Feb 13

La Trasfigurazione

Matteo 17: 1-12 Sei giorni dopo, Gesù prese seco Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte.
E fu trasfigurato dinanzi a loro; la sua faccia risplendé come il sole, e i suoi vestiti divennero candidi come la luce.
Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che stavano conversando con lui.
E Pietro prese a dire a Gesù: Signore, egli è bene che stiamo qui; se vuoi, farò qui tre tende: una per te, una per Mosè ed una per Elia.
Mentr’egli parlava ancora, ecco una nuvola luminosa li coperse della sua ombra, ed ecco una voce dalla nuvola che diceva: Questo è il mio diletto Figliuolo, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo.
E i discepoli, udito ciò, caddero con la faccia a terra, e furon presi da gran timore.
Ma Gesù, accostatosi, li toccò e disse: Levatevi, e non temete.
Ed essi, alzati gli occhi, non videro alcuno, se non Gesù tutto solo.
Poi, mentre scendevano dal monte, Gesù diede loro quest’ordine: Non parlate di questa visione ad alcuno, finché il Figliuol dell’uomo sia risuscitato dai morti.
E i discepoli gli domandarono: Perché dunque dicono gli scribi che prima deve venir Elia?
Ed egli, rispondendo, disse loro: Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa.
Ma io vi dico: Elia è già venuto, e non l’hanno riconosciuto; anzi, gli hanno fatto tutto quello che hanno voluto; così anche il Figliuol dell’uomo ha da patire da loro.

Il Signore Gesù, prese seco tre dei Suoi discepoli, li condusse sopra un alto monte, in disparte.
Non furono loro che scelsero di andare con Gesù per avere quella gloriosa visione, furono scelti dal Maestro e condotti sopra un alto monte, furono portati in un luogo elevato ed appartati da ogni confusione e distrazione; questo significa che per ricevere le rivelazioni, dobbiamo essere condotti dallo Spirito Santo sul Monte Santo, e ricevere la rivelazione del Padre.
I discepoli si trovarono dinanzi alla gloria di Dio, loro avevano ancora bisogno di comprendere chi era Gesù, Egli non era soltanto il Messia, ma era anche il Figlio di Dio.

Matteo 16:13-17 Poi Gesù, venuto nelle parti di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: Chi dice la gente che sia il Figliuol dell’uomo?
Ed essi risposero: Gli uni dicono Giovanni Battista; altri, Elia; altri, Geremia o uno dei profeti. Ed egli disse loro: E voi, chi dite ch’io sia?
Simon Pietro, rispondendo, disse: Tu sei il Cristo, il Figliuol dell’Iddio vivente.
E Gesù, replicando, gli disse: Tu sei beato, o Simone, figliuol di Giona, perché non la carne e il sangue t’hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli.

La gente non aveva le idee chiare riguardo al Figliuolo dell’uomo, ognuno diceva la sua: Gli uni dicono Giovanni Battista; altri, Elia; altri, Geremia o uno dei profeti.
Quando Gesù interroga i Suoi, Pietro da una risposta completamente da quella che dava la gente, egli riconosce il Figlio dell’uomo come il Cristo, il figlio di Dio.
Gesù è Figlio dell’uomo, il Messia, il Cristo, ma è anche il Figlio di Dio.
Non bastava e non basta riconoscere che Gesù è il Figliolo dell’uomo, e che è il Cristo, bisogna riconoscere che è il Figlio di Dio, solo riconoscendo la Sua divinità, si riconosce il Padre in Lui.

Matteo 3:17 Ed ecco una voce dai cieli che disse: Questo è il mio diletto Figliuolo nel quale mi son compiaciuto.

