Feb 17

LA VIGNA DEL SIGNORE

Isaia 3:14 L’Eterno entra in giudizio con gli anziani del suo popolo e coi principi d’esso: “Voi siete quelli che avete divorato la vigna! Le spoglie del povero sono nelle vostre case!

Isaia 5:4-7 Che più si sarebbe potuto fare alla mia vigna di quello che io ho fatto per essa? Perché, mentr’io m’aspettavo che facesse dell’uva, ha essa fatto delle lambrusche?
Ebbene, ora io vi farò conoscere quel che sto per fare alla mia vigna: ne torrò via la siepe e vi pascoleranno le bestie; ne abbatterò il muro di cinta e sarà calpestata.
Ne farò un deserto; non sarà più né potata né zappata, vi cresceranno i rovi e le spine; e darò ordine alle nuvole che su lei non lascino cader pioggia.
Or la vigna dell’Eterno degli eserciti è la casa d’Israele, e gli uomini di Giuda son la piantagione ch’era la sua delizia; ei s’era aspettato rettitudine, ed ecco spargimento di sangue; giustizia, ed ecco grida d’angoscia!

La Chiesa che si nomina del nome del Signore è la Vigna del Signore, le piante che sono in essa, sono la piantagione che è stata innestata attraverso Cristo Gesù nella tribù di Giuda.
Il Signore ha fatto tutto quello che doveva fare per la Sua Vigna; ha costituito dei ministri, ha dato dei doni, ha messo il Suo Spirito Santo in ogni Sua pianta, si aspettava il frutto dello Spirito ed invece abbondano le opere della carne nella Sua Vigna.
Quando in seno alla Chiesa che si nomina del Signore, avvengono delle sciagure, quasi sempre si dice che è il diavolo che perseguita la Chiesa, quasi mai si prende in considerazione la possibilità che sia il Signore stesso a togliere il muro di cinta della vigna, e fare entrare le bestie (spiriti immondi), insomma il Signore stesso può metterla nelle mani del diavolo per correggerla.
Il nemico delle anime nostre non può toccare il popolo di Dio, se Dio stesso non lo permette.
Una vigna non potata e non adacquata, certamente non potrà portare frutto.
Il Signore aveva curato la Sua vigna, l’aveva zappata, potata, adacquata, l’aveva protetta con un muro, l’aveva messa nelle condizioni di portare frutto ma aveva fatto delle lambrusche.

lambrusco s. m. (pl. -schi ) Vitigno emiliano da cui si trae un vino da pasto rosso e frizzante. ETIMOLOGIA: dal lat. labruscum ‘frutto della vita selvatica (labrusca)’

abrostine s. m. Arbusto rampicante delle Ramnali, simile alla vite selvatica, originario dell’America | Uva di questo arbusto; SIN. Lambrusca.

selvatico A agg. (pl. m. -ci ) 1 Detto di pianta, che cresce e si sviluppa spontaneamente. 2 Detto di animale, che cresce e vive in libertà, spec. in contrapposizione a domestico e ad addomesticato: lo scoiattolo è un animale -s. 3 Detto di persona poco socievole, priva di garbo; SIN. Rozzo, rustico. B s. m. 1 Odore, sapore e sim. caratteristico della selvaggina. 2 Qualunque animale da pelo o da penna, oggetto di caccia.

Il frutto di questa piantagione è stato selvatico, una pianta che non è stata addomesticata, che cresce e si sviluppa spontaneamente secondo la propria specie selvaggia.
Questo frutto non è addomesticato, è il frutto di chi cresce e vive nella libertà della carnalità.
Una vigna che è di un unico proprietario, certamente non avrà al suo interno delle mura di divisione, e non avrà operai che curano la vigna in modo diverso, e tutto il frutto della vigna appartiene al Padrone della Vigna che naturalmente farà sedere alla Sua tavola.
Questo avviene solo se la vigna fa dell’uva ed un buon vino, se invece il prodotto non è buono, il Padrone non può essere soddisfatto, e certamente ne chiederà conto agli operai delle viti selvatiche che hanno fatto crescere nella Sua Vigna e del frutto selvatico che queste hanno prodotto.
Il Signore dice che gli anziani del Suo popolo hanno divorato la Vigna del Signore.
C. dei Cantici 2:15 Pigliateci le volpi, le volpicine che guastano le vigne, poiché le nostre vigne sono in fiore!

