Ago 04

LA TOMBA DI BRANHAM…PIRAMIDE ED AQUILA

SIMBOLO AQULILA

 

In tutte le tradizioni l’aquila incarna la potenza cosmica. È il re di tutti gli uccelli, avendo il dominio assoluto dell’aria; è l’equivalente celeste del leone. Dalle sue qualità reali o presunte deriva la sua simbologia. Il suo librarsi verso l’alto nel cielo, fino ad altezze impossibili per l’uomo, lo rende simbolo di qualsiasi movimento ascensionale, dalla terra al cielo, dal mondo materiale al mondo spirituale, dalla morte alla vita. Elevandosi verso l’alto, può alimentarsi del fuoco superiore, presente in massima misura nel sole, con un conseguente ringiovanimento. È infatti considerato un uccello solare, detto anche “uccello di fuoco”, per la sua capacità di sfidare il sole guardandolo senza bruciarsi e assimilando la potenza dai suoi raggi. L’aquila viene associata al serpente, che contribuisce al suo significato, formando una coppia di opposti complementari, dove l’aquila simboleggia la luce, il cielo, le forze superne, mentre il serpente è l’oscurità, la terra, le forze ctonie. L’aquila nutrendosi di serpenti incarna idealmente il trionfo del bene sul male. Universalmente, gli dei, i grandi eroi, i re o capi si appropriano della sua forza scegliendola come loro attributo. Nelle tradizioni antiche vediamo ripetersi come una costante l’analogia dell’aquila come vittoria del bene sul male, dell’elemento olimpico su quello titanico. Un mito ellenico ci tramanda la leggenda dell’aquila, inviata dal dio olimpico Zeus a divorare il fegato del titano Prometeo, come castigo per aver rubato il fuoco agli dei per farne dono agli uomini. Nell’antica Grecia l’aquila è l’animale sacro a Zeus, che tradizionalmente è rappresentato seduto in un trono con al suo fianco un aquila dalle ali spiegate. In India, Garunda è l’aquila che serve da cavalcatura a Vishnu e illustra la vittoria del bene sul male. Nella tradizione irano-aria l’aquila è l’incarnazione della “gloria” dello hvarenò, come forza mistica e un potere dall’alto, che scende sui sovrani e sui capi, li fa partecipi della natura immortale e li testimonia con la vittoria. Infatti negli Arii, che vivevano ogni combattimento come lotta metafisica fra forze olimpiche e forze titaniche, considerandosi come milizia delle prime avevano come loro simbolo l’aquila. Circa il concetto dell’immortalità è anche proprio degli antichi egizi. Solo una parte dell’essere umano è destinata ad una esistenza eterna celeste in stati di gloria, il cosiddetto Ba. Questa parte nei geroglifici egizi è raffigurata come aquila. Presso gli Irochesi, Oshadagea, la “grande aquila della rugiada”, è al servizio del dio del Tuono, Hino. Porta sulle spalle un lago di rugiada, con la quale innaffia regolarmente la terra, per permettere alla natura di proseguire la sua opera, anche dopo essere stata attaccata dagli spiriti maligni. Animale psicopompo, accompagna le anime nel loro viaggio dal mondo dei vivi al mondo dei morti. È anche un uccello augurale, di cui gli antichi interpretavano il volo.

SIMBOLO PIRAMIDE

Fa parte delle figure geometriche il cui nome le è stato attribuito dai greci. Nell’antico Egitto era chiamata MR (pronunciato MER). I due segni consonantici sono ricchi di significato. Il prefisso M significa il luogo, ed R designa l’atto di salire: quindi luogo dell’ascensione. Alle sue origini la Piramide simboleggiava una scala, mezzo di tramite per la salita verso il cielo. In seguito sarà usata come tomba e il vocabolo MER finirà per designare qualsiasi tipo di sepoltura, un luogo che per gli Egizi era comunque sempre sede di gestazione e poi di resurrezione. La base della Piramide è un quadrato, che esprime il perfezionamento. Il 4 raddoppiato diventa 8, il numero di Thoth, della Conoscenza. Due quadrati formano un rettangolo, o quadrolungo, simbolo dello spazio organizzato, creato e sacralizzato. La simbologia del quadrato è ricca, ed esprime il principio della progressione. È la figura geometrica della perfezione. Esso corrisponde alla terra, alla stabilità, alla sostanza, all’immutabilità. Il Mistero Divino si esprime attraverso 3 + 1 = 4 (3 è Dio, 4 il Mondo). I quattro triangoli che partono dal quadrato di base della Piramide terminano con Uno, il piramidion (la sommità), ovvero il divino. Dio è Uno nella sostanza e tre nel mondo. Il simbolo quinario è basato sull’associazione del quadrato e del suo centro (4 + 1). Il centro è piramidion. In Egitto il triangolo simboleggia la stella Sirio e la luce zodiacale. Inoltre esprime le radiazioni solari raffigurate da un fascio triangolare di raggi provenienti dal sole. La Piramide concentra quindi il calore e la luce divina, canalizzandoli verso i corpi posti in essa (la mummia o l’iniziato), così che essi rinascano al momento della fusione di Osiride (il 4) con Ra (il 3).

LA PIRAMIDE E’ ANCHE LA TOMBA DELLA MASSONERIA

CERTAMENTE QUESTA SIMBOLOGIA NEL MONUMANTO IN CUI E’ TUMULATO BRANAHM, E’ MOLTO INQUETANTE.

LO E’ ANCHE IL MODO NEL QUALE  I SUOI SEGUACI DI IERI E DI OGGI LO HANNO DIVINIZZATO, AL PUNTO DI RITENERLO L’NCARNAZIONE DEL SIGNORE.

NON CREDO PROPRIO CHE UN CREDENTE RIPIENO DI SPIRITO SANTO, AVREBBE SCELTO  COME SEPOLTURA UNA PIRAMIDE SOVRASTATA DA UN’AQUILA.

I SEGNI ED I PRODIGI LI FECERO ANCHE I MAGI DI FARAONE CHE VENIVA TUMULATO NELLA PIRAMIDE…..NON CERCHIAMO IL SOPRANNATURALE, MA PROCACCIAMO LA PACE E LA SANTIFICAZIONE, ED ESAMINIAMO OGNI COSA ALLA LUCE DELLA PAROLA.

PACE DEL SIGNORE

F.LLO ELISEO

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