Feb 13

I COMPAGNI DI GESU’

I COMPAGNI DI GESU’

I Corinzi 16:15 Or, fratelli, voi conoscete la famiglia di Stefana; sapete che è la primizia dell’Acaia, e che si è dedicata al servizio dei santi.

Colossesi 4:7 Tutte le cose mie ve le farà sapere Tichico, il caro fratello e fedel ministro e mio compagno di servizio nel Signore.

compagno A s. m. (f. -a , pl. f. -gne ) 1 Chi sta abitualmente insieme con altri, svolgendo un’attività comune, 2 Chi ha familiarità, pratica di convivenza con qlcu.: il compagno della vita | ETIMOLOGIA: dal lat. mediev. companio ‘che mangia lo stesso pane’, comp. di cum ‘con’ e panis ‘pane’ (1).

Tichico, era un caro fratello in Cristo, e un fedele ministro di Cristo, e un compagno di Paolo nel servizio al Signore.
La parola compagno ha un significato molto profondo, il compagno non è soltanto colui col quale convivi e coabiti, ma la radice di questa parola, significa che mangia lo stesso pane.
Si può coabitare e convivere insieme, ma si potrebbe non mangiare lo stesso pane, questo significa non essere dei veri compagni che mangiano lo stesso pane.
A volte capita che in una famiglia, non tutti mangiano insieme, e se mangiano insieme non mangiano tutti lo stesso cibo, lo stesso pane; alcuni lo vogliono integrale, altri di semola, altri casereccio…e così via, ognuno ha i propri gusti ed ognuno mangia il proprio pane.
Certamente al giorno d’oggi ci sono molti panificatori, e molti forni dai quali viene sfornato ogni tipo di pane ed ognuno può scegliere quello che meglio gradisce.
Si può essere compagni di coloro che non mangiano il nostro stesso pane che sfama il nostro corpo.
Naturalmente così non è per il Pane spirituale che deve sfamare il nostro spirito, per essere compagni di servizio nel Signore è necessario cibarci dello stesso Pane.

Matteo 4:4 Ma egli rispondendo disse: Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma d’ogni parola che procede dalla bocca di Dio.

Giovanni 6:41 I Giudei perciò mormoravano di lui perché avea detto: Io sono il pane che è disceso dal cielo.

Atti 20:7 E nel primo giorno della settimana, mentre eravamo radunati per rompere il pane, Paolo, dovendo partire il giorno seguente, si mise a ragionar con loro, e prolungò il suo discorso fino a mezzanotte.

I Corinzi 10:17 Siccome v’è un unico pane, noi, che siam molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell’unico pane.

La Parola che procede dalla bocca di Dio è quel Pane che è disceso dal cielo, quel Pane si è fatto carne nel Corpo di Cristo, e tale è anche nella Chiesa che è il Corpo di Cristo.
Questo avviene solo se mangiano tutti quell’Unico Pane disceso dal cielo, possono mangiarlo coloro che si siedono alla stessa mensa, e mangiando quel Pane sono veri compagni fra loro.
Quando ho fatto il servizio militare, alla mensa della Compagnia c’era solo un tipo di pane, e tutti i soldati ci cibavamo dello stesso pane, non potevano scegliere il pane che mangiavamo a casa nostra.
La Chiesa di Cristo, non è altro che il Suo esercito terrestre, pertanto tutti, dagli alti ufficiali fino all’ultimo dei soldati si debbono cibare del Pane disceso dal cielo.
Nell’esercito del Signore non c’è la mensa ufficiali, sottoufficiali e truppa, è un’unica Mensa ed un unico Pane che fa compagni di servizio coloro che mangiano alla Mansa del Signore.
Filemone 1:1-2 Paolo, prigione di Cristo Gesù, e il fratello Timoteo, a Filemone, nostro diletto e compagno d’opera, e alla sorella Apfia, e ad Archippo, nostro compagno d’armi, e alla chiesa che è in casa tua.

Paolo aveva compagni d’opera, e compagni d’armi che combattevano battaglie spirituali insieme all’apostolo, egli definisce questi fratelli essere suoi compagni, e certamente si cibavano del Pane.
Possiamo dire che i servi e le serve, i ministri di Dio, fanno parte della Compagnia di Gesù, della quale Egli è il Comandante Supremo, i Suoi soldati sono compagni d’armi e pertanto hanno lo stesso codice militare, e combattono contro il loro comune nemico, non fra loro.
Purtroppo ” le chiese” di oggi, sono tante compagnie ed altrettanti comandanti che danno alle loro truppe il pane che hanno preparato con molta farina del loro sacco, e lo infornano nel forno che hanno acceso in mezzo ai loro personali “panifici”, coloro che si cibano di questo pane non sono mai sazi e sono sempre alla ricerca di altri tipi di pane, e certamente non sono in Buona Compagnia.
Spesso per definire il marito o la moglie, si usa il termine compagno o compagna, questo avviene anche nel cristianesimo; dovremo chiederci: ci cibiamo ambedue dello stesso Pane? Siamo veramente compagni d’opera? Siamo compagni d’armi spirituali?
Il vero compagno ci è amico, la vera compagna ci è amica, è dalla nostra parte e combatte insieme a noi e non contro di noi; chi combatte contro i figli di Dio, combatte contro il Figlio e il Padre.
La vera Chiesa di Cristo è la Sua Sposa, pertanto deve essere l’aiuto convenevole del Suo Sposo, deve essere soggetta a Lui in ogni cosa, i suoi desideri debbono dipendere da suo Marito, la Parola dello Sposo deve essere sovrana nella Chiesa, la Chiesa deve essere la compagna dello Sposo.