Matteo 12:17-18 Affinché si adempisse quanto era stato detto per bocca del profeta Isaia:
Ecco il mio Servitore che ho scelto; il mio diletto, in cui l’anima mia si è compiaciuta.
Attraverso il profeta Isaia, Dio stesso definisce Gesù: il mio Servitore che ho scelto; il mio diletto, in cui l’anima mia si è compiaciuta.
Il Padre presenta Gesù come il Suo Servitore, scelto da Lui, e come Suo diletto Figliuolo, in cui l’anima Sua si è compiaciuta; Gesù si definisce Figlio dell’uomo, ed il Padre lo dichiara Suo Figlio.
Gesù riconosce la Sua natura terrena, il Padre la Sua natura Divina e testimonia dal cielo.
Gesù sapeva di essere vero Dio e vero uomo, come vero uomo nessuno lo metteva in dubbio, l’essere Dio in quanto Figlio di Dio, nel Quale abitava la pienezza della Deità, era qualcosa che poteva essere solo compresa attraverso la rivelazione del Padre celeste.
Quando Gesù scese nel Giordano insieme a Giovanni Battista, e fu battezzato, lo Spirito Santo scese su Lui sotto forma di colomba ed il Padre testimoniò del Figlio: Questo è il mio diletto Figliuolo nel quale mi son compiaciuto.
Molti udirono quella voce, ma non tutti compresero la Divinità del Figlio di Dio.
Qualche giorno prima di salire sul monte della trasfigurazione, Pietro aveva ricevuto la rivelazione del Padre ed aveva riconosciuto la Deità di Cristo, quale Figlio di Dio Padre.
Non tutti gli altri avevano avuto la stessa rivelazione di Pietro, molti ancora guardavano alla Legge, ai profeti, ad Elia e Mosè, a Giovanni Battista, ed erano ancora confusi.
Pietro non aveva bisogno della conferma, egli aveva riconosciuto in Gesù il Figlio di Dio, così non era per gli altri, i quali erano ancora perplessi.

Matteo 14:32-33 E quando furono montati nella barca, il vento s’acquetò.
Allora quelli che erano nella barca si prostrarono dinanzi a lui, dicendo: Veramente tu sei Figliuol di Dio!

Quando Gesù si presentò ai suoi discepoli camminando sulle acque, e Pietro fece i primi passi anche lui e poi affondò e fu salvato da Gesù, coloro che erano sulla barca nel vedere questo prodigio esclamarono: veramente tu sei il Figliuolo di Dio!…
Non dissero come disse Pietro che ebbe la rivelazione, loro lo dissero non in piena convinzione vedendo il miracolo, Pietro lo attestò perché gli fu rivelato.
Evidentemente, i più dubbiosi erano ancora Giacomo e Giovanni, che insieme a Pietro avrebbero dovuto testimoniare di ciò che avvenne sul monte della trasfigurazione.
Dovevano testimoniare che fra Elia e Mosè, che rappresentavano i profeti e la Legge, Dio aveva scelto come Suo Messaggero il Suo Unigenito e Primogenito Figliuolo Cristo Gesù. Ascoltatelo.
Il popolo doveva ascoltare il Maestro Gesù, doveva ubbidire a Lui, non era più sotto la legge ed i profeti del Vecchio Patto, ma sotto la grazia del Suo Figliuolo Gesù Cristo il Signore.
La voce di Dio Padre non disse loro di ascoltare gli Scribi, i Sacerdoti, i Farisei ipocriti, ma disse di ascoltare il Suo Figliuolo diletto, il Suo portavoce nel quale il Padre si è compiaciuto.
Dovremo chiederci: chi dobbiamo ascoltare?
Oggi ci sono molte voci, molti predicano ancora parte della Legge ( la decima ), altri si presentano come “profeti”, si presentano come tanti Mosè ed Elia, dobbiamo ascoltarli?
Dobbiamo ascoltare coloro che non ascoltano il Signore? dobbiamo ubbidire a loro? I nostro Padre celeste si compiace in loro? Si compiace in noi?
Mosè ed Elia conversavano col Figlio di Dio, il Figlio nel quale il Padre si è compiaciuto.

Deuteronomio 18:15 L’Eterno, il tuo Dio, ti susciterà un profeta come me, in mezzo a te, d’infra i tuoi fratelli; a quello darete ascolto!

