Feb 16

Il vero amico

Amico, amica, derivano dalla stessa radice di Amare. L’amico è colui che si ama e che ama, la persona che ama e che è riamata. La vera amicizia lega insieme delle persone e le mette in comunione fra loro e abbatte ogni barriera, fino al punto di realizzare una completa reciproca confidenza che permette di confidare i “segreti del cuore”. Questo avviene perché si ha na parte di se stesso.
E’ proprio vero il detto: chi trova un amico trova un tesoro!…non si trovano facilmente i tesori.
A volte si pensa di aver trovato un tesoro, e poi con delusione si scopre che è falso. Prima di dichiarare di aver trovato un vero tesoro, bisogna esaminarlo molto bene perché nel mondo ci sono molti falsari che vogliono spacciare il loro presunto tesoro e farlo pagare a caro prezzo.
L’amicizia, quella vera è un vero tesoro, è uno scrigno che contiene dell’oro. Questo metallo prezioso se è puro, non si altera col tempo e rimane immutabile per secoli. Così è l’amicizia vera, non è legata agli eventi, ama in ogni tempo, anche quando non è corrisposta. Il vero Amore non può contaminarsi con l’odio, anzi messo nel crogiolo della prova si affina viepiù.
In uno scrigno, atto a contenere un tesoro non potremo mai trovare del fango o dello sterco, se è un vero scrigno, ma se il cuore è falso lo è anche il contenuto.
Il problema di tutta l’umanità è la mancanza di vera amicizia fra i popoli, fra gli uomini, nella società, nella famiglia, fra i “cristiani”, i quali si chiamano fratelli ma non sanno essere amici e si comportano a volte come colui che non fu amico di Abele. L’amicizia è qualcosa che va ben oltre alla fratellanza in Cristo Gesù, si può essere fratelli ma non amici in Cristo. Tutti i figli di Dio sono fratelli in Cristo Gesù, l’amicizia in Cristo Gesù può esserci solo con i fratelli che conosciamo, solo con loro possiamo avere una comunione fraterna, e con alcuni una comunione e un’amicizia fraterna. Gesù stesso espresse un sentimento di comunione fraterna ed amicizia con i suoi discepoli, ma l’amicizia era più intima con Giovanni ed anche con Giacomo e Pietro. Alla trasfigurazione non erano presenti tutti gli apostoli, ma solo Pietro, Giacomo e Giovanni, quella confidenza fu solo per loro, per Giovanni anche quella della Croce e quella dell’Apocalisse. Giovanni viene definito: colui che Gesù amava. Il Signore non aveva riguardi personali, ma evidentemente il rapporto di amicizia era diverso perché diversi erano gli apostoli. Giovanni seguì l’Amico Gesù fino alla croce.

Giovanni 15:13
Niuno ha maggiore amor di questo: di metter la vita sua per i suoi amici.

Giovanni dimostrò la sua amicizia seguendo Gesù e standogli vicino nel momento più difficile della Sua vita terrena, rischiò la sua stessa vita per stargli ai Suoi piedi fino all’ultimo. Anche gli altri apostoli amavano Gesù e Gli erano amici, ma la loro amicizia aveva un limite, così non era l’amicizia di Giovanni che stimava l’Amico Gesù più della propria vita.

Giovanni 15:12 Quest’è il mio comandamento: Che voi vi amiate gli uni gli altri, come io ho amati voi.
15:13 Niuno ha maggiore amor di questo: di metter la vita sua per i suoi amici.
15:14 Voi sarete miei amici, se fate tutte le cose che io vi comando.
15:15 Io non vi chiamo più servi, perciocchè il servo non sa ciò che fa il suo signore; ma io vi ho chiamati amici, perciocchè vi ho fatte assaper tutte le cose che ho udite dal Padre mio.
15:16 Voi non avete eletto me, ma io ho eletti voi; e vi ho costituiti, acciocchè andiate, e portiate frutto, e il vostro frutto sia permanente; acciocchè qualunque cosa chiederete al Padre nel mio nome, egli ve la dia.
15:17 Io vi comando queste cose, acciocchè vi amiate gli uni gli altri.

