Mar 23

LA GLOSSOLALIA…SEGNO DEL CREDENTE

LA GLOSSOLALIA

La glossolalia, dal greco γλώσσα (glossa), lingua e λαλέω (laléo), parlare, indica il “parlare in altre lingue”. Più precisamente, per glossolalia si intende:[1] la pronuncia di ciò che può essere o una lingua esistente ma ignota a chi parla (xenoglossia o xenolalia),[2] o le parole di un linguaggio mistico sconosciuto, o semplici vocalizzi e sillabe senza senso; a volte appare come parte di un rito religioso.

Ad esempio nel Cristianesimo, il “parlare in varie lingue” è considerato un dono di Dio per mezzo dello Spirito Santo: come descritto negli Atti degli Apostoli, nella lettera ai Romani e nella prima lettera ai Corinzi, è uno dei santi doni dello Spirito dati da Dio ai fedeli, con significative variazioni dal giorno di Pentecoste a oggi. La glossolalia è anche incorporata in altre fedi religiose come componente dell’adorazione.

Questa è la definizione della glossolalia, non è altro che il parlare una lingua sconosciuta.

Ma è anche il parlare una lingua che non esista sulla faccia della terra.

Cioè qualcuno potrebbe parlare il tedesco senza conoscere il tedesco, ma la lingua tedesca è una lingua che esista sulla faccia della terra. Chi conosce il tedesco ovviamente comprenderebbe quel parlare.

Invece qualcuno potrebbe parlare una lingua che non è parlata sulla faccia della terra, una lingua fatta dal mescolamento di alcune delle lingue esistenti sulla terra, pertanto risulterebbe una lingua incomprensibile a tutti gli uomini, perché non sarebbe una lingua parlata da nessun popolo della terra.

Possiamo notare che fenomeni di glossolalia e di mutazione della voce, avvengono a volte attraverso i medium in stato di trance.

Ovviamente tali fenomeni tendono a turbare e vengono definiti paranormali.

Non è normale che qualcuno che non conosce una lingua, riesca a parlarla.

Non è normale che qualcuno parli una lingua sconosciuta e non è normale che qualcuno muti il timbro della voce, che una donna parli con voce maschile o un uomo con voce femminile, o che qualcuno parli usando delle frequenze vocali che normalmente non usa l’uomo.

La glossolalia è un fenomeno abbastanza conosciuto, specie negli ambienti religiosi.

Non tutti i cristiani sanno cosa sia, non tutti hanno udito il parlare lingue, né tutti parlano il lingue, non tutti sanno cosa sia il dono delle lingue e non tutti sanno cosa sia il segno delle lingue. Tutti abbiamo la sacra Bibbia, ma riguardo questo fenomeno non tutti abbiamo le idee chiare, eppure è molto conosciuto tra i pentecostali ed anche fra i carismatici.

Dobbiamo tener presente che non tutte le manifestazioni della glossolalia rientrano nell’ambito delle manifestazioni dello spirito Santo.

Anzitutto credo che sia necessario comprendere come può avvenire La glossolalia e poi discernere quali possono essere le fonti.

La mente dell’uomo è dotata di memoria, esiste la memoria conscia e la memoria inconscia.

La memoria conscia non è altro che l’archivio di tutte le cose che noi abbiamo vissuto, tutte le nozioni che abbiamo imparato, tutte le immagini che abbiamo visto fin dalla nostra nascita.

In qualunque momento possiamo cercare in questo archivio e cercare di ricordare qualcosa del nostro passato, un passato vissuto coscientemente.

Il nostro passato è soltanto quello che abbiamo vissuto fin dalla nascita?

Ogni essere umano ha lo spirito umano, nel nostro spirito è codificato il nostro intiero essere, è il nostro DNA conscio ed inconscio.

Nel nostro DNA è codificato il nostro patrimonio genetico, non soltanto quello dei nostri naturali genitori, ma anche quello che ci porta alle origini e certamente la nostra origine spirituale non viene solo da nostra madre e nostro padre, ma da tutti i nostri avi e dal nostro albero genealogico dal quale discendiamo.

Se io sono nato e cresciuto in Italia, da genitori italiani, da nonni italiani, da bisnonni italiani, ma i miei trisavoli erano di origine anglosassone, io porterò nei miei geni una parte dei geni di tutti i miei antenati.

Porterò dei geni parte del patrimonio linguistico anglosassone, ovviamente questa parte non sarà nel mio patrimonio conscio, ma in quello inconscio.

È un patrimonio spirituale “dormiente” che può essere attivato in qualunque momento.

Riguardo la glossolalia, dovremo cercare di comprenderne l’origine.