Mosè stesso parla della venuta del Figlio di Dio, e dice al popolo di ascoltarlo, il Figlio di Dio è il Profeta che il Padre ha mandato, in Lui si è adempiuta la Legge ed i profeti.

Matteo 11:13 Poiché tutti i profeti e la legge hanno profetato fino a Giovanni.

Luca 16:16 La legge ed i profeti hanno durato fino a Giovanni; da quel tempo è annunziata la buona novella del regno di Dio, ed ognuno v’entra a forza.

Luca 24:44 Poi disse loro: Queste son le cose che io vi dicevo quand’ero ancora con voi: che bisognava che tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè, ne’ profeti e nei Salmi, fossero adempiute.

Deuteronomio 27:26 Maledetto chi non si attiene alle parole di questa legge, per metterle in pratica! E tutto il popolo dirà: Amen.

Galati 3:10 Poiché tutti coloro che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione; perché è scritto: Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica!

La decima, era una delle opere della Legge, e Paolo afferma che coloro che si basano sulle opere della Legge sono sotto maledizione, invece coloro che si basano sulle opere della grazia di Dio, sono sotto benedizione perché ascoltano Colui nel quale la Legge di Mosè si è adempiuta.
Questo era il messaggio che dovevano comprendere Pietro, Giacomo e Giovanni, Dio stesso testificava del Suo Figlio diletto, non dovevano predicare la Legge ed i profeti, ma la grazia di Dio.
Attenti a coloro che ci turbano e ci vogliono portare sotto la Legge.
Non possiamo essere contemporaneamente sotto la legge e sotto la grazia.
Pietro, Giacomo e Giovanni avevano visto Gesù trasfigurato dinanzi a loro, Egli era risplendente della gloria del Padre, il Suo volto risplendeva come il sole ed i suoi vestiti come la luce.

Esodo 34:35 I figliuoli d’Israele, guardando la faccia di Mosè, ne vedevano la pelle tutta raggiante; e Mosè si rimetteva il velo sulla faccia, finché non entrasse a parlare con l’Eterno.

II° Corinti 3:10-18 Anzi, quel che nel primo fu reso glorioso, non fu reso veramente glorioso, quando lo si confronti colla gloria di tanto superiore del secondo; perché, se ciò che aveva da sparire fu circondato di gloria, molto più ha da esser glorioso ciò che ha da durare.
Avendo dunque una tale speranza, noi usiamo grande franchezza, e non facciamo come Mosè, che si metteva un velo sulla faccia, perché i figliuoli d’Israele non fissassero lo sguardo nella fine di ciò che doveva sparire.
Ma le loro menti furon rese ottuse; infatti, sino al dì d’oggi, quando fanno la lettura dell’antico patto, lo stesso velo rimane, senz’essere rimosso, perché è in Cristo ch’esso è abolito.
Ma fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane steso sul cuor loro; quando però si saranno convertiti al Signore, il velo sarà rimosso.
Ora, il Signore è lo Spirito; e dov’è lo Spirito del Signore, quivi è libertà.
E noi tutti contemplando a viso scoperto, come in uno specchio, la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di lui, di gloria in gloria, secondo che opera il Signore, che è Spirito.

