Feb 13

Mi ami tu?

M’AMI TU PIU’ DI QUESTI?

Giovanni 21:15-19 Or quand’ebbero fatto colazione, Gesù disse a Simon Pietro: Simon di Giovanni, m’ami tu più di questi? Ei gli rispose: Sì, Signore, tu sai che io t’amo. Gesù gli disse: Pasci i miei agnelli.
Gli disse di nuovo una seconda volta: Simon di Giovanni, m’ami tu? Ei gli rispose: Sì, Signore; tu sai che io t’amo. Gesù gli disse: Pastura le mie pecorelle.
Gli disse per la terza volta: Simon di Giovanni, mi ami tu? Pietro fu attristato ch’ei gli avesse detto per la terza volta: Mi ami tu? E gli rispose: Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che io t’amo. Gesù gli disse: Pasci le mie pecore.
In verità, in verità ti dico che quand’eri più giovane, ti cingevi da te e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, stenderai le tue mani, e un altro ti cingerà e ti condurrà dove non vorresti.
Or disse questo per significare con qual morte egli glorificherebbe Iddio. E dopo aver così parlato, gli disse: Seguimi.

Il Signore conosce ogni cosa, Egli non ha bisogno di interrogarci per sapere se Lo amiamo o se facciamo finta di amarlo. Egli a volte ci interroga affinchè possiamo esaminare noi stessi e riconoscere le nostre cadute ed evitarle in futuro.
Dobbiamo spesso interrogarci: amo il Signore? Quanto lo amo? L’ho messo al primo posto? Ho rinunziato a me stesso per Lui? Sono veramente cinto e guidato dallo Spirito Santo? Sto veramente seguendo il Signore rinunziando alla carnalità ed alle concupiscenze mondane? Sto procacciando la pace e la santificazione? Servo il Signore con zelo senza lamentarmi della mia condizione? Amo la mia vita più di lui? Potrei rinnegarlo o tradirlo?

Luca 14:26-33 Se uno viene a me e non odia suo padre, e sua madre, e la moglie, e i fratelli, e le sorelle, e finanche la sua propria vita, non può esser mio discepolo.
E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può esser mio discepolo.
Infatti chi è fra voi colui che, volendo edificare una torre, non si metta prima a sedere e calcoli la spesa per vedere se ha da poterla finire?
Che talora, quando ne abbia posto il fondamento e non la possa finire, tutti quelli che la vedranno prendano a beffarsi di lui, dicendo: Quest’uomo ha cominciato a edificare e non ha potuto finire.
Ovvero, qual è il re che, partendo per muover guerra ad un altro re, non si metta prima a sedere ed esamini se possa con diecimila uomini affrontare colui che gli vien contro con ventimila?
Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda un’ambasciata e chiede di trattar la pace.
Così dunque ognun di voi che non rinunzi a tutto quello che ha, non può esser mio discepolo.

Pietro aveva udite queste parole, ma non le aveva prese seriamente in considerazione, egli pensava che il suo modo di essere era migliore degli altri, si confrontava con gli altri e pensava di amare il Signore più degli altri, egli pensava di avere rinunziato a se stesso ma nel momento della prova ebbe paura e rinnegò Gesù. Pietro valutava e giudicava gli altri ma non valutava e giudicava se stesso, Pietro condannava gli altri per assolvere se stesso.

Luca 22:31-34 Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; ma io ho pregato per te affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, conferma i tuoi fratelli.
Ma egli gli disse: Signore, con te son pronto ad andare e in prigione e alla morte.
E Gesù: Pietro, io ti dico che oggi il gallo non canterà, prima che tu abbia negato tre volte di conoscermi.

