Feb 11

DA SEME A PANE

DA SEME A PANE

Marco 4:26-28 Diceva ancora: Il regno di Dio è come un uomo che getti il seme in terra, e dorma e si levi, la notte e il giorno; il seme intanto germoglia e cresce nel modo ch’egli stesso ignora.

La terra da se stessa dà il suo frutto: prima l’erba; poi la spiga; poi, nella spiga, il grano ben formato.

Matteo 13:37-39 Ed egli, rispondendo, disse loro: Colui che semina la buona semenza, è il Figliuol dell’uomo; il campo è il mondo; la buona semenza sono i figliuoli del Regno; le zizzanie sono i figliuoli del maligno; il nemico che le ha seminate, è il diavolo; la mietitura è la fine dell’età presente; i mietitori sono gli angeli.

Luca 8:11 Or questo è il senso della parabola: Il seme è la parola di Dio.

Giovanni 6:33-35 Poiché il pan di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo. Essi quindi gli dissero: Signore, dacci sempre di codesto pane.

Gesù disse loro: Io son il pan della vita; chi viene a me non avrà fame, e chi crede in me non avrà mai sete.

Sulle nostre tavole non portiamo ne stelo, ne spiga, ne grano, sulle nostre tavole c’è il pane.

Pane Prodotto base dell’alimentazione, ottenuto tramite la cottura di una miscela di farina di frumento o di altri cereali con acqua, lievito, sale (non obbligatoriamente) ed eventualmente altri ingredienti. Gli sfarinati per la produzione del pane sono ottenuti dal grano (il più usato), dalla segale, dall’orzo, dal mais, dal riso e dalla soia. A seconda degli ingredienti utilizzati, il pane può essere lievitato oppure no. Il lievito è un agente che provoca la fermentazione e un conseguente aumento di volume della pasta di pane; generalmente si utilizza il lievito di birra insieme ad altri ingredienti, come farina, zucchero, sale, grassi e un liquido, ma anche il lievito naturale (in luogo di quello di birra), ossia un pezzo di pasta di pane della lavorazione precedente, lasciato lievitare a lungo. Il processo di fermentazione provocato dal lievito genera all’interno dell’impasto minuscole bolle di anidride carbonica, gonfiandolo e rendendolo leggero e poroso.

Il pane è un prodotto base dell’alimentazione umana, il pane di grano è quello più usato, pertanto il Signore parla di grano ed ovviamente di pane di grano. Egli paragona i figli del Regno a grano, il seme è la Parola di Dio, il Seminatore Gesù Cristo, il terreno il cuore dell’uomo.

Quando un agricoltore decide di seminare del grano, lo fa affinché i chicchi di grano che semina possano produrre un numero maggiore del chicco seminato. Il frutto è determinato dalla bontà del seme e dalla bontà del terreno e dalla cura che l’agricoltore.

Certamente il seme è di ottima qualità, il Seminatore conosce il Suo terreno.

I Corinzi 10:17 Siccome v’è un unico pane, noi, che siam molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell’unico pane.

Il Signore Cristo Gesù è il pane disceso dal cielo, Egli è cibo per le anime nostre.

Per produrre del grano che è il prodotto base del pane è necessario il seme di grano ed il terreno.

Seme + terreno + Seminatore + mietitore + aia per vagliare il grano + mulino per macinare il grano e farne farina + panificio per impastare la farina,e farne delle varie forme da infornare e rendere così il prodotto cotto, e pertanto commestibile solo è stato nel forno ed ha preso la forma.

L’insieme di tutte queste operazioni trasforma il seme e gli umori della terra in pane, questa lavorazione impegna vari soggetti, se manca uno di questi soggetti manca il pane.

Naturalmente affinché la raccolta vada a buon fine, è necessaria anche la giusta pioggia nella stagione giusta; se manca uno di questi anelli, il pane non arriverà sulla nostra tavola.

Isaia 55:10 come la pioggia e la neve scendon dal cielo e non vi ritornano senz’aver annaffiata la terra, senz’averla fecondata e fatta germogliare sì da dar seme al seminatore e pane da mangiare.

Luca 8:11Or questo è il senso della parabola: Il seme è la parola di Dio.

Marco 4:20 Quelli poi che hanno ricevuto il seme in buona terra, sono coloro che odono la Parola e l’accolgono e fruttano qual trenta, qual sessanta e qual cento.

Matteo 13:37 Ed egli, rispondendo, disse loro: Colui che semina la buona semenza, è il Figliuol dell’uomo, il campo è il mondo; il buon seme sono i figli del regno; le zizzanie i figli del maligno.

