Ago 12

LA VERA AMICIZIA

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Giobbe 6:14 Pietà deve l’amico a colui che soccombe, quand’anche abbandoni il timor dell’Onnipotente.

 

Proverbi 17:17 L’amico ama in ogni tempo; è nato per essere un fratello nella distretta.

 

Isaia 41:8 Ma tu, Israele, mio servo, Giacobbe che io ho scelto, progenie d’Abrahamo, l’amico mio.

 

Isaia 42:19 Chi è cieco, se non il mio servo, e sordo come il messo che io invio? Chi è cieco come colui ch’è mio amico, cieco come il servo dell’Eterno?

 

Matteo 11:19 È venuto il Figliuol dell’uomo mangiando e bevendo, e dicono: Ecco un mangiatore ed un beone, un amico dei pubblicani e de’ peccatori! Ma la sapienza è stata giustificata dalle opere sue.

 

Giovanni 15:15 Io non vi chiamo più servi; perché il servo non sa quel che fa il suo signore; ma voi vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.

 

III Giovanni 1:15 La pace sia teco. Gli amici ti salutano. Saluta gli amici ad uno ad uno.

 

amico A agg.  (pl. m. -ci ) Benevolo, favorevole | Amichevole. B s. m.  (f. -a ; pl. m. -ci ) 1 Chi è legato da sentimenti di amicizia; CONTR. Nemico.

 

amicizia s. f. 1 Affetto vivo e reciproco tra due o più persone; SIN. Familiarità; CONTR. Inimicizia. 2 Persona con cui si intrattengono rapporti amichevoli.

 

L’amicizia è un sentimento vivo e reciproco tra due o più persone, l’amicizia è un rapporto di affetto reciproco che unisce due o più persone, non è un rapporto se è unilaterale.

Se una persona vuole essere amica d’un’altra e l’altra rifiuta, quelle due persone non sono amiche.

Gesù propone la Sua amicizia ai Suoi discepoli, fa loro conoscere tutte le cose che il Padre Suo gli fa conoscere, rende partecipi i Suoi discepoli di quello che fa, tratta anche Giuda Iscariota come amico, ma Giuda non si comporta da amico e lo tradisce per trenta danari.

Gesù si proponeva come amico, mangiava e beveva anche con i pubblicani, con i peccatori, i religiosi si scandalizzavano e Lo giudicavano non reputandolo loro amico.

Chi vuole essere amico di Gesù, deve essere anche amico degli amici di Gesù.

 

Giovanni 15:16-17 Non siete voi che avete scelto me, ma son io che ho scelto voi, e v’ho costituiti perché andiate, e portiate frutto, e il vostro frutto sia permanente; affinché tutto quel che chiederete al Padre nel mio nome, Egli ve lo dia. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

 

Matteo 18:20 Poiché dovunque due o tre son raunati nel nome mio, quivi son io in mezzo a loro.

 

Dobbiamo essere radunati nel Suo Nome, nel Suo Amore, nella Sua Amicizia, visto che siamo amici suoi, siamo radunati insieme all’Amico nostro per vedere la Sua gloria.

Tutti i fratelli e le nostre sorelle, sono figli del nostro Padre celeste, ma non tutti possono essere amici, non tutti si conoscono, non tutti si radunano insieme; se si conoscono, si incontrano, si radunano insieme nel Nome del Signore debbono essere legati dal Suo Amore che è Amicizia.

La Carità non sospetta il male, ma sa discernere i veri amici del Signore, e si propone da amico anche con coloro che ancora non hanno conosciuto il Vero Amico e la Sua Vera Amicizia.

Attenzione, possiamo comportarci da settari anche nel gruppo di fratellanza che frequentiamo.

settarismo s. m. Tendenza ad accentuare l’esclusivismo e lo spirito di setta.

 

esclusivismo s. m. Intolleranza nel valutare i giudizi degli altri per amore dei propri.

 

L’esclusivismo, e lo spirito di setta può manifestarsi quando siamo intolleranti nel valutare i giudizi degli altri per amore dei propri, questo concetto porta a sentirsi superiori agli altri, quasi infallibili e pertanto non bisognosi dei consigli e dei giudizi degli altri.

La tendenza all’esclusivismo, porta il soggetto a chiudersi in se stesso, nei propri pensieri che reputa superiori rispetto a quelli degli altri, gli altri non possono capirlo, egli è migliore, più giusto e pertanto non sono degni  di essere partecipi al suo esclusivo modo di pensare.

Questo determina un isolamento volontario dagli altri, ed a volte una piccola apertura verso coloro che il soggetto reputa esclusivi, questo comportamento impedisce l’amicizia e pertanto fa vivere in completa solitudine e che può portare anche alla depressione.