Tutte le volte che stiamo per cadere, il Signore ci avvisa.
Il Signore aveva affermato che la fede di Pietro poteva venir meno e che egli non era ancora convertito. Pietro non accetta questo avvertimento, egli cerca di smentire il Signore: con te son pronto ad andare e in prigione e alla morte.
Ti sbagli Signore, io sono forte gli altri sono deboli, prega per loro che ne hanno di bisogno, non per me che ho tanta fede, satana non può farmi nulla.
Gesù lo spiazza dicendogli: io ti conosco meglio di te stesso, tu mi rinnegherai non una volta ma tre volte. Tu cadrai perché io permetterò che satana ti vagli come si vaglia il grano.
Pietro era una spiga che aveva ancora stoppia e paglia che doveva essere tolta, egli si doveva ancora convertire, egli doveva lasciare il suo carattere ed abbracciare veramente la Croce di Cristo.
Dovremo chiederci: ci siamo convertiti veramente a Cristo?
Pietro predicava l’evangelo, guariva gli ammalati, sgridava i demoni ed ancora non era convertito?
Certamente il concetto di conversione che aveva il Signore era ben diverso da quello che aveva Pietro, e che a volte possiamo avere noi. Egli aveva lasciato la moglie, la suocera, il proprio lavoro di pescatore, ed ancora non era convertito?
Pietro, ed a volte anche noi non ci rendiamo conto che la vera conversione è lasciare il nostro io ed abbracciare il nostro Dio ed essere così condotti dallo Spirito Santo e non dal nostro spirito.
A volte quando qualcuno ci ammonisce da parte del Signore, ci comportiamo come si comportò Pietro con Gesù: ti stai sbagliando, mi sto comportando bene, anzi meglio degli altri.
Il Signore permette cadute e ricadute, vaglio e rivaglio, affinchè tutta la paglia che non fa diventare pane il grano, vada via al soffio dello Spirito Santo.
Quando ricadiamo nello stesso errore, significa che quella paglia non è andata via, c’è ancora bisogno di altri colpi di vaglio, satana deve dare ancora qualche “mazzata” nella nostra vita, affinchè ci convertiamo veramente al Signore ed alla Sua Divina Parola.
La trasgressione e la ribellione alla Parola di Dio, è paglia e stoppia che deve essere tolta dal grano.

Matteo 3:11 Ben vi battezzo io con acqua, in vista del ravvedimento; ma colui che viene dietro a me è più forte di me, ed io non son degno di portargli i calzari; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con fuoco.
3:12 Egli ha il suo ventilabro in mano, e netterà interamente l’aia sua, e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma arderà la pula con fuoco inestinguibile.

Matteo 10:33 Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli.

II Timoteo 2:13 se lo rinnegheremo, anch’egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso.

Giovanni 13:21 Dette queste cose, Gesù fu turbato nello spirito, e così apertamente si espresse: In verità, in verità vi dico che uno di voi mi tradirà.

Marco 14:18 E mentre erano a tavola e mangiavano, Gesù disse: In verità io vi dico che uno di voi, il quale mangia meco, mi tradirà.

Gesù fu rinnegato e tradito, proprio da coloro che sedevano a tavola con Lui, che si cibavano dello stesso pane, che vivevano del frutto del ministerio di Cristo.
Gesù fu turbato nello spirito, Egli sapeva chi stava per tradirlo. Certamente un marito che sa che la moglie sta per tradirlo o che lo ha tradito proprio con i propri nemici che lo vogliono uccidere, ha almeno il diritto di essere turbato nello spirito e di sperare che la moglie infedele possa confessare e pentirsi del proprio tradimento ed essere così fedele e non più infedele.
Giuda aveva l’amministrazione e non amministrava correttamente, si appropriava di somme che no erano proprie ma di tutto gruppo e li spendeva per se stesso, era un ladro e non si pentì.
tradire A v. tr. (io tradisco , tu tradisci ) 1 Ingannare la buona fede di qlcu. venendo meno all’amicizia, all’affetto, mancando alla parola data o a un dovere: tradire la propria famiglia; tradire un ideale; tradire il marito | Tradire un segreto, renderlo noto. 2 (fig.) Mancare, venir meno: se la memoria non mi tradisce; SIN. Defezionare. 3 Rivelare, lasciare trasparire ciò che dovrebbe restare nascosto: i suoi gesti tradivano il suo turbamento. B v. rifl. Manifestare involontariamente pensieri, idee, propositi: è riuscito a rispondere senza tradirsi. ETIMOLOGIA: dal lat. tradere, propr. ‘consegnare’ (comp. di trans- ‘oltre’ e un deriv. di dare ‘dare’), poi ‘tradire’ con riferimento alla consegna di Gesù ad opera di Giuda.

rinnegare v. tr. (io rinnego , tu rinneghi ) Dichiarare di non voler riconoscere una persona alla quale si era legati da vincolo d’affetto, di amicizia o di parentela: fu rinnegato da tutti i suoi amici; rinnegare il proprio figlio | Non credere più a qlcu. o a qlco. che si rispettava o in cui si credeva: rinnegare il socialismo; SIN. Sconfessare.

adulterio s. m. Violazione dell’obbligo di fedeltà coniugale.
fede s. f. (poet. troncato in fé ) 1 Adesione incondizionata a un fatto, a un’idea: Adesione a una verità religiosa rivelata o soprannaturale | Religione: la fede cristiana | Una delle tre virtù teologali | Fare atto di -f, dichiarare formalmente la propria credenza e la propria adesione a qlco. | Osservanza delle cose promesse | Fedeltà, onestà, lealtà: fede coniugale; tener fede ai patti | Riferire con -f, con scrupolosa esattezza. 5 Anello che si scambiano gli sposi il giorno del matrimonio. 6 Attestato | Far -f, attestare | In -f, formula conclusiva di un documento, un certificato.

