Feb 17

L’AMICIZIA

Giovanni 15:12 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande che quello di dar la sua vita per i suoi amici.
Voi siete miei amici, se fate le cose che vi comando.
Io non vi chiamo più servi; perché il servo non sa quel che fa il suo signore; ma voi vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio. Non siete voi che avete scelto me, ma son io che ho scelto voi, e v’ho costituiti perché andiate, e portiate frutto, e il vostro frutto sia permanente; affinché tutto quel che chiederete al Padre nel mio nome, Egli ve lo dia.
Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Il Signore Cristo Gesù esprime un concetto molto semplice dell’amicizia, Egli dichiara che reputa Suoi amici i discepoli che ha chiamato.
La dimostrazione dell’amicizia di Gesù verso i Suoi amici, si concretizza nel fatto che ha loro rivelato tutte le cose che ha udito dal Padre Suo, rendendoli così partecipi dei misteri del Regno.
Il Divino Maestro ha dimostrato la Sua amicizia rivelando loro delle cose riservate, non cose legate alle terra ma cose celesti, cose che aveva udite dal Padre Suo.
Questa era la dimostrazione che li reputava amici, e che questa amicizia sarebbe culminata col dare la Sua vita per i Suoi amici, questo dimostrava il massimo dell’amore verso i Suoi amici.
Amici che l’avrebbero tradito, rinnegato e che sarebbero stati increduli come Tommaso; amici che non avrebbero ubbidito fedelmente ai Suoi comandamenti, amici che non si sarebbero comportati da amici nei Suoi confronti, nonostante tutto Egli sarebbe rimasto loro Amico.
Gesù aveva dimostrato la Sua Amicizia a fatti e non solo a parole, la Sua amicizia era Vera e leale.
Il Maestro dichiara loro che se volevano essere Suoi amici, dovevano fare le cose che Egli comandava loro, non era e non è possibile essere amici del Signore se non si ubbidisce a tutti i Suoi comandamenti. Se non si investiga la Scrittura e non si conosce la Parola di Dio, come potremo ubbidire ai Suoi comandamenti? Se si conoscono i Suoi comandamenti e si discutono modificandoli e nei fatti non ubbidendo, si osservano i Suoi comandamenti? No di certo, certamente non ci comporteremo da amici di Gesù e pertanto non aspettiamoci che il Signore ci riveli le cose del Padre Celeste.
Gesù ha dato un comandamento: amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amati.
Se non ci amiamo, stiamo osservando questo comandamento? Ci riconosceranno come discepoli?
Dovremo chiederci: come ci stiamo amando tutti noi che ci reputiamo cristiani discepoli di Gesù?
Nel cristianesimo di oggi manca la Parola di Dio rivelata, che è la testimonianza di Cristo.

Apoc. 19:10 E io mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo. Ed egli mi disse: Guardati dal farlo; io sono tuo conservo e de’ tuoi fratelli che serbano la testimonianza di Gesù: adora Iddio! Perché la testimonianza di Gesù; è lo spirito della profezia.

Isaia 48:6 Tu hai udite tutte queste cose, considerale; e non le annunziereste voi? da ora io ti ho fatte intendere cose nuove, e riserbate, le quali tu non sapevi.

Una chiesa che non ha e non esercita i doni ed i ministeri e che non fa il culto così come è scritto e descritto nella Parola di Dio (1° Corinti Cap. 14), non è una chiesa amica dello Sposo e pertanto manca la Sua presenza, la Sua testimonianza, lo spirito della profezia, il dono di profezia, il ministero profetico e tutti gli altri ministeri che la presunzione umana vorrebbe racchiudere in uno.
La sposa amica dello Sposo dialoga con Lo Sposo con l’Amico suo, ella non fa un monologo ma un dialogo nel quale le sono rivelate i misteri del Regno del Padre celeste, ella parla in spirito con Dio e Dio risponde attraverso la presenza del Suo Figliuolo Cristo Gesù che testimonia del Padre.

amico A agg. (pl. m. -ci ) Benevolo, favorevole | Amichevole. B s. m. (f. -a ; pl. m. -ci ) 1 Chi è legato da sentimenti di amicizia; CONTR. Nemico. 2 (eufem.) Amante. 3 Chi ha particolare interesse o sente particolare attrazione per qlco.: amico della musica.

amicizia s. f. 1 Affetto vivo e reciproco tra due o più persone; SIN. Familiarità; CONTR. Inimicizia. 2 Persona con cui si intrattengono rapporti amichevoli.