Gesù cerca di inculcare ai Suoi discepoli il sentimento di amicizia che Giovanni ha ben compreso e che oggi il “cristianesimo” ha dimenticato trascurando il frutto dell’Amore: L’AMICIZIA.
Il Signore fa le Sue confidenze agli amici Suoi che si amano l’un l’altro come ci ha amato Lui. Egli ci ha dato un comandamento, se lo osserviamo siamo amici Suoi e non solo servi che non sanno ciò che fa il loro Signore.
Giacomo 2:23 E fu adempiuta la scrittura, che dice: Ed Abrahamo credette a Dio, e [ciò] gli fu imputato a giustizia; ed egli fu chiamato: Amico di Dio.

Giovanni 3:27 Giovanni rispose e disse: L’uomo non può ricever nulla, se non gli è dato dal cielo.
3:28 Voi stessi mi siete testimoni ch’io ho detto: Io non sono il Cristo; ma ch’io son mandato davanti a lui.
3:29 Colui che ha la sposa è lo sposo, ma l’amico dello sposo, che è presente, e l’ode, si rallegra grandemente della voce dello sposo; perciò, questa mia allegrezza è compiuta.
3:30 Conviene ch’egli cresca, e ch’io diminuisca.

Abrahamo amico di Dio, Giovanni Battista amico dello Sposo, questi sono veri amici del Signore.

Giovanni 11:11 Egli disse queste cose; e poi appresso disse loro: Lazaro, nostro amico, dorme; ma io vo per svegliarlo.

Lazzaro era vero amico di Gesù e dei Suoi discepoli, lo erano anche Marta e Maria sua sorella. Il Signore manifestò la Sua amicizia, nel momento del bisogno non si tirò indietro.

Isaia 41:8 Ma tu, Israele, mio servitore; [e tu], Giacobbe, che io ho eletto; progenie d’Abrahamo, mio amico.

Proverbi 17:17 L’amico ama in ogni tempo, E il fratello nasce per l’afflizione.

Proverbi 18:24 Un uomo che ha degli amici deve portarsi da amico; E vi è tale amico, che è più congiunto che un fratello.

L’amicizia è molto di più di un rapporto fraterno, Gesù parlando con i Suoi discepoli che sarebbero divenuti apostoli, parla dell’Amicizia vera che scaturisce dall’Amore di Dio. Questa Amicizia va oltre il rapporto fraterno, l’Amicizia fra i ministri di Dio è indispensabile per lavorare nel campo del Signore, Gesù cercò di concretizzare questo concetto mandandoli a due a due.

Giovanni 13:34 Io vi do un nuovo comandamento: che voi vi amiate gli uni gli altri; acciocchè, come io vi ho amati, voi ancora vi amiate gli uni gli altri.
13:35 Da questo conosceranno tutti che voi siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri.

La vera Amicizia che deve legare coloro che sono discepoli del Signore è la carta d’identità degli amici del Signore, amicizia che ama in ogni tempo e che è priva di interessi personali. Senza questa vera Amicizia non ci può essere il pari consentimento. Il Signore ha comandato che i Suoi amici, siano anche amici fra loro, se non si è amici col fratello che si vede, come si può essere amici col Signore che è l’Immagine dell’Invisibile Iddio?
Se non dialoghiamo fra noi, possiamo dialogare col Signore? Se ignoriamo il fratello o la sorella, possiamo conoscere profondamente il Nostro Fratello Maggiore? Se non comprendiamo il senso dell’amicizia possiamo essere amici di Dio?
Gesù stesso dice che possiamo essere servi disutili, fare le cose che ci vengono comandate, ma non essere amici Suoi. Possiamo essere figli di Dio che non siamo cresciuti, che non siamo amici fra noi, che non sappiamo o vogliamo dialogare fra noi e che dichiariamo di essere Amici di Gesù?
Gesù ha eletto i Suoi discepoli e li ha chiamati Amici, ha dialogato con loro, quando è stato necessario li ha anche rimproverati energicamente, ma sono stati sempre Amici Suoi. Il problema era che non sapevano essere amici fra loro, il parlare di Pietro e degli altri lo dimostra.