Ezech. 13:1-4 La parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini:
“Figliuol d’uomo, profetizza contro i profeti d’Israele che profetano, e di’ a quelli che profetano di loro senno: Ascoltate la parola dell’Eterno.
Così parla il Signore, l’Eterno: Guai ai profeti stolti, che seguono il loro proprio spirito, e parlano di cose che non hanno vedute!
O Israele, i tuoi profeti sono stati come volpi tra le ruine!

Matteo 8:20 E Gesù gli disse: Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figliuol dell’uomo non ha dove posare il capo.

Luca 13:31-32 In quello stesso momento vennero alcuni Farisei a dirgli: Parti, e vattene di qui, perché Erode ti vuol far morire.
Ed egli disse loro: Andate a dire a quella volpe: Ecco, io caccio i demonî e compio guarigioni oggi e domani, e il terzo giorno giungo al mio termine.

Il Signore ha detto che gli anziani sono coloro che divorano la vigna, le volpi guastano le vigne, i profeti stolti sono come le volpi fra le rovine, così come lo era Erode che perseguitava Gesù.

volpacchiotto s. m. (f. -a ) 1 Giovane volpe. 2 (fig.) Persona astuta e subdola.

volpone s. m. (f. -a ) 1 Accr. di volpe . 2 (fig.) Persona di grande esperienza e furberia.

La volpe è sinonimo di astuzia, di furbizia, si fanno delle tane ma non possono stare insieme al Figliuol dell’Uomo che non ha dove poggiare il capo.
Malti si sono fatti delle tane nella vigna, guastano la vigna, come parassiti sfruttano la vigna.

Matteo 21:33-41 Udite un’altra parabola: Vi era un padron di casa, il quale piantò una vigna e le fece attorno una siepe, e vi scavò un luogo da spremer l’uva, e vi edificò una torre; poi l’allogò a de’ lavoratori, e se n’andò in viaggio.
Or quando fu vicina la stagione de’ frutti, mandò i suoi servitori dai lavoratori per ricevere i frutti della vigna.
Ma i lavoratori, presi i servitori, uno ne batterono, uno ne uccisero, e un altro ne lapidarono.
Da capo mandò degli altri servitori, in maggior numero de’ primi; e coloro li trattarono nello stesso modo.
Finalmente, mandò loro il suo figliuolo, dicendo: Avranno rispetto al mio figliuolo.
Ma i lavoratori, veduto il figliuolo, dissero tra di loro: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e facciam nostra la sua eredità.
E presolo, lo cacciaron fuori della vigna, e l’uccisero.
Quando dunque sarà venuto il padron della vigna, che farà egli a que’ lavoratori?
Essi gli risposero: Li farà perir malamente, cotesti scellerati, e allogherà la vigna ad altri lavoratori, i quali gliene renderanno il frutto a suo tempo.

Il Padrone della Vigna sta mandando già i Suoi servitori a chiedere il frutto della vigna, ma coloro che lavorano nella Vigna non li ricevono, anzi li battono, li uccidono e li lapidano, e cacciano fuori anche l’Erede per impadronirsi della Sua eredità cioè la Sua Vigna.