Un gruppo di fedeli deve vivere in armonia con Dio, ed in armonia fra loro, l’amicizia deve legare i fedeli che sono in comunione, ogni anima deve rendere partecipi gli altri ed edificarsi a vicenda attraverso i segni, i doni, i ministeri che il Signore ha dato alla Sua Chiesa.

Per realizzare questo è necessario il pari consentimento del nostro spirito umano nello Spirito Santo che ci vuole amici gli uni degli altri, senza che nessuno giudichi l’altro e si reputi superiore.

Nelle case manca la pace perché manca l’amicizia, nelle chiese manca la pace per lo stesso motivo.

Se due o tre non riescono ad essere amici, lo saranno insieme ad altri cento o duecento?

Gesù non si è presentato come giudice, ma come amico ci ha presentato la grazia del Padre, Egli poteva presentarsi come un “ esclusivista” essendo Vero Dio, Vero Uomo, Unigenito e Primogenito Figlio di Dio, non l’ha fatto e si è presentato come il minimo degli uomini, come l’Amico dei Suoi amici e per essi ha donato la Sua giovane vita sulla croce, questa è stata la dimostrazione della Sua Amicizia verso noi che eravamo ancora Suoi nemici.

Due nazioni amiche, vivono in pace; due nazioni nemiche, vivono in guerra!..

Può esistere la guerra fredda, una sorta di guerra silente, una guerra che è pronta ad esplodere da un momento all’altro in modo palese perché non ci sono rapporti di vera amicizia ma di compromesso.

Non credo che esista la pace fredda, cioè una pace vera senza l’affetto vero e reciproco fra due o più persone legate dall’amicizia.

 

Amico-a lat. AMICUS-A dalla stessa radice di AMARE ( v.q.v. ) prop. Che si ama, che ama.—Aggett. Accetto, Caro, Diletto, Favorevole, Giovevole. Sost. La persona che ama e che è riamata.

Deriv. Amicabile; Amicare; Amichevole; Amicizia.

 

Giovanni 13:35 Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri.

 

Possiamo affermare senza ombra di dubbio che coloro che si amano veramente sono amici.

Quali sono i rapporti che abbiamo con coloro che diciamo di amare? Come ci proponiamo, da giudici o da amici? Gli amici sono in pace, i nemici sono in guerra e si spiano l’un l’altro per colpirsi a vicenda e per carpire i segreti che il nemico certamente non confida.

A volte il marito o la moglie non si confidano l’un l’altro, ma si confidano con i figli i quali non si confidano con i genitori e neanche fra loro, e poi affermiamo di amarci nelle nostre case o nelle nostre chiese frequentate da molte persone che non hanno amore gli uni per gli altri, i quali non sono amici fra loro, e senza rendersene conto sono nemici della croce.

Il Signore ci ha comandato di essere amici fra noi che diciamo di amare il Signore.

 

1° Giovanni 4:6-13    Noi siamo da Dio; chi conosce Iddio ci ascolta; chi non è da Dio non ci ascolta. Da questo conosciamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore.

 

Diletti, amiamoci gli uni gli altri; perché l’amore è da Dio, e chiunque ama è nato da Dio e conosce Iddio.

Chi non ama non ha conosciuto Iddio; perché Dio è amore.

In questo s’è manifestato per noi l’amor di Dio: che Dio ha mandato il suo unigenito Figliuolo nel mondo, affinché, per mezzo di lui, vivessimo.

In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Iddio, ma che Egli ha amato noi, e ha mandato il suo Figliuolo per essere la propiziazione per i nostri peccati.

Diletti, se Dio ci ha così amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.

Nessuno vide giammai Iddio; se ci amiamo gli uni gli altri, Iddio dimora in noi, e l’amor di Lui diventa perfetto in noi.

Da questo conosciamo che dimoriamo in lui ed Egli in noi: ch’Egli ci ha dato del suo Spirito.

 

I veri servi di Dio, i veri figli di Dio debbono amarsi l’un l’altro, debbono essere amici fra loro per potere essere amici di Dio; con molta facilità affermiamo di amare una persona, e con la stessa facilità la giudichiamo, l’accusiamo e la condanniamo nei nostri cuori, e spesso usiamo anche delle parole offensive verso quelli che diciamo d’amare; è questa amicizia o inimicizia?

A volte amiamo molto noi stessi e disprezziamo gli altri, le nostre opinioni, il nostro modo di essere lo reputiamo sempre giusto e non lo confrontiamo con la Santa e Divina Parola del Signore.

L’amico si apre a Dio ed alla fratellanza, certamente dobbiamo essere anche prudenti e non aprirci a coloro che sono ancora nemici di Dio.

Sono fermamente convinto che ogni nostro fratello è un tesoro agli occhi del Signore.