Marco 9:33 Poi venne in Capernaum; e quando egli fu in casa, domandò loro: Di che disputavate fra voi per lo cammino?
9:34 Ed essi tacquero; perciocchè per lo cammino aveano fra loro disputato chi [di loro dovesse essere] il maggiore.

La disputa fra i discepoli era l’espressione dell’orgoglio umano: chi è il maggiore fra noi? Chi deve comandare? Chi è più forte? La disputa non è espressione di amicizia.
L’amico non deve prevaricare, ma proporre se stesso donandosi agli altri amando e donando il meglio di se stesso, chi accetta l’amicizia deve ricambiare allo stesso modo. Il rapporto di amicizia ci permette di confrontarci con gli altri senza scontrarci o sentirci feriti avendo un concetto sobrio di noi stessi, riconoscendo negli altri ciò che manca in noi e viceversa. L’amico vero non deve essere reputato tale per ciò che ha, ma per ciò che è: un vero amico, un tesoro inestimabile.
Chi non rispetta gli amici del Signore, può essere amico di Dio?

III° Epistola di Giovanni 1:14 Ma spero di vederti tosto, ed [allora] ci parleremo a bocca.
1:15 Pace [sia] teco. Gli amici ti salutano. Saluta gli amici ad uno ad uno.

Così conclude la lettera inviata al diletto amico Gaio, Giovanni aveva il senso dell’Amicizia.
Bisogna coltivare l’Amicizia, farla crescere e poi gustare insieme i Suoi meravigliosi frutti dell’Amore di Dio che è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo.
Questo era il segreto della chiesa nascente, una vita di Amorevolezza ed Amicizia in Cristo.

Atti 2:42 Or erano perseveranti nella dottrina degli apostoli, e nella comunione, e nel rompere il pane, e nelle orazioni.
2:43 Ed ogni persona avea timore; e molti segni e miracoli si facevano dagli apostoli.
2:44 E tutti coloro che credevano erano insieme, ed aveano ogni cosa comune;
2:45 e vendevano le possessioni, ed i beni; e li distribuivano a tutti, secondo che ciascuno ne avea bisogno.
2:46 E perseveravano di pari consentimento ad esser tutti i giorni nel tempio; e rompendo il pane di casa in casa, prendevano il cibo insieme, con letizia, e semplicità di cuore,
2:47 lodando Iddio, ed avendo grazia presso tutto il popolo. E il Signore aggiungeva alla chiesa ogni giorno coloro che erano salvati.

