Feb 16

Il Signore fa impoverire ed arricchire

1° Samuele 2:1 Allora Anna pregò e disse: “Il mio cuore esulta nell’Eterno, l’Eterno mi ha dato una forza vittoriosa, la mia bocca s’apre contro i miei nemici perché gioisco per la liberazione che tu m’hai concessa.
2:2 Non v’è alcuno che sia santo come l’Eterno, poiché non v’è altro Dio fuori di te; né v’è ròcca pari all’Iddio nostro.
2:3 Non parlate più con tanto orgoglio; non esca più l’arroganza dalla vostra bocca; poiché l’Eterno è un Dio che sa tutto, e da lui son pesate le azioni dell’uomo.
2:4 L’arco dei potenti è spezzato, e i deboli son cinti di forza.
2:5 Quei ch’eran satolli s’allogano per aver del pane, e quei che pativan la fame non la patiscono più; perfin la sterile partorisce sette volte, mentre quella che avea molti figli diventa fiacca.
2:6 L’Eterno fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno de’ morti e ne fa risalire.
2:7 L’Eterno fa impoverire ed arricchisce, egli abbassa ed anche innalza.
2:8 Rileva il misero dalla polvere e trae su il povero dal letame, per farli sedere coi principi, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra son dell’Eterno, e sopra queste Egli ha posato il mondo.
2:9 Egli veglierà sui passi de’ suoi fedeli, ma gli empi periranno nelle tenebre; poiché l’uomo non trionferà per la sua forza.
2:10 Gli avversari dell’Eterno saran frantumati. Egli tonerà contr’essi dal cielo; l’Eterno giudicherà gli estremi confini della terra, darà forza al suo re, farà grande la potenza del suo unto”.

Possiamo definire questi versetti : cantico di vittoria di Anna.
Anna era una donna sterile, il suo seno era povero e non poteva portare frutto, ella era triste ed amareggiata di questo suo stato, ed era spesso mortificata e derisa.

1°Samuele 1:4 Quando venne il giorno, Elkana offerse il sacrificio, e diede a Peninna, sua moglie e a tutti i figliuoli e a tutte le figliuole di lei le loro parti;
1:5 ma ad Anna diede una parte doppia, perché amava Anna, benché l’Eterno l’avesse fatta sterile.
1:6 E la rivale mortificava continuamente Anna affin d’inasprirla perché l’Eterno l’aveva fatta sterile.

Quella situazione procedeva da Dio, ella era povera di figli e questo sembrava essere una punizione di Dio. Nonostante Elkana, suo marito l’amasse e le avesse dato una parte doppia, ella era povera di ciò che il suo cuore desiderava. La rivale la voleva inasprire anche verso Dio.
Anna soffriva tanto do questa sua situazione e gridava a Dio.

1°Samuele 1:7 Così avveniva ogni anno; ogni volta che Anna saliva alla casa dell’Eterno, Peninna la mortificava a quel modo; ond’ella piangeva e non mangiava più.
1:8 Elkana, suo marito, le diceva: “Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il cuor tuo? Non ti valgo io più di dieci figliuoli?”
1:9 E, dopo ch’ebbero mangiato e bevuto a Sciloh, Anna si levò (il sacerdote Eli stava in quell’ora seduto sulla sua sedia all’entrata del tempio dell’Eterno);
1:10 ella avea l’anima piena di amarezza, e pregò l’Eterno piangendo dirottamente.
1:11 E fece un voto, dicendo: “O Eterno degli eserciti! se hai riguardo all’afflizione della tua serva, e ti ricordi di me, e non dimentichi la tua serva, e dài alla tua serva un figliuolo maschio, io lo consacrerò all’Eterno per tutti i giorni della sua vita, e il rasoio non passerà sulla sua testa”.
1:12 E, com’ella prolungava la sua preghiera dinanzi all’Eterno, Eli stava osservando la bocca di lei.
1:13 Anna parlava in cuor suo; e si movevano soltanto le sue labbra ma non si sentiva la sua voce; onde Eli credette ch’ella fosse ubriaca;
1:14 e le disse: “Quanto durerà cotesta tua ebbrezza? Va’ a smaltire il tuo vino!”
1:15 Ma Anna, rispondendo, disse: “No, signor mio, io sono una donna tribolata nello spirito, e non ho bevuto né vino né bevanda alcoolica, ma stavo spandendo l’anima mia dinanzi all’Eterno.
1:16 Non prender la tua serva per una donna da nulla; perché l’eccesso del mio dolore e della tristezza mia m’ha fatto parlare fino adesso”.
1:17 Ed Eli replicò: “Va’ in pace, e l’Iddio d’Israele esaudisca la preghiera che gli hai rivolta!”
1:18 Ella rispose: “Possa la tua serva trovar grazia agli occhi tuoi!” Così la donna se ne andò per la sua via, mangiò, e il suo sembiante non fu più quello di prima.

