosario. La parola deriva dal latino rosārium, “rosaio” e solo dal XIII secolo iniziò ad essere usata nell’accezione religiosa. Si tratta di una preghiera devozionale e contemplativa a carattere litanico che la Chiesa cattolica attribuisce la nascita del rosario ad un’apparizione della Madonna a San Domenico.

 

Secondo quando riportato da Wikipedia, l’etimologia della parola

è da rintracciare nella parola sanscrita japa-mālā (जपमाला), letteralmente ghirlanda -mālā, per preghiere, japa-. La parola japa-mālā è in uso da millenni per indicare la corona per le preghiere presso le popolazioni dell’India. Come scoperto dallo studioso di lingue indiane A.F. Weber (1825-1901), cambiando la “a” breve di japa (जप) con la “ā” lunga, si ottiene japā (जपा), che non significa più “preghiera”, ma “rosa”. Quindi japā-mālā viene a significare ghirlanda o corona di rose, da cui il latino Rosarium. In questa ipotesi, non è chiaro se chi ha coniato la parola Rosarium sia semplicemente incorso in un errore di traduzione o se il cambio di vocale sia stato intenzionale.

E in effetti il rosario non è solo quello cristiano. Ne esistono infatti moltissimi altri.

Primo tra tutti proprio quello indiano, il Japamala (Ja sta per “janmaviccheda”, la cessazione del ciclo nascita e morte; e pa sta per “Pa kara papanasana”, purificazione e redenzione di tutti i peccati), generamente fatti di semi o di elementi naturali.  In ogni mala c’è sempre un grano diverso in più, che forma l’estremità superiore e viene chiamato Meru (come il sacro monte), il punto di giunzione (altri nomi possono essere Bindu, Sumeru, Guru, Stupa). Così, quando si ripete il mantra bisogna arrivare fino a Meru (senza mai attraversarlo), ritornare indietro, e così via. Il numero di grani differenzia molto all’interno della tradizione Indù. Un devoto di Shiva usa 32 grani o il loro doppio. Un devoto di Visnù ne userà 108, così come il rosario Saivite prevede uno o più grani terminali. Alcune tradizioni prevedono molte centinaia di grani, senza particolare riferimento alla confessione.

Connesso a questo è il rosario buddista, il Juzu, composto da 108 (numero sacro in questa tradizione) grani tutti uguali, numero che rappresenta i desideri terreni, più altri quattro più piccoli che simboleggiano le quattro guide dei Bodhisattva della Terra; in legno o in plastica, sono infilati nel cordoncino principale.
Le due palline più grosse che sono diametralmente opposte sono dette grani “genitori”. Il grano “madre”, quello unito a tre nappine, significa mistico (myo oppure invisibile); il grano “padre”, quello legato a due nappine significa Legge (ho o anche visibile). Rappresentano i regni oggettivo (kyo) e soggettivo (chi) della vita, o, in altri termini, la realtà oggettiva dell’esistenza e la saggezza necessaria per percepirla.
I due cordoncini che si staccano dal grano “padre” rappresentano il Budda e la Legge, sono annodati perché la Persona e la Legge sono la stessa cosa. Le altre tre nappine stanno a significare i tre tesori: i due cordoncini uguali rappresentano il Budda e la Legge, quello più corto il Prete. Sono detti tesori perché conducono tutte le persone all’Illuminazione. Le quattro palline di forma allungata che si trovano nelle nappine rappresentano i vasi contenenti i benefici che sgorgano dal Gohonzon tramite le nostre preghiere.
Tra i quattro grani a forma di piccolo vaso e i grani “genitori” ci sono altri trenta grani che rappresentano i tremila mondi di ichinen sanzen, cioè i tremila potenziali stati vitali contenuti in un singolo istante di vita. Tutti i grani, a eccezione dei quattro a forma di vaso, sono rotondi a significare che l’insegnamento del Daishonin è armonico, completo e comprende tutto. Quindi impugnare il juzu significa prendere in mano la nostra vita e decidere dal profondo del cuore di alzarsi da soli e cambiare il proprio destino.

Esiste un rosario mussulmano, il Tasbeeh o Tespih, generalmente composto da 99 grani divisi in 3 sezioni. Alla fine si trova il grano 100, di forma longitudinale, che chiude la catena.