Nel libro della genesi leggiamo che prima della famosa torre di Babele, su tutta la faccia della terra gli uomini parlavano un’unica lingua, attraverso quella lingua Adamo ed Eva parlava con Dio e tutti gli uomini parlavano fra loro attraverso quella lingua, quella lingua era il parlare degli angeli ed era il parlare di Dio.

Dio è spirito, gli angeli sono creature spirituali, gli uomini hanno uno spirito umano, pertanto il parlare degli uomini era un parlare spirituale, era un mezzo di comunicazione telepatico e verbale che permetteva una piena e totale espressione dello spirito.

Possiamo dire che la lingua universale parlata da Dio che è spirito Santo, dagli angeli, e dagli uomini, era quella formata da tutte le lingue, gli idiomi dialettali di tutto l’universo visibile e invisibile, fuori dal tempo e dallo spazio.

Quella lingua celestiale continua ad essere parlata nei cieli altissimi, ed è il linguaggio degli angeli, è la lingua dello spirito Santo.

Ma bisogna stare molto attenti, esistono anche gli angeli decaduti, i quali non hanno più dialogo con Dio, ma conoscendo quel linguaggio cercano di simulare e ingannare l’uomo.

Dio non approvo la costruzione della torre di Babele, e non fece altro che confondere le lingue, cioè divise in ceppi linguistici quella lingua universale e gli uomini non si compresero più fra loro.

Uomini che prima parlavano una lingua universale, cominciarono a parlare ognuno una lingua formata da una parte della lingua universale.

Furono divisi nella parola e divennero stranieri gli uni agli altri e così nacquero i popoli razze e lingue che ancor oggi sono su tutta la terra.

Nel DNA di quegli uomini fu disattivato il linguaggio universale che era nella parte cosciente, e ne rimase una piccola parte, ma tutto il linguaggio rimase codificato nella parte inconscia allo stato latente.

A questo punto l’uomo parla una lingua che è una frazione del linguaggio universale e pertanto avendo lingue diverse gli uomini non riescono a comunicare fra loro, nonostante nella parte inconscia sia rimasto lo stesso DNA.

L’uomo era divenuto prevalentemente carnale e poteva attingere solo alla sua parte conscia e pertanto conosceva solo la propria lingua che veniva tramandata da i genitori ai figli.

Marco 16:17

Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue nuove.

Gesù stesso dice che coloro che avranno creduto, parleranno in lingue nuove, cioè avranno un segno particolare che li distingue da quelli che non hanno creduto.

1 Cor.14: 2 Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno lo capisce, ma in spirito dice cose misteriose.

Paolo dice che chi parla in altre lingue parla a Dio, qui è la manifestazione del segno delle lingue, cioè il parlare un mescolamento dei linguaggi presenti sulla terra, questo modo di parlare è il segno di quel parla Gesù, pertanto non è un parlare comprensibile agli uomini ma è un parlare direttamente con Dio.

Questo può avvenire solo se lo spirito Santo è venuto nel cuore del vero credente e da attivato quella parte di DNA che era nell’inconscio e lo ha portato nel cosciente.

Infatti il parlare con Dio, non avviene in uno stato di trance o di coscienza alterata, ma è un parlare coscientemente con Dio, esprimere i misteri perché la nostra parte cosciente non riesce ad interpretare questo linguaggio e pertanto (leggi tutto il capitolo 14 di 1°Corinti) necessita del dono di interpretazione per potere comprendere nella nostra lingua il senso di quel linguaggio incomprensibile agli uomini.

Leggi Atti cap 2, il giorno della Pentecoste, quando lo spirito Santo scese con potenza, e tutti i 120 cominciarono a parlare in lingue, li si manifestò il dono delle lingue, che è cosa diversa dal segno.

Infatti i 120 cominciarono a parlare un linguaggio comprensibile a coloro che si trovavano in Gerusalemme, i quali li udivano parlare nei loro propri linguaggi nativi.

Se qualcuno non conosce il greco e comincia a parlare la lingua greca, quello è il dono delle lingue, parla agli uomini un linguaggio conosciuto dagli uomini e questo avviene perché lo spirito Santo ha attivato la parte del DNA concernente quel ceppo linguistico soltanto e non tutto il linguaggio universale.

Tutti ci reputiamo credenti, tutti diciamo di parlare con Dio, tutti pensiamo ad avere ricevuto lo spirito Santo, tutti diciamo che Gesù nel nostro Pastore………

Dovremmo chiederci se abbiamo i segni che devono accompagnare coloro che hanno creduto.

Parliamo veramente con Dio?

Abbiamo veramente ricevuto lo spirito Santo?

Cacciamo i demoni nel nome di Gesù?

Cerchiamo di esaminare noi stessi e facciamolo alla luce della parola di Dio e non attraverso la contorta teologia umana e le dottrine di demoni.

Pace del Signore

una voce che grida nel deserto di Babilonia

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