Il marito l’amava e cercava in tutti i modi di consolarla, ma era inutile. Questa sofferenza si acutizzava nel periodo in cui dovevano salire al tempio, Anna piangeva e non mangiava più.
Quello era un anno diverso dagli altri, si erano fermati e avevano mangiato e bevuto a Sciloh, Anna aveva determinato qualcosa in cuor suo, la sua preghiera non fu come gli altri anni. Prima desiderava un figlio per se stessa, adesso lo desiderava per consacrarlo all’Eterno.
Anche nel Tempio, Anna fu umiliata dal sacerdote Eli che la trattò da ubriaca, ed ella si dovette giustificare e dire che era una donna tribolata nello spirito e che stava spandendo l’anima sua dinanzi all’Eterno. Ella era povera, se avesse ricevuta la grazia desiderata, ella avrebbe reso grazie a Dio, e sarebbe stata disposta a privarsi di quel figlio tanto desiderato, lo avrebbe reso a Colui che per grazia l’aveva dato. Ella era disposta ad accettare quella povertà, e lo faceva con un atto volontario, facendo voto di privarsi di quel figlio tanto bramato, per donarlo a Dio.
Prima lo voleva per se stessa, adesso lo voleva per darlo al Signore. Questa preghiera fu esaudita, ma il Signore l’arricchì con molti altri figli.

2:21 E l’Eterno visitò Anna, la quale concepì e partorì tre figliuoli e due figliuole. E il giovinetto Samuele cresceva presso l’Eterno.

Anna doveva essere impoverita per essere arricchita dal Signore, era povera e desiderava un figlio per dare un risposta a Peninna, l’altra moglie, la rivale che continuamente la mortificava.
Il Signore non poteva arricchirla se ella non avesse accettato la povertà imposta dal Signore.
Quel figlio per Anna, poteva divenire un idolo, e fin quando c’era questo pericolo, il Signore la manteneva nella povertà. Quando lo consacrò volontariamente a Dio ella l’ottenne.
Dovremo chiederci se tutto quello che chiediamo al Signore è per noi stessi, o per consacrarlo al Signore? Se vogliamo essere arricchiti dal Signore, dobbiamo essere disposti ad essere impoveriti volontariamente.
Anna per potere ricevere la ricchezza di cinque figli, doveva impoverirsi del primo e consacrarlo a Dio volontariamente ancor prima di riceverlo. Anna rinunziò a se stessa solo quando rinunziò a Samuele per consacrarlo al Signore. Solo allora il Signore l’arricchì.
Quando Anna decise di donare al Signore il figlio che tanto desiderava, lei non sapeva che avrebbe poi avuto altri figli. Dobbiamo dare noi stessi, rinunciare a noi stessi, per poter ricevere ciò che il Padre Nostro Celeste ha stabilito di darci. Solo allora Lo ringrazieremo con rendimento di grazie, Anna rese a Dio ciò che Dio le aveva dato per grazia.
Anna era caduta in “depressione”, era sempre triste, piangeva, non mangiava, la sua carne gridava: voglio un figlio!….se Dio le avesse dato prima quel figlio, ella ne avrebbe fatto un idolo e un trofeo da mostrare alla rivale. Quando fece voto di rendere grazia per grazia, Anna che era sterile, divenne fertile e portò frutto, molto frutto. Ella morì a se stessa come quel seme che per portare frutto deve morire. Tutte le crisi, i tormenti dell’anima e le insoddisfazioni, sono il grido della nostra carne che non vuole salire al Golgota portando la propria croce, e seguendo le orme che ha lasciate Cristo Gesù. Il Signore per convincere Anna la rese sterile nella carne, l’impoverì per poi arricchirla nello spirito e nel corpo. L’amore del marito non era sufficiente ad appagare il desiderio della sua carne, nessuna cosa poteva consolarla.
Il vero problema non era in suo marito o nel fatto che era sterile, il problema era in Anna che non era disposta ad accettare la volontà di Dio nella propria vita. Il Signore non ode il grido della nostra carne che non vuole e non può sottomettersi a Lui, Egli ode il grido del nostro spirito che adora e prega ed aspetta in silenzio di ricevere grazia da Dio e rende grazia a Dio.
Anna con quel suo comportamento non stava onorando ne Dio, ne il marito che l’amava e che lei apprezzava meno del figlio desiderato.