Mosè si presentava dinanzi al Signore col volto scoperto, il suo volto diveniva raggiante, era trasfigurato dalla gloria di Dio, dopo aver parlato con l’Eterno, egli si presentava al popolo per comunicare al popolo la Parola del Signore.
Mosè si copriva il volto con un velo, affinché i figli d’Israele non fissassero lo sguardo sul volto luminoso di Mosè ed nel suo glorioso ministerio che doveva sparire, il popolo non doveva identificare la gloria di Dio nel volto di Mosè, il popolo non poteva essere trasfigurato da quella gloria, loro non erano stati convertiti perché soltanto in Cristo Gesù quel velo è rimosso.
Pietro, Giacomo e Giovanni contemplarono la gloria del Padre nel volto trasfigurato di Gesù, il volto di Gesù non era coperto da un velo, loro contemplarono a viso scoperto la gloria di Dio, la contemplarono come in uno specchio, il volto di Cristo rifletteva la gloria del Padre.
Contemplare questa gloria ci trasforma nella stessa immagine di Cristo, siamo trasfigurati anche noi, di gloria in gloria, secondo l’opera del Signore che è Spirito.
Pietro, Giacomo e Giovanni, quando videro Gesù trasfigurato che conversava con Mosè ed Elia, pensarono che quella situazione dovesse durare ancora a lungo, che la Legge ed i profeti del Vecchio Patto, potessero coesistere in Cristo, e Pietro disse: Signore, egli è bene che stiamo qui; se vuoi, farò qui tre tende: una per te, una per Mosè ed una per Elia.
Egli è bene che stiamo qui, con Mosè e con Elia, rimaniamo con la Legge, i profeti del vecchi Patto.
Pietro voleva stare con Gesù, Mosè ed Elia, voleva fare tre tende, tre tabernacoli che stessero insieme, nello stesso luogo; Mosè aveva parlato col Signore, Elia anche, e pertanto anche loro potevano avere ancora qualcosa da dire anche a loro, Mosè ed Elia avevano conversato con Gesù.
Mentre Pietro parlava ancora, una nuvola luminosa coprì Mosè, Elia e Gesù, da quella nuvola uscì una voce che diceva: Questo è il mio diletto Figliuolo, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo.
Anche Gesù sarebbe asceso al cielo, e sarebbe scomparso agli occhi loro, così come Mosè ed Elia, pertanto non dovevano fabbricare nessuna tenda, ne tre tende.
Le tre tende erano già li, erano Pietro, Giacomo e Giovanni che sarebbero stati il tempio di Dio, in quel tempio poteva entrare il Padre, e il Figlio per mezzo dello Spirito Santo.
Dovevano ascoltare solo Gesù, nel quale si era adempiuta la Legge ei profeti; E i discepoli, udito ciò, caddero con la faccia a terra, e furon presi da gran timore. Ma Gesù, accostatosi, li toccò e disse: Levatevi, e non temete. Ed essi, alzati gli occhi, non videro alcuno, se non Gesù tutto solo.
il Signore aveva tolto dinanzi agli occhi loro, Mosè ed Elia, la Legge ed i profeti del vecchio Patto, ed era rimasto Gesù tutto solo; ci basta Gesù tutto solo? O vogliamo anche Mosè, i profeti ed altri?
Mentre scendevano dal monte, il Signore comanda loro di non raccontare a nessuno questa visione, se non dopo la Sua resurrezione, quando avrebbero visto il Cristo nella gloria del Padre e che alcuni non l’avrebbero riconosciuto in sembianze trasfigurate, capace di passare a porte chiuse e di ascendere al Padre nella Sua gloria che aveva prima di manifestarsi in carne.
Strada facendo Lo interrogano circa Elia: Perché dunque dicono gli scribi che prima deve venir Elia? Sono confusi, hanno visto Elia scomparire, gli scribi dicono che prima di Cristo deve venire Elia, Cristo è dinanzi ai loro occhi ed Elia non è venuto, come stanno le cose?
Gesù risponde loro: Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa.

Matteo 11:11-14 In verità io vi dico, che fra i nati di donna non è sorto alcuno maggiore di Giovanni Battista; però, il minimo nel regno dei cieli è maggiore di lui.
Or dai giorni di Giovanni Battista fino ad ora, il regno de’ cieli è preso a forza ed i violenti se ne impadroniscono.
Poiché tutti i profeti e la legge hanno profetato fino a Giovanni.
E se lo volete accettare, egli è l’Elia che dovea venire. Chi ha orecchi oda.

Giovanni Battista è stato l’ultimo profeta del vecchi Patto, egli è l’Elia che doveva venire prima del Primo Profeta del Nuovo Patto che è Cristo Gesù il Signore e Salvatore nostro, nel quale siamo trasfigurati a Sua immagine e somiglianza, per entrare nella gloria del Regno dei cieli.

Pace del Signore

F.llo Eliseo

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