L’amicizia è un reciproco rapporto di affetto vivo e reciproco tra due o più persone. Certamente questo rapporto non può esserci fra due sconosciuti che non possono avere familiarità.

Efesini 2:19 Voi dunque non siete più né forestieri né avventizi; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio.

I veri cristiani sono membri della stessa famiglia, pertanto familiari della famiglia di Dio che è il loro Padre e che vuole che i Suoi figli siano amici fra loro, come il Suo Figliuolo Cristo Gesù ne ha dato Comandamento. I veri amici di Gesù osservano i Suoi Comandamenti, e Gesù si rivela a loro.
Ogni credente prega il Padre e fa delle richieste al Padre nel Nome di Gesù, la risposta favorevole del Padre è strettamente legata al frutto che noi portiamo, deve essere un frutto permanente.
Dobbiamo capire di quale frutto di tratta ed esaminare se è presente copiosamente in noi.

Giovanni 15:1-2 Io sono la vera vite, e il Padre mio è il vignaiuolo. Ogni tralcio che in me non dà frutto, Egli lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo rimonda affinché ne dia di più.

Matteo 3:10 Or già è ancora posta la scure alla radice degli alberi; ogni albero adunque che non fa buon frutto, sarà di presente tagliato, e gettato nel fuoco.

Galati 5:22 Ma il frutto dello Spirito è: carità, allegrezza, pace, lentezza all’ira, benignità, bontà, fedeltà, mansuetudine, continenza.

Questo frutto deve essere permanente nella nostra vita, e presentarlo al Padre, affinchè Egli ci risponda dal cielo. Non deve essere un frutto saltuario ma permanente, un frutto duraturo che ogni buon tralcio deve portare e che sotto la “cesoia” del Vignaiolo ne porti sempre di più.
Questo tralcio non può saltare una stagione e non portare frutto, ma li frutto deve essere permanente e la quantità di frutto deve aumentare stagione dopo stagione, per questo quel tralcio è stato costituito dal Signore Cristo Gesù, questo tralcio onora Cristo e pertanto il Padre lo esaudisce.
L’ubbidienza ci fa essere amici di Gesù, portare frutto permanente ci fa essere amici del Padre.
Certamente andare al Padre come amici del Suo Primogenito Figliuolo, nel Suo Nome si aprono le viscere di misericordia del Nostro Padre Celeste. Certamente questo non significa essere perfetti, ma presentarci attraverso le perfezioni del Suo Figliuolo, come tralci in Lui innestati che portano il frutto della Vera Vite e non come propaggini sterili che non portano frutto e sono dei parassiti che a Suo tempo il Vignaiolo taglierà e brucerà nelle fiamme Eterne.

I Giovanni 4:20 Se alcuno dice: Io amo Iddio, ed odia il suo fratello, è bugiardo; perciocchè, chi non ama il suo fratello ch’egli ha veduto, come può amare Iddio ch’egli non ha veduto?

L’apostolo dell’Amore ci pone questo interrogativo al quale dobbiamo sinceramente rispondere, non basta dire di amare Iddio, questo amore si concretizza nell’amore e nell’amicizia fraterna che è il frutto dello Spirito Santo che è in noi e che ci apre i forzieri del Regno di Dio.
Questo si può realizzare se del continuo chiediamo al Signore una buona coscienza per potere esaminare il nostro cammino in Cristo, chiedendo così al Vignaiolo di potare questo misero tralcio da tutte le cose vane ed inutili di questo mondo che vogliono limitarne il frutto dello Spirito Santo nella nostra vita. Questa è la chiave della crescita spirituale, della nostra santificazione; ci dobbiamo rendere conto che non si possono servire due padroni, non possiamo essere amici del mondo ed amici anche del Signore.

Giacomo 4:4 Adulteri ed adultere, non sapete voi che l’amicizia del mondo è inimicizia contro a Dio? colui adunque che vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.