Gesù è Seme, Seminatore, Buona Terra, Unigenito Figlio di Dio e Pane di Vita eterna per noi.

La buona semenza, cioè i figli di Dio sono stati seminati nel mondo come dei semi di grano che debbono divenire pane, pertanto tutti questi semi debbono fruttare.

Giovanni 12: In verità, in verità io vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, riman solo; ma se muore, produce molto frutto.

Quando viene seminato il granello, è solo e sottoterra marcisce e muore, solo allora comincia a germogliare e si prepara a portare frutto, dalla terra comincia a fuoriuscire un filo d’erba, quell’erba cresce e poi spuntano le spighe che al loro interno contengono il frutto del seme.

I figli di Dio, avendo ricevuto la Parola sono a loro volta divenuti buon seme, ma debbono produrre del frutto affinché attraverso quel frutto altri possono essere in seminati.

Per portare frutto è necessario morire a noi stessi, al peccato, rinunciare a noi stessi ed essere per prima cosa seguaci del Maestro, essere discepoli Suoi significa cominciare a crescere, cominciare a germogliare e venir fuori dal terreno ed avvicinarci al cielo, per realizzare questo è necessario che il nostro cuore sia un buon terreno e che riceva l’Acqua della Parola di Dio.

Giovanni 4:31-38 Intanto i discepoli lo pregavano, dicendo: Maestro, mangia. Ma egli disse loro: Io ho un cibo da mangiare che voi non sapete.

Perciò i discepoli si dicevano l’uno all’altro: Forse qualcuno gli ha portato da mangiare? Gesù disse loro: Il mio cibo è di far la volontà di Colui che mi ha mandato, e di compiere l’opera sua.

Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi vien la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate gli occhi e mirate le campagne come già son bianche da mietere.

Il mietitore riceve premio e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore ed il mietitore si rallegrino assieme. Poiché in questo è vero il detto: L’uno semina e l’altro miete.

Io v’ho mandati a mieter quello intorno a cui non avete faticato; altri hanno faticato, e voi siete entrati nella lor fatica.

I veri servi di Dio sono anche dei mietitori, il Seminatore è il Figliuol dell’Uomo, alla semina ci pensa Lui, la mietitura la debbono fare coloro che sono mandati dal Signore.

La mietitura non è altro che il distacco della spiga dal terreno, è la raccolta che comincia ad avvicinare le spighe l’una all’altra e vengono legate insieme in tanti covoni, ma i covoni son separati l’uno dall’altro, le spighe non sono ancora pane e tanto meno lo sono i covoni.

I covoni sono come le singole comunità che cercano di legare insieme le anime, le spighe sono legate in fasci e non possono essere legate insieme alle altre spighe di un altro covone.

Il mietitore è il ministro che ha mietuto e legato in fasci le spighe di grano, ma i vari mietitori che lavorano il campo del loro unico Padrone, non si sogneranno mai di mettere il loro nome ad ogni covone e di lasciarlo marcire sul campo.

Tutti i mietitori e tutti i servi del Padrone, lavorano insieme, ognuno col proprio ruolo e portano tutti i covoni nell’aia dove il grano deve essere vagliato, nell’aia i covoni sono insieme ed ogni spiga ha comunione con le spighe degli altri covoni, ma ancora le spighe sono separate e legate in fasci, si può ancora distinguere un covone dall’altro, una spiga dall’altra, ancora non sono pane.

Prima di passare sotto il vaglio, ogni covone deve essere sciolto e le spighe mescolate insieme.

Matteo 3:11-12 Ben vi battezzo io con acqua, in vista del ravvedimento; ma colui che viene dietro a me è più forte di me, ed io non son degno di portargli i calzari; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con fuoco.

Egli ha il suo ventilabro in mano, e netterà interamente l’aia sua, e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma arderà la pula con fuoco inestinguibile.

Ebrei 12:29 Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante.

1° Pietro 4:17 Poiché è giunto il tempo in cui il giudicio ha da cominciare dalla casa di Dio; e se comincia prima da noi, qual sarà la fine di quelli che non ubbidiscono al Vangelo di Dio?

Ebrei 12:4-7 Voi non avete ancora resistito fino al sangue, lottando contro il peccato; e avete dimenticata l’esortazione a voi rivolta come a figliuoli: Figliuol mio, non far poca stima della disciplina del Signore, e non ti perder d’animo quando sei da lui ripreso; perché il Signore corregge colui ch’Egli ama, e flagella ogni figliuolo ch’Egli gradisce.

