Feb 19

IL CONCERTO DEL “CRISTIANESIMO”

 

IL CONCERTO DEL “CRISTIANESIMO”

Malachia 3:16-18 Allora quelli che temono l’Eterno si son parlati l’un all’altro e l’Eterno è stato attento ed ha ascoltato; e un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono l’Eterno e rispettano il suo nome. Essi saranno, nel giorno ch’io preparo, saranno la mia proprietà particolare, dice l’Eterno degli eserciti; e io li risparmierò, come uno risparmia il figlio che lo serve.

E voi vedrete di nuovo la differenza che v’è fra il giusto e l’empio, fra colui che serve Dio e colui che non lo serve.

Amos 3:3 Due uomini camminano eglino assieme, se prima non si sono concertati?

concerto s. m. 1 (raro) Accordo, intesa | Di –c, d’accordo | Collaborazione, consesso. 2 Trattenimento consistente nell’esecuzione di brani musicali: andare a un –c. 3 (mus.) Composizione strumentale in più tempi | Complesso di esecutori musicali.

accordo s. m. 1 Unione armonica di sentimenti, opinioni, idee e sim.| Essere, trovarsi, andare d’accordo con qlcu., pensare e sentire in modo conforme; CONTR. Disaccordo. 2 (dir.) Incontro di più volontà per costituire o estinguere un rapporto giuridico | Patto, trattato. 3 (est.) Intesa: giungere a un –a; SIN. Conciliazione . 4 (mus.) Unione simultanea di più suoni aventi differente altezza. 5 (ling.) Concordanza.

intesa s. f. 1 Accordo tra persone o gruppi di persone. 2 Accordo tra Stati | Gli Stati aderenti a un tale accordo: l’Intesa balcanica. 3 Collaborazione: agire d’intesa con qlcu.

collaborazione s. f. 1 Effettuazione di un lavoro insieme con altri ; SIN. Cooperazione. 2 Contributo dato da chi collabora: la sua collaborazione è preziosa | Lavoro periodico, più o meno frequente, spec. nell’ambito culturale: collaborazione ad una rivista.

Due uomini, due donne, o un uomo ed una donna, per camminare assieme devono prima concertarsi, si debbono mettere d’accordo sulla meta da raggiungere ed il cammino da fare.

Per mettersi d’accordo è necessario parlarsi per raggiungere un unione di sentimenti, opinioni ed idee, e giungere così ad una conciliazione e collaborazione reciproca per raggiungere una meta.

Il Signore è molto attento, Egli ascolta quello che si dicono coloro che temono l’Eterno, le loro parole sono scritte, e un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono l’Eterno e rispettano il suo nome. Pertanto quelli che temono l’Eterno rispettano anche il Suo nome, si parlano l’un l’altro e si studiano di santificare il none del Signore nella loro vita, e di essere strumenti nelle mani di Dio.

accordare A v. tr. (io accordo ) 1 Mettere d’accordo, in armonia: accordare le opposte tendenze; SIN. Conciliare. 2 (mus.) Dare il giusto tono a uno strumento musicale: accordare la chitarra, il pianoforte | Armonizzare tra loro strumenti musicali e voci. 3 Concordare: accordare il verbo col soggetto. 4 Concedere: accordare l’amnistia. B v. rifl. rec. Mettersi d’accordo. C v. intr. pron. Conformarsi | Intonarsi, armonizzarsi.

I concertisti che debbono fare un concerto, prima di iniziare a suonare debbono accordare i loro strumenti che certamente danno suoni diversi, ma che tutti debbono dare il giusto tono.

Naturalmente tutti i concertisti debbono avere lo spartito della stessa opera, e devono dipendere dal direttore d’orchestra; se tutto questo viene realizzato, certamente tutte le note saranno in armonia.

Sarà così onorato il compositore dell’opera, il direttore d’orchestra e tutti gli orchestrali.

Se un orchestrale sbaglia una nota, probabilmente non tutto il pubblico se ne accorge, ma certamente se ne accorgerebbe il compositore, il direttore e gli altri concertisti.

Prima del concerto, i concertisti debbono parlare fra loro e con il direttore d’orchestra, non credo proprio che dei sordomuti siano adatti a fare gli orchestrali ne i direttori d’orchestra.

Atti 1:14 Tutti costoro perseveravano di pari consentimento nella preghiera, con le donne, e con Maria, madre di Gesù, e coi fratelli di lui.

Atti 2:46 E tutti i giorni, essendo di pari consentimento assidui al tempio, e rompendo il pane nelle case, prendevano il loro cibo assieme con letizia e semplicità di cuore.

Filippesi 2:2 rendete perfetta la mia allegrezza, <span>avendo un medesimo sentimento, un medesimo amore, essendo d’un animo, di un unico sentire.

Tutti i musicisti debbono avere un buon orecchio musicale, essere intonati e non stonati.

Romani 10:17 Così la fede vien dall’ udire e l’udire si ha per mezzo della parola di Cristo.

Apocalisse 3:6 <span>Chi ha orecchio </span>ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.

Soltanto chi ha orecchio può ascoltare ciò che lo Spirito dice, bisogna avere un orecchio che ode; molti sordi hanno le orecchie ma non odono e pertanto non possono avere la fede che viene dall’udire, per curare questo tipo di sordità è necessaria una cura: la Parola di Cristo.

Chi trascura la Parola di Dio quotidianamente, è come un paziente che dice di voler guarire e non prende la medicina che il dottore gli ha prescritta, la ha in casa e la lascia sul comodino.

L’orecchio dell’uomo ha un tappo di cerume carnale che non gli permette di udire ciò che lo Spirito dice alle chiese, questo tappo viene progressivamente rimosso dalla Parola di Dio, ed affinché l’orecchio rimanga stappato è necessario prendere sempre la medicina (la Parola).