 

Deuteronomio 7:6 Poiché tu sei un popolo consacrato all’Eterno, ch’è l’Iddio tuo; l’Eterno, l’Iddio tuo, ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra.

 

II Corinzi 4:7 Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l’eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi.

 

In Cristo Gesù abbiamo trovato il Vero Amico, il Vero Tesoro; Questo Tesoro è in tutti i Veri figli di Dio, che dobbiamo stimare nostri amici perché sono amici di Cristo Gesù il Signore.

Attenzione a non essere “ esclusivisti “ a non chiudere i fratelli fuori dalla porta del nostro cuore che così facendo lascerà fuori anche il Signore che dimora nel cuore dei fratelli.

 

Romani 12:16 Abbiate fra voi un medesimo sentimento; non abbiate l’animo alle cose alte, ma lasciatevi attirare dalle umili. Non vi stimate savi da voi stessi.

 

Il Signore ci chiama a stimare gli altri più di noi stessi, a rispettare anche coloro che non ci rispettano, siamo noi credenti che possiamo comprendere il non credente, noi abbiamo indossato i loro panni e pertanto possiamo comprendere il loro parlare ed il loro pensare.

Dobbiamo cercare di avere fra noi credenti un medesimo sentimento, e sperare che gli altri siano guadagnati a Cristo attraverso la nostra buona testimonianza.

 

1° Corinti 9:18-22     Qual è dunque la mia ricompensa? Questa: che annunziando l’Evangelo, io offra l’Evangelo gratuitamente, senza valermi del mio diritto nell’Evangelo.

Poiché, pur essendo libero da tutti, mi son fatto servo a tutti, per guadagnarne il maggior numero;e coi Giudei, mi son fatto Giudeo, per guadagnare i Giudei; con quelli che son sotto la legge, mi son fatto come uno sotto la legge (benché io stesso non sia sottoposto alla legge), per guadagnare quelli che son sotto la legge; con quelli che son senza legge, mi son fatto come se fossi senza legge (benché io non sia senza legge riguardo a Dio, ma sotto la legge di Cristo), per guadagnare quelli che son senza legge.

Coi deboli mi son fatto debole, per guadagnare i deboli; mi faccio ogni cosa a tutti, per salvarne ad ogni modo alcuni.

 

Paolo si presentava come l’amico di tutti, lo faceva per guadagnare anime a Cristo, senza questo comportamento, avrebbe chiuso la porta in faccia a molti.

Paolo e tutti i credenti dobbiamo fare in modo che altri vedano la testimonianza di Cristo nella nostra vita, pertanto non dobbiamo cercare lo scontro ma l’incontro.

Il Maestro si scontrava con i religiosi ipocriti e con i loro “tirapiedi”, loro avevano capito che Gesù era un dottore mandato da Dio, e nonostante questo Lo contrastavano perché avevano paura di perdere il loro potere sul popolo e tutti i privilegi che ne scaturivano.

Per gli altri Gesù disse: Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno.

Gesù è stato mandato dal Padre per mostrare l’Amore del Padre verso i Suoi figli, cominciando dalle pecore perdute della casa d’Israele, e per arrivare fino a noi; Gesù ha condannato il peccato non il peccatore che ne era schiavo, Egli non è venuto a giudicare e condannare, ma a redimere.

 

Giovanni 20:21 Allora Gesù disse loro di nuovo: Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch’io mando voi.

 

Tutti i discepoli, gli apostoli e tutta la chiesa di Cristo, non deve fare altro che continuare il Ministerio di Cristo; sulla croce le ultime parole di Cristo furono: tutto è compiuto!…

Egli ha compiuto tutta l’opera che il Padre Suo e nostro Gli aveva dato a compiere, molti ci possiamo fregiare di avere ricevuto da Cristo un mandato, ma dovremo chiederci se procacciamo la pace e la santificazione, se i ministri sono amici fra loro, se ci sforziamo di mettere in pratica la Parola che predichiamo, se come figli di Dio vogliamo essere amici del fratello e della sorella?

Se mancano questi sentimenti, siamo solo degli squillanti cembali che non portano l’Amore di Dio.

 

1° Corinti 13:1-13     Quand’io parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, se non ho carità, divento un rame risonante o uno squillante cembalo.

E quando avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e avessi tutta la fede in modo da trasportare i monti, se non ho carità, non son nulla.

E quando distribuissi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri, e quando dessi il mio corpo ad essere arso, se non ho carità, ciò niente mi giova.

La carità è paziente, è benigna; la carità non invidia; la carità non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non sospetta il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.

La carità non verrà mai meno. Quanto alle profezie, esse verranno abolite; quanto alle lingue, esse cesseranno; quanto alla conoscenza, essa verrà abolita; poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo; ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte, sarà abolito.