L’adulterio è un tradimento, perché due persone hanno fatto un patto di fedeltà reciproca, Giuda aveva detto e dimostrato di volere sposare la causa di Cristo, si è comportato esteriormente da seguace di Gesù, ma il suo scopo era un altro: il danaro che prendeva dalla borsa e quello che poi prese dai sacerdoti vendendosi Gesù per trenta denari.
Giuda si pentì, ma non confessò il proprio peccato chiedendo perdono al Signore.
Il rimorso per quello che aveva fatto non riuscì a piegare il suo orgoglio, e lo portò al suicidio.

Matteo 26:75 E Pietro si ricordò della parola di Gesù che gli avea detto: Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte. E uscito fuori, pianse amaramente.

Il rinnegamento di Pietro fu seguito da un profondo pentimento, quelle lacrime amare dimostravano che egli cercava i perdono del Signore.

Giovanni 21:3-13 Simon Pietro disse loro: Io vado a pescare. Essi gli dissero: Anche noi veniamo con te. Uscirono, e montarono nella barca; e quella notte non presero nulla.
Or essendo già mattina, Gesù si presentò sulla riva; i discepoli però non sapevano che fosse Gesù.
Allora Gesù disse loro: Figliuoli, avete voi del pesce? Essi gli risposero: No.
Ed egli disse loro: Gettate la rete dal lato destro della barca, e ne troverete. Essi dunque la gettarono, e non potevano più tirarla su per il gran numero dei pesci.
Allora il discepolo che Gesù amava disse a Pietro: È il Signore! E Simon Pietro, udito ch’era il Signore, si cinse il camiciotto, perché era nudo, e si gettò nel mare.
Ma gli altri discepoli vennero con la barca, perché non erano molto distanti da terra (circa duecento cubiti), traendo la rete coi pesci.
Come dunque furono smontati a terra, videro quivi della brace, e del pesce messovi su, e del pane.
Gesù disse loro: Portate qua de’ pesci che avete presi ora.
Simon Pietro quindi montò nella barca, e tirò a terra la rete piena di centocinquantatre grossi pesci; e benché ce ne fossero tanti, la rete non si strappò.
Gesù disse loro: Venite a far colazione. E niuno dei discepoli ardiva domandargli: Chi sei? sapendo che era il Signore.
Gesù venne, e prese il pane e lo diede loro; e il pesce similmente.

Gesù conosceva il cuore di Pietro, lo aveva perdonato ma Pietro non lo sapeva e non lo sapevano neanche tutti gli altri che erano a conoscenza del rinnegamento. Il Signore ricorda a Pietro quello che era avvenuto la notte del rinnegamento, avvicinandosi a lui gli dimostra il perdono: Io ti amo, mi ami tu? Io ho udito quello che hai detto, mi hai rinnegato non una volta ma tre volte, io ho visto le tue lacrime amare, la tua umiliazione, la tua confessione e l’amore che nutri per Me.
Nonostante conosco tutto ti chiedo: mi ami tu più di questi? Mi ami tu? Mi ami tu?…
Voglio sentire la tua dichiarazione d’amore che smentisce il tuo rinnegamento, solo allora ti potrò ridare fiducia e darti un compito: pasci i miei agnelli, le mie pecorelle, le mie pecore.
Pietro devi riconoscere che non sei ancora pienamente convertito, se no sai umiliarti come posso innalzarti? Conosco il tuo cuore ma con la bocca devi confessare che mi ami.
A volte sappiamo e riconosciamo che abbiamo rinnegato o tradito qualcuno, ma l’orgoglio ci impedisce di confessarlo, anche se sappiamo che la persona che abbiamo rinnegato o tradito lo sa benissimo ( come Gesù sapeva e sa ogni cosa), non vogliamo ammetterlo umiliandoci.
Questo ci porta a scusare noi stessi ed accusare gli altri, Pietro non disse: io l’ho rinnegato, Giuda lo ha tradito…egli pianse amaramente su quello che aveva fatto.
Questo vero pentimento dimostra di avere capito l’errore e di non volerlo più commettere, se questo non avviene c’è il rischio o la certezza che si ricade nello stesso errore e pertanto non possiamo pretendere che il Signore si lasci ingannare dalle apparenze.
Il Signore ci dia un cuore come quello di Davide, come quello di Pietro che ha confessato.

Atti 19:18 E molti di coloro che aveano creduto, venivano a confessare e a dichiarare le cose che aveano fatte.

Giacomo 5:16 Confessate dunque i falli gli uni agli altri, e pregate gli uni per gli altri onde siate guariti; molto può la supplicazione del giusto, fatta con efficacia.

Pietro fu guarito, vogliamo esserlo anche noi?

Pace del Signore

F.llo Eliseo

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