Anche in Giappone ritroviamo il rosario: il Sho-zuku-jio-dzu, 112 grani, divisi in due parti uguali da due grani grandi chiamati il genitore superiore e il genitore inferiore. I materiali si differenziano molto secondo le preferenze e la ricchezza del devoto. Questi rosari comuni sono usati nel Kano, Ki-to e Goma. Nel Kano, il rosario viene alzato e abbassato lentamente dal mento alla fronte, mano a mano che la richiesta viene ripetuta. Il rosario può anche venire energicamente strofinato, sebbene questa pratica venga rifiutata dalle Scuole ortodosse, perché viene percepita come troppo estrema e volgare.
Il Goma prevedeva il legare il rosario all’estremità di una spada sulla quale sono iscritti il dai-moku, le preghiere originali della confessione o altre preghiere ed incanti. La spada viene tenuta dal monaco nella mano destra mentre egli ripete il primo articolo della dottrina e compie nove movimenti con la spada. Questi movimenti corrispondono strettamente al carattere scritto che significa “Mistero! Meraviglioso!”, sebbene vengano usati anche altri modelli. Questi nove movimenti, chiamati ku-ji wo kiru, fanno battere i grani ritmicamente contro la spada e hanno lo scopo di rompere la malìa. I monaci devono poter vantare 100 giorni di preparazione dura e specialistica durante l’inverno.
In Giappone, il rosario può anche essere appeso in una tea-room (casa del Thè) per simboleggiare la sua ricchezza e la sua storia. Si dice che i soldati portassero dei rosari durante la guerra Russo-giapponese. Spesso si adornano i defunti, per render loro omaggio, con un rosario attorno alla vita, indipendentemente dal fatto che i corpi vengano sepolti o cremati.

Per concludere, propongo un pezzo di un articolo molto interessante che ho trovato nel sito “Tutti gli scandali del Vaticano” in  cui si illustrano le origini pagane del rosario:

Il “Santo Rosario ” è una catena di 15 serie di piccole perle, ogni serie separata dalla successiva da una perla di maggiori dimensioni.
Alla fine di questa catena c’è una medaglia che porta l’effigie di Maria, poi c’è una catenella più corta ed infine, un crocifisso.
Il Rosario è strettamente connesso all’adorazione di Maria ; infatti le perle servono per contare le preghiere.

Vediamo alcune notizie da : The Catholic Encyclopedia volume 13, pagina 185, articolo ” Rosary” :
” In quasi tutte le nazioni incontriamo qualcosa di simile, allo scopo di contare le preghiere….. nell’antica Ninive….per secoli tra i Musulmani una collana di 33,66 o 99 perle è stata usata per contare i nomi di Allah…Marco Polo,nel tredicesimo secolo fu sorpreso che il re di Malabar usasse un rosario di pietre preziose per contare le sue preghiere…San Francesco Saverio ed i suoi compagni furono meravigliati di vedere che i rosari erano universalmente familiari ai Buddisti Giapponesi…. ”

Tra i Fenici veniva usato un rosario per contare le preghiere ad Astarte, la Dea Madre , all’incirca verso l’800 A.C. (Seymour- The Cross in Tradition, History and Art- pag.21 )
Nel Bramanesimo si è sempre usato un rosario con decine e centinaia di perle . Gli adoratori di Visnù danno ai loro figli rosari di 108 perle. Un rosario simile è adoperato dai Buddisti in Cina e Tibet. Gli adoratori di Shiva usano un rosario sul quale ripetono, se possibile, tutti i 1.008 nomi di questa divinità ( Encyclopedy of Religions- vol.3- pagine 203-205 )

la preghiera più spesso ripetuta, mediante il Rosario,è l’”Ave Maria” della quale The Catholic Encyclopedia dice :
” Non esiste traccia, seppur minima, dell’Ave Maria quale preghiera di accettata formula devozionale prima dell’anno 1050 ” ( vol .7 pag.111, articolo ” Hail Mary” )

la completa recitazione del Rosario consta di 53 Ave Maria, 6 Padre Nostro, 5 Misteri, 5 Meditazioni, 5 Gloria Padre ,ed 1 Credo.
Si noti come l’Ave Maria sia ripetuta quasi 9 volte più frequentemente rispetto al Padre Nostro.
Una preghiera composta da uomini e rivolta a Maria è dunque più importante di una preghiera insegnata da Gesù Cristo e rivolta a Dio ?