Apocalisse 3:20 Ecco, io sto alla porta e picchio: se uno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco.
Gesù è stato messo fuori da parecchie “vigne”, Egli picchia alla porta dei cuori, lo fa individualmente, se qualcuno ode la Sua voce ed apre la porta, Egli entra da lui e cena con lui.
Molti hanno ” ucciso ” Cristo Gesù nelle loro comunità, per far vivere la mondanità, lo spettacolo e molti stratagemmi per riempire i loro locali e sfruttare così le loro vigne.
Molti “volpacchiotti e volponi” stanno guastando la vigna, e molte anime semplici ma non prudenti si stanno lasciando ammaliare dalle varie volpi di turno; molti “pifferai magici” sono sorti, i quali al suono del loro piffero sono seguite da tante anime che non si rendono conto di seguire l’uomo.
Il Signore stesso ha tolto via la siepe che doveva proteggere la vigna, lo ha fatto perché molti hanno prurito di udire ciò che piace alle loro orecchie e pertanto si sono accumulati molti “dottori” secondo le loro voglie e non servi di Dio secondo la volontà di Dio.
Una vigna senza siepe e senza il muro di cinta, è una vigna nella quale entrano le male bestie e la devastano, una vigna che può essere da tutti calpestata e nella quale chiunque può entrare, uscire e non cercare e trovare pastura, una vigna che non ha il Signore come guardiano.

Salmi 127:1 Se l’Eterno non edifica la casa, invano vi si affaticano gli edificatori; se l’Eterno non guarda la città, invano vegliano le guardie.

Giacomo 4:5 Ovvero pensate voi che la Scrittura dichiari invano che lo Spirito ch’Egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla gelosia?

Geremia 6:14-17 Essi curano alla leggera la piaga del mio popolo; dicono: “Pace, pace”, mentre pace non v’è.
Saranno confusi perché commettono delle abominazioni; non si vergognano affatto, non sanno che cosa sia arrossire; perciò cadranno fra quelli che cadono; quand’io li visiterò saranno rovesciati, dice l’Eterno.
Così dice l’Eterno: Fermatevi sulle vie, e guardate, e domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; e voi troverete riposo alle anime vostre! Ma quelli rispondono: “Non c’incammineremo per essa!”
Io ho posto presso a voi delle sentinelle: “State attenti al suon della tromba!” Ma quelli rispondono: “Non staremo attenti”.

Dovremo chiederci: c’è vera pace nei nostri cuori? c’è vera pace nelle nostre case? C’è vera pace nelle chiese? Quando sbagliamo ci sappiamo pentire dei nostri errori?
Il Signore ci esorta a fermarci sulle vie nelle quali noi stiamo camminando, e guardare, e domandare, e informarci quali siano i sentieri antichi, la buona strada, ed incamminarci per essa.
La chiesa di oggi cammina in sentieri moderni, sentieri che la chiesa primitiva non avrebbe mai percorso, pertanto molte anime non trovano riposo alle anime loro e si lamentano, ma non sono disposti a camminare nella buona strada, e vorrebbero trovare la vera Pace nelle loro vie.
Il Signore ha posto delle sentinelle in mezzo al Suo popolo, sentinelle che sono prima sentinelle di loro stesse, e che avvisano la chiesa del pericolo, suonano la tromba, ma quelli non li prendono minimamente in considerazione, anzi li perseguitano e cercano di metterli a tacere.
Chi non ha vera pace nel cuore, non ha certamente trovato il vero riposo all’anima sua, pertanto non sta camminando nella Vera Via, nella Verità che porta alla Vita eterna.

Giovanni 14:6 Gesù gli disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Nessuno può arrivare al Padre se non per mezzo di Gesù, e nessuno può arrivare a Gesù se non per mezzo del Padre che lo attira al Lui; il Padre attira i Suoi figli a Cristo Gesù ed attraverso Cristo Gesù i figli vanno al Padre camminando nella Via della Verità hanno Vita ad esuberanza.
Attenzione, non è la chiesa, ne gli anziani che ci portano a Dio, ma l’opera del Padre Celeste.
Giovanni 6:44 Niuno può venire a me se non che il Padre, il quale mi ha mandato, lo attiri; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.