I Corinzi 3:9 Poiché noi siamo collaboratori di Dio, voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio.

II Corinzi 6:1 Come collaboratori di Dio, noi v’esortiamo pure a far sì che non abbiate ricevuta la grazia di Dio invano;

Filippesi 4:3 Sì, io prego te pure, mio vero collega, vieni in aiuto a queste donne, le quali hanno lottato meco per l’Evangelo, assieme con Clemente e gli altri miei collaboratori, i cui nomi sono nel libro della vita.

I ministri di Dio, sono collaboratori di Dio, e collaborano insieme a tutti i figli di Dio, i cui nomi sono scritti nel libro della vita; questi sono i veri compagni di Gesù.

collaborazione s. f. 1 Effettuazione di un lavoro insieme con altri; SIN. Cooperazione. 2 Contributo dato da chi collabora: la sua collaborazione è preziosa

Collaborare significa lavorare insieme con altri, è un lavoro di gruppo dove ognuno ha il proprio ruolo, e tutti cooperano al buon esito del progetto, essendo compagni d’opera.

cooperare v. intr. (io coopero ; aus. avere ) Operare insieme con altri per il raggiungimento di un fine comune: cooperare alla riuscita di un’impresa; SIN. Coadiuvare, collaborare, concorrere.

L’opera del Signore non è un’opera solitaria, è un’opera collettiva che il Signore compie attraverso i Suoi ministri e tutta la Sua Chiesa che è la Sua Sposa.

Efesini 5:22-33 Mogli, siate soggette ai vostri mariti, come al Signore; poiché il marito è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, egli, che è il Salvatore del corpo.
Ma come la Chiesa è soggetta a Cristo, così debbono anche le mogli esser soggette a’ loro mariti in ogni cosa.
Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, affin di santificarla, dopo averla purificata col lavacro dell’acqua mediante la Parola, affin di far egli stesso comparire dinanzi a sé questa Chiesa, gloriosa, senza macchia, senza ruga o cosa alcuna simile, ma santa ed irreprensibile.
Allo stesso modo anche i mariti debbono amare le loro mogli, come i loro propri corpi. Chi ama sua moglie ama se stesso.
Poiché niuno ebbe mai in odio la sua carne; anzi la nutre e la cura teneramente, come anche Cristo fa per la Chiesa, poiché noi siamo membra del suo corpo.
Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e s’unirà a sua moglie, e i due diverranno una stessa carne.
Questo mistero è grande; dico questo, riguardo a Cristo ed alla Chiesa.
Ma d’altronde, anche fra voi, ciascuno individualmente così ami sua moglie, come ama se stesso; e altresì la moglie rispetti il marito.

La Parola fa un parallelo marito-moglie e Cristo-Chiesa; il marito deve amare la propria moglie, come Cristo ha amato la Chiesa, deve amarla come ama il proprio corpo, chi non ama sua moglie non ama se stesso, pertanto non potrà amare neanche il prossimo.

Marco 12:28-31 Or uno degli scribi che li aveva uditi discutere, visto ch’egli aveva loro ben risposto, si accostò e gli domandò: Qual è il comandamento primo fra tutti?
Gesù rispose: Il primo è: Ascolta, Israele: Il Signore Iddio nostro è l’unico Signore: ama dunque il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua e con tutta la forza tua.
Il secondo è questo: Ama il tuo prossimo come te stesso. Non v’è alcun altro comandamento maggiore di questi.

Il marito che ama Cristo, non può non amare la propria moglie, ciò non significa che il marito deve essere soggetto alla moglie, così come Cristo non è soggetto alla Chiesa, ma la Chiesa deve essere soggetta a Cristo ed i suoi desideri debbono dipendere dalla volontà dello Sposo.
La moglie che ama Cristo, non può non amare il proprio marito come ama il Signore.
Mariti, se vogliamo sapere quanto amiamo il Signore, noi stessi e la Chiesa, esaminiamoci e chiediamoci quanto e come amiamo le nostre mogli, quanta Acqua della Parola portiamo nelle nostre case per purificare la nostra moglie e farla comparire dinanzi a noi mariti, santa ed irreprensibile. Ogni marito cristiano dovrebbe ammaestrare la propria moglie, e ogni moglie cristiana dovrebbe lasciarsi ammaestrare dal proprio marito, come dal Signore.