È a scopo di disciplina che avete a sopportar queste cose. Iddio vi tratta come figliuoli; poiché qual è il figliuolo che il padre non corregga?

paglia s. f. 1 Stelo o insieme di steli di cereali e di leguminose dopo la trebbiatura che serve per lettiere, coperture, imballaggi, foraggio.

pula s. f. 1 Rivestimento dei semi di cereali o altre piante che si stacca con la trebbiatura; SIN. Lolla. 2 Sottoprodotto della sbiancatura del riso, costituito dagli strati corticali del seme; SIN. Loppa.

stoppia s. f. spec. al pl. Residui di steli e foglie di una coltura, spec. di cereali, rimasti sul terreno dopo la mietitura.

Esodo 5:6-8 E quello stesso giorno Faraone dette quest’ordine agli ispettori del popolo e ai suoi sorveglianti: “Voi non darete più, come prima, la paglia al popolo per fare i mattoni; vadano essi a raccogliersi della paglia!

E imponete loro la stessa quantità di mattoni di prima, senza diminuzione alcuna.

5:12 Così il popolo si sparse per tutto il paese d’Egitto, per raccogliere della stoppia invece di paglia.

1° Corinti 3:9-17 Noi siamo infatti collaboratori di Dio, voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio.

Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come esperto architetto, ho posto il fondamento; un altro vi costruisce sopra. Ma ciascuno badi a come vi costruisce sopra; poiché nessuno può porre altro fondamento oltre a quello già posto, cioè Cristo Gesú. Ora, se uno costruisce su questo fondamento con oro, argento, pietre di valore, legno, fieno, paglia, l’opera di ognuno sarà messa in luce; perché il giorno di Cristo la renderà visibile; poiché quel giorno apparirà come un fuoco; e il fuoco proverà quale sia l’opera di ciascuno.

Se l’opera che uno ha costruita sul fondamento rimane, egli ne riceverà ricompensa; se l’opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno; ma egli stesso sarà salvo; però come attraverso il fuoco.

Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?

Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi.

Gli egiziani fornivano la paglia per impastarla con la creta e dare cosi maggiore consistenza ai mattoni, quando Faraone seppe che il popolo voleva servire il suo Dio, egli si adirò e non fornì più la paglia ma impose loro che andassero cercare la stoppia, cioè quella parte dello stelo che era rimasta attaccata al terreno dopo la mietitura.

Dobbiamo prestare molta attenzione al materiale che ci viene fornito, se ci viene fornito e anche noi stessi scaviamo e troviamo l’oro, l’argento e le pietre preziose, certamente abbiamo un buon materiale per edificare sul Fondamento che è Cristo Gesù, e quello che abbiamo edificato permane.

Apocalisse 3:18 io ti consiglio di comprare da me dell’oro affinato col fuoco, affinché tu arricchisca; e delle vesti bianche, affinché tu ti vesta e non apparisca la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungertene gli occhi, affinché tu vegga.

Se ogni angelo della chiesa, compra dal Signore dell’oro affinato col fuoco, egli è ricco e edificherà con un materiale prezioso e fornirà anche alla chiesa del materiale prezioso per edificare.

Se invece l’angelo della chiesa, cerca il legno, il fieno e la paglia; certamente la fornirà anche a tutta la chiesa che si troverà schiava di qualche Faraone ed obbligata a fare i mattoni, ed edificare così una torre Babele.

La chiesa del Signore deve edificare con materiale prezioso, non sulla filosofia umana che è pazzia agli occhi di Dio, bisogna scavare nella Parola di Dio e santificarci nell’oro affinato col fuoco.

L’aia, la Chiesa di Cristo Gesù è un luogo dove il grano deve essere vagliato e attraverso il ventilabro che è il soffio dello Spirito Santo, la paglia e la pula debbono essere separati dal grano.

Se nella Chiesa lo Spirito Santo si muove, soffia, e Cristo Gesù testimonia attraverso la Sua testimonianza che è lo Spirito della profezia, ed i ministeri vengono esercitati insieme ai doni, certamente il grano comincerà a separarsi dalla pula, ma quel grano ancora non è pane.

Il grano deve essere portato al mulino per essere macinato, il granello deve perdere il suo individualismo, deve passare sotto la macina, cioè sotto la Pietra Angolare, deve sottomettersi a Cristo Gesù il Signore, l’io viene frantumato e tutti i chicchi di grano scompaiono e diventano farina, un’unica farina prodotta dalla macinazione di tanti chicchi di grano, la farina non è pane.

Quella farina deve essere impastata con Acqua che è la Parola del Signore, deve essere aggiunto del Sale che è la Sapienza di Dio prodotta dal timore del Signore, a volte viene messo anche un po’ di olio che è l’Unzione del Signore.