Oggi manca questa Amicizia fra marito e moglie, fra genitori e figli, fra coloro che dicono di avere un ministerio e fra i membri della stessa chiesa. Non c’è tempo per essere perseveranti nella dottrina, nella comunione, nel rompere il pane e nelle orazioni. Il pane è a volte vietato romperlo di casa in casa e di prendere il cibo insieme, con letizia e semplicità di cuore. A volte c’è diffidenza anche fra coloro che si dichiarano e si riconoscono il ministerio, questo stato di cose non dimostra un rapporto di Amicizia. L’Amore di Dio è un Fiume che scende dal cielo e deve scorrere attraverso le piante deliziose del Suo Giardino che è la chiesa, questa Acqua deve circolare tra un albero e l’altro attraverso il Canale dell’Amicizia che c’è fra i veri Amici di Cristo Gesù nostro Signore.
L’Amicizia è quella scintilla divina che deve incendiare i nostri cuori, per scoccare è necessario che i cuori siano molto vicini, così come lo sono gli elettrodi delle candele delle auto. Se manca quella scintilla il motore non parte e la macchina non si avvia. Un solo elettrodo non può generare nessuna scintilla, ci vuole un altro elettrodo…a due a due….solo allora si mette in moto la Potenza di Dio e si manifesta la Sua Gloria e si manifestano i figli di Dio che sono Luce del mondo e sale della terra. Se manca la scintilla la Luce non si accende e la lampada rimane spenta e gli altri non ci riconoscono discepoli di Cristo. L’Amicizia non è una luce intermittente, ma la meravigliosa Luce dell’Amore di Dio che deve essere sempre acceso nei nostri cuori ed illuminare i nostri fratelli.
Tutto il resto è vanità, autosufficienza che esclude l’altro “elettrodo” e non ci fa essere membra l’uno dell’altro. Chi non sente il bisogno dell’amicizia ha spento l’Amore di Dio.
Amicizia non è imporre se stesso ma proporre se stesso come amico, il vero amico non deve invadere il nostro campo, ma deve sapere coabitare senza reputarsi il padrone di casa. Davide e Jonathan erano veri amici, le loro reciproche azioni lo dimostrarono. Davide propose la sua amicizia anche a Saulle, ma egli non poté e non volle accettarla, questo non mutò la lealtà di Davide nei suoi confronti. Il vero amico deve essere leale e non ipocrita, deve poter parlare con franchezza, ed esternare ciò che crede e pensa, essendo certo che l’amico non si offende ma apprezza la lealtà, anche quando questa può cozzare con le nostre convinzioni. Il vero amico esamina, ritiene il bene, esorta ed è esortato dal vero amico, questa è l’Amicizia degli Amici di Gesù. La Croce ha due direzioni, una verticale, dalla terra verso il cielo: AMICIZIA COL PADRE ATTRAVERSO CRISTO; una orizzontale: dalla terra alla verso la terra: AMICIZIA FRATERNA IN CRISTO.
Ogni fratello ed ogni sorella in Cristo, sono degli Scrigni dove è racchiuso il nostro tesoro, Il nostro Padre Celeste ed il Suo Figliuolo Cristo Gesù. La chiesa primitiva aveva ancora molto viva la visione della Croce e non aveva tolto il braccio orizzontale per farne un palo. Sul braccio orizzontale si erano distese le Braccia di Cristo, la Sue Sante Mani, forate dai chiodi facevano vibrare d’Amore e dolore le cinque dita ( i cinque ministeri che debbono governare la chiesa).
Il braccio dell’Eterno non si è accorciato, è l’Amore fraterno e l’Amicizia che si è “accorciata”, fino al punto di divenire quasi invisibile. Pari consentimento=Amicizia fraterna.

Luca 10:25 Ed ecco, un certo dottor della legge si levò per metterlo alla prova, e gli disse: Maestro, che dovrò fare per eredar la vita eterna?
10:26 Ed egli gli disse: Nella legge che sta scritto? Come leggi?
10:27 E colui, rispondendo, disse: Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore, e con tutta l’anima tua, e con tutta la forza tua, e con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso.
10:28 E Gesù gli disse: Tu hai risposto rettamente; fa, questo, e vivrai.
10:29 Ma colui, volendo giustificarsi, disse a Gesù: E chi è il mio prossimo?

Atti 7:25 Or egli pensava che i suoi fratelli intenderebbero che Dio li voleva salvare per mano di lui; ma essi non l’intesero.
7:26 E il giorno seguente egli comparve fra loro, mentre contendevano, e cercava di riconciliarli, dicendo: O uomini, voi siete fratelli, perché fate torto gli uni agli altri?
7:27 Ma colui che facea torto al suo prossimo lo respinse dicendo: Chi ti ha costituito rettore e giudice su noi?