Giacomo 4:1 Da dove vengono le guerre e le contese tra di voi? Non derivano forse dalle passioni che si agitano nelle vostre membra?
4:2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate;
4:3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.
4:4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.
4:5 Oppure pensate che la Scrittura dichiari invano che: “Lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla gelosia”?

Voi bramate e non avete….domandate e non ricevete…..

La nostra carne ci fa la guerra, le passioni della carne non sono altro che gli appetiti. Se alla nostra carne non gli vogliamo negare nulla. Ella avanzerà sempre delle richieste, anche richieste lecite e se non viene qualche volta, si ribella come se avesse dei diritti ed entra in crisi.
Che diritto aveva Anna di avere un figlio? Se tutto lo riceviamo per grazia e sappiamo che i tempi del Signore non sono i nostri tempi, perché non aspettiamo in silenzio e dicendo: Padre non la mia, ma la tua volontà sia fatta. Anna non accettava, il suo cuore era turbato, il suo spirito afflitto e tormentato, questa condizione non era gradita ne a Dio, ne al marito.

1°Samuele 1:18 Lei rispose: “Possa la tua serva trovare grazia agli occhi tuoi!” Cosí la donna se ne andò per la sua via, mangiò, e il suo aspetto non fu piú quello di prima.

Dobbiamo cambiare il nostro aspetto, e sapere aspettare con fede, speranza e carità, tutto ciò che il Padre Nostro ci concede per grazia. Anna prima affliggeva ed amareggiava anche suo marito, questo ci deve far comprendere che i nostri stati d’animo gravano ed aggravano anche coloro che ci amano e che ci stanno vicino.
Quella donna ( LA CHIESA ) deve andarsene per la sua Via ( IL SUO SPOSO GESU’ ), deve mangiare ( LA PAROLA DI DIO ), e il suo aspetto non sarà più quello di prima perché sarà una NUOVA CREATURA in Cristo Gesù Nostro Signore e Salvatore Benedetto in Eterno.
La vera beatitudine non è l’appagamento dei nostri desideri, ma l’appagamento dei desideri di Dio. Il Signore desidera, anzi vuole che i Suoi comandamenti siano osservati. Solo questo è il segreto della nostra pace che è il frutto della PACE DEL SIGNORE.
Il Nostro Padre Celeste è Buono, Egli non ci fa mancare nulla ne spiritualmente, ne terrenamente. Prima comprendiamo le Sue lezioni e prima riceviamo le Sue consolazioni.

Anna significa: GRAZIA; FAVORE. E’ la figura della Chiesa che ha ricevuto grazia al cospetto do Dio. Tutti i cristiani abbiamo fatto un voto dinanzi a Dio, quando abbiamo fatto il battesimo, abbiamo fatto delle promesse al Signore. Abbiamo dichiarato che la nostra vita appartiene a Lui. Samuele fu portato al Tempio, al cospetto del Signore, solo dopo essere stato svezzato. La Chiesa, i ministri di Dio, debbono svezzare i figli di Dio e solo allora quei figli crescendo alla presenza di Dio ( come Samuele ) possono ricevere doni e ministeri per l’edificazione del Corpo di Cristo. Samuele non esercitò il ministerio di Profeta, Sacerdote e Giudice fin quando era attaccato alle mammelle di Anna, lo esercitò solo quando fu svezzato ed allattato al Seno del Padre che poi lo cibò di cibo solido.
E’ necessario il latte materno, è necessario lo svezzamento e la crescita alla misura perfetta di Cristo Gesù. Dopo svezzato, ancora bambino, il Signore cominciò a parlare a Samuele.
Ebrei 5:11 Su questo argomento avremmo molte cose da dire, ma è difficile spiegarle a voi perché siete diventati lenti a comprendere.
5:12 Infatti, dopo tanto tempo dovreste già essere maestri; invece avete di nuovo bisogno che vi siano insegnati i primi elementi degli oracoli di Dio; siete giunti al punto che avete bisogno di latte e non di cibo solido.
5:13 Ora, chiunque usa il latte non ha esperienza della parola di giustizia, perché è bambino;
5:14 ma il cibo solido è per gli adulti; per quelli, cioè, che per via dell’uso hanno le facoltà esercitate a discernere il bene e il male.

DISCERNIAMO IL BENE DAL MALE? Anna prima non lo discerneva.
Chiediamo al Signore il discernimento degli spiriti, cominciando dal nostro spirito.
Pace del Signore
f.llo Eliseo

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