Una volta tutto questo veniva fatto nella madia di legno, figura della croce di Cristo; quella pasta era impastata con i pugni che rappresentano il vituperio di Cristo, il sopportare la sofferenza per imparare l’ubbidienza; dopo aver sopportato questa fase della lavorazione inizia la crescita.

Luca 13:20-21 E di nuovo disse: A che assomiglierò il regno di Dio?

Esso è simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché tutta sia lievitata.

Il regno di Dio deve crescere nella Chiesa e deve diminuire e scomparire il regno dell’uomo, quando la pasta è tutta lievitata è l’ora della scelta, è l’ora che la pasta divenga pane.

Se l’impasto lievitato non viene messo a cuocere nel forno al momento giusto, inacidisce e deve essere gettato via; il regno di Dio in noi deve renderci pane per gli altri, l’impasto non è pane.

Daniele 3:23-28 E quei tre uomini, Shadrac, Meshac e Abed-nego, caddero legati in mezzo alla fornace del fuoco ardente.

Allora il re Nebucadnetsar fu spaventato, si levò in gran fretta, e prese a dire ai suoi consiglieri: “Non abbiam noi gettato in mezzo al fuoco tre uomini legati?” quelli risposero e dissero al re: “Certo, o re!”

Ed egli riprese a dire<: “Ecco, io vedo quattro uomini, sciolti, che camminano in mezzo al fuoco, senz’aver sofferto danno alcuno; e l’aspetto del quarto è come quello d’un figlio degli dèi”.

Poi Nebucadnetsar s’avvicinò alla bocca della fornace del fuoco ardente, e prese a dire: “Shadrac, Meshac, Abed-nego, servi dell’Iddio altissimo, uscite, venite!” E Shadrac, Meshac e Abed-nego uscirono di mezzo al fuoco.

E i satrapi, i prefetti, i governatori e i consiglieri del re, essendosi adunati, guardarono quegli uomini, e videro che il fuoco non aveva avuto alcun potere sul loro corpo, che i capelli del loro capo non erano stati arsi, che le loro tuniche non erano alterate, e ch’essi non avevano odor di fuoco.

E Nebucadnetsar prese a dire: “Benedetto sia l’Iddio di Shadrac, di Meshac e di Abed-nego, il quale ha mandato il suo angelo, e ha liberato i suoi servi che hanno confidato in lui, hanno trasgredito l’ordine del re, e hanno esposto i loro corpi, per non servire e non adorare altro dio che il loro!

I Pietro 4:12 Diletti, non vi stupite della fornace accesa in mezzo a voi per provarvi, quasiché vi avvenisse qualcosa di strano.

Il forno sono la prova della nostra fede, quando la nostra fede viene provata usciamo da quel forno essendo pane, un pane che è stato formato dal Formatore e pertanto non possiamo cambiare forma.

Nel forno troviamo Cristo Gesù, il Pane disceso dal cielo, egli non permetterà che saremo interamente distrutti e non saremo bruciati.

Isaia 43:1-5 Ma ora così parla l’Eterno, il tuo Creatore, o Giacobbe, Colui che t’ha formato, o Israele! Non temere, perché io t’ho riscattato, t’ho chiamato per nome; tu sei mio!

Quando passerai per delle acque, io sarò teco; quando traverserai de’ fiumi, non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco, non ne sarai arso, e la fiamma non ti consumerà.

Poiché io sono l’Eterno, il tuo Dio, il Santo d’Israele, il tuo salvatore; io ho dato l’Egitto come tuo riscatto, l’Etiopia e Seba in vece tua. Perché tu sei prezioso agli occhi miei, perché sei pregiato ed io t’amo, io do degli uomini in vece tua, e dei popoli in cambio della tua vita.

Non temere, perché, io sono teco; io ricondurrò la tua progenie dal levante, e ti raccoglierò dal ponente.

Il fuoco è anche sinonimo di purificazione, il forno nel quale il Signore permette che ci troviamo è quello che ci fa divenire pane e potere sfamare e pasturare le pecore che a loro volta devono divenire pane per altri.

La Chiesa è il Corpo di Cristo, pertanto gli altri si debbono cibare del Corpo di Cristo.

Non abbiamo timore del forno che ci permette di diventare pastura per gli altri, cerchiamo di essere cibo spirituale per le anime affamate.

Pace del Signore

F.llo Eliseo

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2 comments

  1. Pace fratello, ho letto la nota e mi è piaciuta, posso pubblicarla sul mio sito??

    1. certamente. Dio ti benedica
      Pace del Signore

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