FONTE: https://scienzasacra.wordpress.com/2012/07/30/il-rosario/

QUESTI SONO I VANTAGGI DEL ROSARIO…..SONO PEOPEIO MOLTO BELLI….
UDITE, UDITE….SONO VERI, O SONO UNA PRESA PER I F…….????

La tradizione religiosa riporta anche le quindici promesse che la Vergine in persona avrebbe fatto sia a san Domenico che al beato Alano della Rupe riguardo il suo rosario. Esse sono le seguenti:

  1. A tutti quelli che devotamente reciteranno il mio Rosario, io prometto la mia protezione speciale e grandissime grazie.
  2. Chi persevererà nella recitazione del mio Rosario riceverà grazie preziosissime.
  3. Il Rosario sarà un’arma potentissima contro l’inferno; esso distruggerà i vizi, libererà dal peccato, dissiperà le eresie.
  4. Il Rosario farà fiorire le virtù e le buone opere e otterrà alle anime le più abbondanti misericordie divine; sostituirà nei cuori l’amore di Dio all’amore del mondo, elevandoli al desiderio dei beni celesti ed eterni. Quante anime si santificheranno con questo mezzo!
  5. Colui che si affida a me con il Rosario, non perirà.[2]
  6. Colui che reciterà devotamente il mio Rosario, meditando i suoi misteri, non sarà oppresso dalla disgrazia. Se è peccatore, si convertirà; se è giusto, crescerà in grazia e diverrà degno della vita eterna.
  7. I veri devoti del mio Rosario non moriranno senza i Sacramenti della Chiesa.
  8. Coloro che recitano il mio Rosario troveranno durante la loro vita e alla loro morte la luce di Dio, la pienezza delle Sue grazie e parteciperanno dei meriti dei beati.
  9. Libererò molto prontamente dal purgatorio le anime devote del mio Rosario.
  10. I veri figli del mio Rosario godranno di una grande gloria in Cielo.
  11. Quello che chiederete con il mio Rosario, lo otterrete.
  12. Coloro che diffonderanno il mio Rosario saranno soccorsi da me in tutte le loro necessità.
  13. Io ho ottenuto da mio Figlio che tutti i membri della “Confraternita del Rosario” abbiano per fratelli durante la vita e nell’ora della morte i santi del Cielo.
  14. Coloro che recitano fedelmente il mio Rosario sono tutti miei figli amatissimi, fratelli e sorelle di Gesù Cristo.
  15. La devozione al mio Rosario è un grande segno di predestinazione.

    SE NON AVETE RECITATO IL ROSARIO…VI SIETE PERSI QUESTE GRANDI BENEDIZIONI….
    RECITATE, NEL REGNO DEI CIELI ENTRERANNO GLI ATTORI E COLORO CHE RECITANO MEGLIO LA PARTE A LORO ASSEGNATA DAL LOBOTOMIZZATORE CHE EVA-ANGELIZZA CON L’EVA-ANGELO CHE INNALZA LA PRIMA DONNA…LA MADONNA….

    COMUNQUE HANNO ORGANIZZATO PROPRIO UNA BELLA MESSA…LA FANNO TUTTI I GIORNI E’ LA MESSA IN SCENA DOVE TUTTI SONO RECITANTI……POSSONO RECITARE PURE A CASA, ALLA FINE DELLA RECITA GLI FARANNO UN’APPLAUSO E SI APRIRANNO LE PORTE SANTE E TUTTI PASSERANNO…..MA DOVE ANDRANNO????

    ALTRI CHE RESITANO IL ROSARIO AD  ALLAH ANDRANNO A TROVARE 70 VERGINI PER SOLLAZZARSI….

    I CARROLICI TROVERANNO EVA-MARIA CHE FU CONCEPITA VERGINE, MA CHE SI LASCIO’ SEDURRE DAL SERPENTE……E CHE CONTINUA A SEDURRE, E’ LA GRANDE MERETRICE….

    RECITATE…IO ADORO IL PADRE IN SPIRITO E VERITA’…

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