1° Corinti 3:5-9 Che cos’è dunque Apollo? E che cos’è Paolo? Son dei ministri, per mezzo dei quali voi avete creduto; e lo sono secondo che il Signore ha dato a ciascuno di loro.
Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma è Dio che ha fatto crescere; talché né colui che pianta né colui che annaffia sono alcun che, ma Iddio che fa crescere, è tutto.
Ora, colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa, ma ciascuno riceverà il proprio premio secondo la propria fatica.
Poiché noi siamo collaboratori di Dio, voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio.

Nella Vigna del Signore ci sono i collaboratori di Dio, i quali lavorano nel campo di Dio ed edificano perché sta edificando il Padrone di casa.
I collaboratori di Dio, non si reputano padroni della Vigna, ma lavoratori insieme a Dio stesso.
Questi collaboratori sono al servizio del Signore e come servi laboriosi prendono ordini.

collaborare v. intr. (io collaboro ; aus. avere ) 1 Lavorare insieme con altri: collaborare alla riuscita di un’impresa; SIN. Coadiuvare, cooperare. 2 Dare un contributo di lavoro frequente o sistematico.

Certamente chi è collaboratore del Signore, non può minimamente pensare di organizzare il proprio lavoro in piena autonomia, anzi lo farà prendendo ordini dal Signore ed in armonia con gli altri collaboratori che a loro volta sono sottomessi alla volontà del loro Padrone Assoluto che è Dio.
Un edificio non può essere edificato se tutti gli edificatori non prendono visione, ed eseguono tutto quello che il loro Padrone ha trascritto nel Progetto che ha loro dato ( La Bibbia ).
La Chiesa di Cristo è l’edificio di Dio, non è l’edificio di ogni collaboratore, pertanto ogni collaboratore non può edificare secondo il proprio piacimento ma in conformità del progetto.
Se i collaboratori litigano fra loro, e ognuno vuole realizzare il proprio progetto, senza prendere in considerazione il Progetto del Signore, certamente quell’opera non avrà mai il certificato di conformità al Progetto e tanto meno neanche quello di abitabilità del Signore che non abita in templi fatti dalle mani degli uomini; Egli abita in tabernacoli umani realizzati per mezzo del Suo stesso Spirito Santo, infatti in nostro corpo è il Tempio dello Spirito Santo.

Ebrei 8:5 i quali ministrano in quel che è figura e ombra delle cose celesti, secondo che fu detto da Dio a Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: Guarda, Egli disse, di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte.

Il re Davide aveva in cuore di costruire una casa al Nome del Signore, ma il Signore stesso non lo volle come edificatore e scelse il suo figliuolo Salomone per costruirgli una casa al Suo Nome.

1° Cronache 22:19 Disponete dunque il vostro cuore e l’anima vostra a cercare l’Eterno ch’è il vostro Dio; poi levatevi, e costruite il santuario dell’Eterno Iddio, per trasferire l’arca del patto dell’Eterno e gli utensili consacrati a Dio, nella casa che dev’essere edificata al nome dell’Eterno”.

Salomone fu scelto dal Signore stesso per costruire la casa edificata al Nome dell’Eterno, prima di iniziare i lavori, gli edificatori dovevano disporre il loro cuore e l’anime loro a cercare l’Eterno.
Dopo aver fatto questo, potevano iniziare i lavori secondo il progetto di Dio.
Quella casa edificata al Nome dell’Eterno era la figura del Signore Nostro Cristo Gesù, Egli è stato il Tabernacolo di Dio Padre, in Lui ha abitato la pienezza della deità, così come deve abitare nella Sua Chiesa che è il Suo Corpo, la Sua Sposa che porta solo il Nome dell’Eterno: Gesù.
Il Signore abitò nel Tempio costruito da Salomone, Egli manifestò la Sua gloria in quel Tempio.