Genesi 3:16-19 Alla donna disse: “Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figliuoli; i tuoi desiderî si volgeranno verso il tuo marito, ed egli dominerà su te”.
E ad Adamo disse: “Perché hai dato ascolto alla voce della tua moglie e hai mangiato del frutto dell’albero circa il quale io t’avevo dato quest’ordine: Non ne mangiare, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita.
Esso ti produrrà spine e triboli, e tu mangerai l’erba dei campi; mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra donde fosti tratto; perché sei polvere, e in polvere ritornerai”.

Subito dopo il peccato, Dio stesso decretò le conseguenze che avrebbe avuto la donna e l’uomo: “Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figliuoli; i tuoi desiderî si volgeranno verso il tuo marito, ed egli dominerà su te”.
Dio stesso moltiplica le pene della donna, ed anche i dolori della gravidanza, il parto sarà doloroso; la donna non godrà di piena autonomia, dovrà essere soggetta al proprio marito.
La conseguenza per l’uomo è diversa, l’uomo ha peccato perché ha dato ascolto alla voce della moglie, ha ubbidito alla moglie ed ha disubbidito a Dio.
Adamo aveva messo la moglie al di sopra di Dio, si era lasciato signoreggiare dalla moglie, era stata lei a decidere per Adamo ed il marito le aveva ubbidito; Cristo non lo farà mai con la Sua Sposa.
Per Adamo la conseguenza è che dovrà lavorare una terra maledetta, una terra che produrrà spine e triboli, la dovrà lavorare con fatica, e mangerai il pane col sudore del tuo volto, per tutti i giorni della sua vita, fin quando ritornerà alla terra dalla quale è stato tratto, perché è polvere.
Dio stesso stabilisce che Adamo deve produrre il pane del quale l’uomo si deve cibare, ovviamente quel pane ciberà anche la donna, lo produrrà col sudore della fronte, e lo mangerà insieme alla sua compagna di vita mortale, la quale partorirà figlioli con dolori e gli sarà soggetta.

Luca 22:44 Ed essendo in agonia, egli pregava vie più intensamente; e il suo sudore divenne come grosse gocce di sangue che cadeano in terra.

Il secondo Adamo, Cristo Gesù il Signore, non ha ubbidito alla donna (Israele) e tanto meno ubbidisce alla Sua Chiesa, Egli ha ubbidito al Padre, Lui ha sudato, gocce del Suo Prezioso Sangue hanno irrigato quella terra, terra che Gli produsse spine e triboli, Egli è il Pane per la Sua Sposa.
L’uomo non vivrà solo temporaneamente del pane che con sudore del suo volto produceva Adamo, ma l’uomo vivrà eternamente attraverso il Pane disceso dal cielo che è la Parola di Dio fatta carne.
Adamo ed Eva furono compagni di sventura, mangiarono lo stesso pane e fecero ambedue la stessa fine, tornarono alla polvere dalla quale erano stati tratti.
Cristo e la Chiesa, Sposi perfetti, Uno dinanzi al Padre, ambedue si cibano e sono cibo: la Parola.
Sono compagni della gloria del Padre, non sono polvere, ma sono spirito e torneranno da dove sono stati tolti, cioè nel regno dei cieli con un corpo non di polvere corruttibile, ma con un corpo incorruttibile simile a quello di Cristo Gesù, Sposo e Signore della gloria del Padre.
Cerchiamo di essere buoni compagni e compagne, nelle nostre case, nelle assemblee; ognuno di noi conosce la propria condizione dinanzi a Dio.
Fratelli cari, cerchiamo di assomigliare a Cristo Gesù, e amiamo le nostre mogli come Cristo ha amato la Chiesa che è la Sua Sposa, Egli ama il Suo proprio Corpo che è la Chiesa.
Sorelle care, cercate di assomigliare alla Sposa di Cristo, rispettate e siate soggette ai vostri mariti come al Signore, non basta il velo sul capo per essere soggette ai vostri mariti, quello è un segno che deve essere adempiuto nel vostro comportamento casto e santo alla Parola del Signore.

Tito 2:1-8 Ma tu esponi le cose che si convengono alla sana dottrina: Che i vecchi siano sobri, gravi, assennati, sani nella fede, nell’amore, nella pazienza: che le donne attempate abbiano parimente un portamento convenevole a santità, non siano maldicenti né dedite a molto vino, siano maestre di ciò che è buono; onde insegnino alle giovani ad amare i mariti, ad amare i figliuoli, ad esser assennate, caste, date ai lavori domestici, buone, soggette ai loro mariti, affinché la Parola di Dio non sia bestemmiata.
Esorta parimente i giovani ad essere assennati, dando te stesso in ogni cosa come esempio di opere buone; mostrando nell’insegnamento purità incorrotta, gravità, parlar sano, irreprensibile, onde l’avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire di noi.

La Parola del Signore è la sana dottrina, se vogliamo essere compagni di Gesù, cibiamoci dello stesso Pane del quale si cibavano i santi della primiera Chiesa di Cristo, ed ubbidiamo alla Parola.

Pace del Signore

F.llo Eliseo

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