Giacomo 2:23 E fu adempiuta la scrittura, che dice: Ed Abrahamo credette a Dio, e [ciò] gli fu imputato a giustizia; ed egli fu chiamato: Amico di Dio.

Matteo 10:32-42 Ogni uomo adunque che mi avrà riconosciuto davanti agli uomini, io altresì lo riconoscerò davanti al Padre mio, che [è] ne’ cieli.
Ma chiunque mi avrà rinnegato davanti agli uomini, io altresì lo rinnegherò davanti al Padre mio che [è] ne’ cieli.
Non pensate ch’io sia venuto a metter pace in terra; io non son venuto a metter[vi] la pace, anzi la spada.
Perciocchè io son venuto a mettere in discordia il figliuolo contro al padre, e la figliuola contro alla madre, e la nuora contro alla suocera.
E i nemici dell’uomo [saranno] i suoi famigliari stessi.
Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; e chi ama figliuolo o figliuola più di me non è degno di me.
E chi non prende la sua croce, e [non] viene dietro a me, non è degno di me.
Chi avrà trovata la vita sua la perderà; e chi avrà perduta la vita sua per cagion mia, la troverà.
Chi vi riceve, riceve me; e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato.
Chi riceve un profeta, in nome di profeta, riceverà premio di profeta; e chi riceve un giusto, in nome di giusto, riceverà premio di giusto.
E chiunque avrà dato da bere solo un bicchier d'[acqua] fredda, ad uno di questi piccoli, in nome di discepolo, io vi dico in verità, ch’egli non perderà punto il suo premio.

Il Signore è venuto a mettere discordia fra i Suoi figliuoli e quelli che ancora sono nel mondo, Egli ha dato ai Suoi figli una nuova famiglia, in questa nuova famiglia ci deve essere la vera amicizia, una condivisione di tutte le ricchezze elargite dal Padre, un potersi fidare e confidare l’un l’altro.
Un’Amicizia non come l’intende il mondo, ma un’Amicizia come l’intende il Signore.
Probabilmente non abbiamo ancora compreso o voluto comprendere il messaggio di Gesù, che è la rivelazione dell’Amore del Padre che è stato sparso nei nostri cuori per mezzo della Spirito Santo, e che deve portare molto frutto nella nostra vita affinchè tutti coloro che lo hanno ricevuto siano amici e si possano presentare dinanzi al Padre celeste nel Nome di Gesù.
L’Amicizia manca nel mondo, nelle nazioni, nelle città, nelle chiese, nelle nostre case.
La famiglia è la prima cellula della società, se questa cellula non ha l’Amicizia come l’intende Gesù e non come l’intende il mondo, questa cellula è morta e produce morte.
Preghiamo il Signore che ci dia una buona coscienza per esaminare noi stessi, che non siamo cristiani di nome ma di fatto perché siamo amici di Gesù ed amici fra noi, che marito e moglie siano amici, che genitori e figli siano amici, che fratelli e sorelle siano amici, così come il Signore ci ha comandato. L’Amicizia va oltre la fratellanza, possiamo avere dei fratelli in Cristo che conosciamo o non conosciamo e non frequentiamo, non ci lega un rapporto di amicizia ma sono fratelli.
Quali rapporti ci legano con i familiari che reputiamo fratelli? Se diciamo pace, è vera Pace?
Ci possiamo fidare di loro e loro di noi? Ci può il Signore confidare qualcosa senza che ci innalziamo? Siamo credenti seri ed affidabili o inaffidabili? Siamo ancora amici del mondo?
Il Signore Cristo Gesù ha stabilito le Sue condizioni per essere Suoi amici, il Padre ha stabilito la Sue condizioni per esaudirci. Passiamoci la mano sulla nostra buona coscienza e ci ritroveremo certamente tutti mancanti dinanzi al Signore, se riconosciamo le nostre mancanze verso il Signore e gli uni verso gli altri, potremo stabilire un Amichevole rapporto col Signore e fra noi.
Non inganniamo noi stessi, ciascuno di noi conosce l’Amicizia che abbiamo con Dio e con gli altri.

Pace del Signore
F.llo Eliseo

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