II Cronache 5:14 E i sacerdoti non poterono rimanervi per farvi l’ufficio loro, a motivo della nuvola; poiché la gloria dell’Eterno riempiva la casa di Dio.

Geremia26:2 Così parla l’Eterno: “Preséntati nel cortile della casa dell’Eterno, e di’ a tutte le città di Giuda che vengono a prostrarsi nella casa dell’Eterno tutte le parole che io ti comando di dir loro; non ne detrarre verbo.
Forse daranno ascolto, e si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia; e io mi pentirò del male che penso di far loro per la malvagità delle loro azioni.
Tu dirai loro: Così parla l’Eterno: Se non date ascolto, se non camminate secondo la mia legge che vi ho posta dinanzi, se non date ascolto alle parole de’ miei servitori, i profeti, i quali vi mando, che vi ho mandati fin dal mattino e non li avete ascoltati, io tratterò questa casa come Sciloh, e farò che questa città serva di maledizione presso tutte le nazioni della terra”.

2° Re 25:8-10 Or il settimo giorno del quinto mese – era il diciannovesimo anno di Nebucadnetsar, re di Babilonia – Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, servo del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme, ed arse la casa dell’Eterno e la casa del re, e diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme, tutte le case della gente ragguardevole.
E tutto l’esercito dei Caldei ch’era col capitano della guardia atterrò da tutte le parti le mura di Gerusalemme.

Il Signore riempiva con la Sua gloria la casa che era stata edificata al Nome Suo, ma quando degli uomini che governavano Gerusalemme, rigettarono la Parola del Signore che Egli mandava attraverso i Suoi servi, i profeti come Geremia ed altri, il Signore tolse la Sua presenza da quella casa perché altri si stavano reputando padroni.
Il Signore permise che la casa dell’Eterno e la casa del re Sedekia fosse arsa, e che le case della gente ragguardevole fossero date alle fiamme e che le mura di Gerusalemme fossero atterrate.
Dovremo chiederci: come sono le mura della vigna del Signore? è presente la Sua il Padrone della Vigna? Protegge le case della gente ragguardevole che signoreggia la Vigna? I servi di Dio sono riconosciuti ed ascoltati? La gloria del Signore è manifesta in mezzo al Suo popolo?
Se siamo onesti dovremo ammettere che la chiesa che si nomina del Nome del Signore, non ha le caratteristiche della chiesa primitiva dove il Signore accompagnava la predicazione dei Suoi servi con segni, prodigi e potenti operazioni, è una chiesa dove non si manifesta la testimonianza di Gesù che è lo Spirito della profezia (Apoc. 19: 10), è una chiesa che sulla porta ha scritto il nome delle loro denominazioni, è una casa che dice di essere la casa del Signore ed è in conflitto con se stessa.
Dio è Amore, se manca l’Amore manca Dio, se manca Dio con chi stanno collaborando i ” collaboratori”? cosa stanno edificando se il Padrone di casa non edifica? Se tutti camminano nella buona strada, certamente cammineranno insieme e tutti giungeranno alla stessa meta e tutti saranno veri collaboratori del Signore che edificherà la Sua chiesa in Lui stesso.
Il Signore ha tolto il recinto, molti non se ne vogliono accorgere, continuano a dire: Pace, pace!…
Ma pace non c’è, perché è stato messo fuori il Signore della vera Pace.
Cerchiamo di essere come Esdra e Nehemia e con umiltà ricostruiamo le mura di Gerusalemme, per fare questo dobbiamo ammettere che sono distrutte, e ci dobbiamo pentire dinanzi a Dio ed anche dinanzi agli altri che il tempio di Dio a volte è diroccato nella nostra stessa vita.
Non basta dire: Signore, Signore!…E camminare nelle nostre vie, dobbiamo camminare nei sentieri antichi, solo quelli sono i sentieri tracciati dallo Spirito Santo del Padre per i Suoi figli.

Pace del Signore
F.llo Eliseo

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