Se giornalmente non mettiamo queste divine gocce di Sapienza di Dio nel nostro orecchio, l’udito comincerà a diminuire ed anche la nostra fede si indebolirà e morrà perché non ci saranno le opere.

Chi trascura le “gocce” giornaliere è destinato a ridivenire sordo al parlare dello Spirito Santo, e quando lo Spirito parla non ascolta ciò che lo Spirito dice alla chiesa.

Chi fa questo si trova fuori dal concerto, le sue note sono stonate ed il suono di quello strumento non è conforme allo spartito che da tempo non guarda più, come non guarda il Direttore e da Lui non si lascia dirigere, e diviene così un solista autonomo che suona quel che gli pare e piace.

Anche gli altri musicisti si renderanno conto delle stonature, di chi non ha più l’orecchio di una volta, e noteranno tante cose che magari gli altri non odono perché non hanno orecchio.

Il compositore dell’Opera di Dio è Dio Padre, Egli ha affidata l’esecuzione di quest’Opera al Suo Figliolo Cristo Gesù, Egli dirige quest’opera attraverso la Sua bacchetta, lo Spirito Santo che deve guidare e condurre i figli di Dio, questo avviene solo quando c’è il pari consentimento, quando il nostro spirito umano si sottomette allo Spirito Santo e i figli di Dio dipendono dal Signore.

Nessuno si permetta a modificare lo Spartito, ogni strumento dia il suo suono eseguendo tutte le note scritte dall’Autore, e siano gli occhi di tutti i concertisti su Cristo Gesù e la Sua bacchetta, e tutti gli strumenti siano accordati e non in disaccordo fra loro.

Un buon violino, uno Stradivari se non è ben accordato, certamente darà un suono sgradevole e non armonioso, le corde debbono essere sempre tese nel modo giusto.

Il nostro cuore è la cassa acustica del nostro strumento, le corde del nostro cuore debbono essere ben accordate col Signore e con tutti i cuori degli altri strumenti.

Il Signore conosce bene le nostre stonature, se non udiamo il diapason della Parola di Dio, non potremo mai accordarci con Essa, e pertanto saremo uno squillante cembalo che non da un suono ben definito, facciamo solo rumore che da fastidio a coloro che hanno orecchio.

A volte non si riesce a parlare della Parola di Dio nelle nostre case, ognuno prende il proprio spartito, quello che ha scritto lui o lei ma non il Signore, da fiato alle trombe per far udire la propria musica che di armonioso non ha proprio nulla, e che spesso sconcerta gli altri.

Ognuno ha i propri interessi, e spesso si vuole avere una vita autonoma non tenendo conto della Parola, l’uno vuole signoreggiare sull’altro e pertanto non signoreggia il Signore.

Cerchiamo di fare un buon concerto nelle case, e certamente lo faremo anche nella chiesa.

Amos 5:21-24 Io odio, disprezzo le vostre feste, non prendo piacere nelle vostre solenni raunanze.

Se m’offrite i vostri olocausti e le vostre oblazioni, io non li gradisco; e non fo conto delle bestie grasse, che m’offrite in sacrifizi di azioni di grazie.

Lungi da me il rumore de’ tuoi canti! ch’io non oda più la musica de’ tuoi saltèri! Ma corra il diritto com’acqua, e la giustizia, come un rivo perenne!

II Cronache 30:21 Così i figliuoli d’Israele che si trovarono a Gerusalemme, celebrarono la festa degli azzimi per sette giorni con grande allegrezza; e ogni giorno i Leviti e i sacerdoti celebravano l’Eterno con gli strumenti consacrati ad accompagnar le sue lodi.

Amos 6:5 Vaneggiano al suon del saltèro, s’inventano strumenti musicali come Davide;

Romani 6:13 E non prestate le vostre membra come strumenti d’iniquità al peccato ; ma presentate voi stessi a Dio come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio;

Salmi 150:6 <span>Ogni cosa che respira lodi l’Eterno. Alleluia.

Il Signore reputa rumore i canti e la musica degli stonati, di coloro che non hanno orecchio e non vogliono accordare la loro vita secondo la volontà del Signore, di coloro che non vogliono presentare le loro membra come strumenti di giustizia a Dio, è inutile inventarsi strumenti musicali, e vaneggiare al suono dei loro strumenti.

Gli strumenti debbono essere consacrati per potere celebrare il Signore, per potere offrire a Lui un culto accettevole; uno strumento consacrato è uno strumento accordato. Ogni orchestrale, si allena nella propria casa, prova insieme agli altri e poi partecipa al concerto.

Leggiamo lo spartito nelle nostre case, se marito e moglie sono nella fede, cerchino di essere un duo che è accordato e suona in modo armonioso, lasciamoci dirigere dal Direttore e certamente saremo d’accordo, e poi certamente quando ci raduneremo formeremo un’orchestra insieme ai fratelli.

Umiliamoci e riconosciamo le stonature che abbiamo fatto, e che spesso attribuiamo agli altri pur sapendo che nella nostra vita spirituale ci sono delle note stonate. Esortiamoci a vicenda e cerchiamo d’avere sempre la Parola di Dio dinanzi agli occhi nostri, specchiamoci in Essa e cerchiamo di essere facitori e non uditori dimentichevoli.

Se vogliamo essere d’accordo col Signore, dobbiamo essere d’accordo con la Sua Parola ubbidendola. Il Signore ci ha dato il Suo Spirito affinché abbiamo fiato per lordarlo con la nostra vita arresa a Lui e non al nostro io.

Pace del Signore

F.llo Eliseo

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