Mosè non voleva divenire rettore e giudice dei suoi fratelli, ma li esortava ad essere Amici fra loro. Mosè non voleva divenire il maggiore, ma era stato costituito da Dio conduttore del popolo di Dio.
Egli pensava che i suoi fratelli l’intendevano; ma essi non l’intesero e lo respinsero. Mosè si proponeva come Amico, come paciere, ma i suoi fratelli lo reputavano nemico, e non esaminavano neanche il suo messaggio: O uomini, voi siete fratelli, perché fate torto gli uni gli altri?
Fare torto ad un fratello è non trattarlo con Amore fraterno ed Amichevolmente e diffidare di lui come si può diffidare di un estraneo. Bisogna esaminare il fratello e dare e prendere il bene che il Signore ha messo in quello scrigno e cercare Amorevolmente di farlo crescere, correggendo ed accettando le correzioni che provengono dal Signore, dalla Sua Parola ed attraverso i Suoi ministri che come dita della Mano di Dio, sono strettamente legati alla Mano ed in perfetta sincronia sono Amici che portano avanti l’Opera di Dio, ognuno col mandato ricevuto. Non importa che un dito è più lungo, o più corto, più forte o meno forte, debbono essere così per lavorare secondo gli ordini impartiti dal Capo del Corpo e dalla forza della possanza della Sua Mano della quale le dita di muovono uniti dall’Amore di Dio, nel riconoscere il ministerio altrui e stimarlo più del proprio.
Chi è il nostro prossimo? Chi sono i nostri vicini? Chi sono i nostri Amici? Chi sono i nostri familiari? Certamente sono persone che noi conosciamo e che vediamo spesso, sono persone alle quali possiamo dare la nostra Amicizia e ricevere la loro.
A volte si è amici con quelli che vivono e sono del mondo, si parla con loro delle cose del mondo e non delle cose di Dio, si parla e si frequentano gli amici del mondo e non si parla e si frequentano gli Amici di Gesù. Possiamo avere rapporti di amicizia con i nemici di nostro Padre?

Giacomo 4:4 O gente adultera, non sapete voi che l’amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.
4:5 Ovvero pensate voi che la Scrittura dichiari invano che lo Spirito ch’Egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla gelosia?
4:6 Ma Egli dà maggior grazia; perciò la Scrittura dice:
4:7 Iddio resiste ai superbi e dà grazia agli umili. Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi.

L’adulterio è avere rapporti non con il legittimo consorte, Giacomo parla alla sposa di Cristo, a coloro che hanno ricevuto lo Spirito Santo. Lo Spirito dello Sposo ci brama fino alla gelosia, Egli ci chiama Amici e vuole darci la Sua Amicizia, la Spirito dello Sposo Ama e brama fino alla gelosia tutti i figli di Dio, essendo nella nostra vita e se siamo da Lui condotti, Egli creerà legami e rapporti di Amicizia fra coloro che il Signore unirà nel ministerio e nella fratellanza. Se ha fatto incrociare le vie del pellegrinaggio terreno di alcuni suoi ministri e figliuoli, è perché vuole che fra loro ci sia Amicizia, che poi potrà sfociare in collaborazione fraterna al ministerio ed a l’Opera di Dio.
Per essere veri Amici degli altri, dobbiamo prima essere Amici di Dio, ed Amici di noi stessi. La pace con Dio, la pace con noi stessi, è l’anticamera del “salotto” dove si radunano gli Amici. In quella sala si possono radunare e condividere l’Amicizia solo gli Amici e coloro che vogliono divenirlo, non tutta la chiesa visibile, ma la chiesa invisibile. Questa è la vera comune radunanza, è il luogo dove ogni Amico porta ciò che ha, e lo mette a disposizione degli altri affinché sia esaminato, condiviso e mangiato. Questo è spezzare il Pane, questa è la Vera Santa Cena che fece Gesù con i Suoi Amici, ai quali rivelò che c’era anche un nemico che avrebbe lasciato la Tavola dei Pani di Presentazione, che dovevano essere dodici e non tredici. Il nemico doveva andarsene da quella Santa Adunanza e si doveva portare il suo figlio di Perdizione. Giuda iscariota doveva andare via e doveva e deve rimanere il Leone della tribù di Giuda con i Suoi veri Amici.
Leggiamo attentamente tutto il 14° Capitolo di 1° Corinti e ci renderemo conto di come si debbono radunare gli Amici da Gesù nella piena libertà dello Spirito e nell’ordine e nel decoro costituito da Dio. I figli di Dio hanno diritto al Pane, non alle briciole, non stanno sotto la tavola ma siedono a tavola col Padre loro e con i propri Amici che sono gli Amici del Padre e del Figlio, per mezzo dell’opera dello Spirito Santo che procede dal Padre. E’ l’Anello, il suggello della Vera Fede in Cristo Gesù Benedetto in Eterno.

PACE DEL SIGNORE
UN FRATELLO CHE VUOLE ESSERE
AMICO DI GESU’ E DEI SUOI AMICI.

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