Quand’ero fanciullo, parlavo da fanciullo, pensavo da fanciullo, ragionavo da fanciullo; ma quando son diventato uomo, ho smesso le cose da fanciullo.

Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò appieno, come anche sono stato appieno conosciuto.

Or dunque queste tre cose durano: fede, speranza, carità; ma la più grande di esse è la carità.

 

Romani 8:7 poiché ciò a cui la carne ha l’animo è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio, e neppure può esserlo.

 

Efesini 2:16 ed affin di riconciliarli ambedue in un corpo unico con Dio, mediante la sua croce, sulla quale fece morire l’inimicizia loro.

 

Giacomo 4:4 O gente adultera, non sapete voi che l’amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.

 

Galati 5:19-26 Or le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza,

idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, gozzoviglie, e altre simili cose; circa le quali vi prevengo, come anche v’ho già prevenuti, che quelli che fanno tali cose non erederanno il regno di Dio.

Il frutto dello Spirito, invece, è amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza, temperanza; contro tali cose non c’è legge.

E quelli che son di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze.

Se viviamo per lo Spirito, camminiamo altresì per lo Spirito.

Non siamo vanagloriosi, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.

 

Dovremo porci qualche domanda: è morta la nostra inimicizia con Dio? Siamo amici del mondo che ci attrae attraverso le concupiscenze della nostra carnalità, oppure siamo veramente amici di Dio?

Siamo veramente di Cristo? Basta cantare: ora appartengo a Cristo!.. per essere di Cristo? Abbiamo crocifisso la nostra carne con le sue passioni e le sue concupiscenze? In noi sono manifeste le opere della carne o il frutto dello Spirito Santo? Chiediamo al Signore cose spirituali o carnali? Ci sforziamo di ubbidire ai Suoi Comandamenti? Siamo settari e vanagloriosi, godiamo quando ci fanno dei complimenti? Quando riconosciamo di aver sbagliato, sappiamo chiedere perdono? Sappiamo amare coloro che si comportano come nostri nemici? Critichiamo solo il comportamento degli altri con parole a volte volgari ed offensive, e giustifichiamo noi stessi, pensando di avere sempre ragione e volendo signoreggiare sugli altri che non debbono permettersi si contrariarci? Se siamo contrariati, come reagiamo? Sparliamo degli altri, specie se non sono presenti? Se parliamo delle debolezze altrui, lo facciamo con amore e col desiderio di aiutare il debole? Se qualcuno ci esorta ad osservare i Comandamenti del Signore, accettiamo l’ammonizione o la rigettiamo e ci mostriamo ostili? Procacciamo la pace con tutti, oppure siamo causa di liti fra fratelli? Gli altri si possono fidare di noi? Parliamo sempre in verità? Dimostriamo “amore” verso coloro che ci danno sempre ragione e asprezza e risentimento verso coloro che ci esortano con la Parola?

Esaminando con onestà le risposte che abbiamo dato a queste domande, possiamo sapere se ci proponiamo come amici o come nemici.

 

Efesini 4:2 con ogni umiltà e mansuetudine, con longanimità, sopportandovi gli uni gli altri con amore.

 

Filippesi 2:3 non facendo nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascun di voi, con umiltà, stimando altrui da più di se stesso.

 

Colossesi 3:12 Vestitevi dunque, come eletti di Dio, santi ed amati, di tenera compassione, di benignità, di umiltà, di dolcezza, di longanimità.

 

I Pietro 5:5 Parimente, voi più giovani, siate soggetti agli anziani. E tutti rivestitevi d’umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili.

 

Se vogliamo avere la grazia di Dio, cerchiamo di essere umili e mansueti, cerchiamo il Regno di Dio e la Sua giustizia, cerchiamo di essere amici Suoi ed amici dei Suoi amici come Egli ci comanda, cerchiamo di non imporre agli altri la nostra volontà ma di imporre a noi stessi l’ubbidienza e la sottomissione ai Comandamenti, cerchiamo di non criticare gli altri per giustificare noi stessi, cerchiamo di non pretendere nulla dagli altri ma imponiamo a noi stessi un buon comportamento che ci renda amichevoli nel condividere la nostra vita col nostro prossimo.

 

Marco 12:29-31Gesù rispose: Il primo è: Ascolta, Israele: Il Signore Iddio nostro è l’unico Signore:

ama dunque il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua e con tutta la forza tua. Il secondo è questo: Ama il tuo prossimo come te stesso. Non v’è alcun altro comandamento maggiore di questi.

 

Chi non è amico di Dio non è amico di se stesso e non può essere vero amico del suo prossimo, cerchiamo di risolvere il nostro problema, togliamo la trave dell’inimicizia dall’occhi nostri e poi da amici potremo togliere la pagliuzza che negli occhi dei nostri amici.

 

Pace del Signore

F.llo Eliseo

 

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